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Linfoma di Hodgkin

Dottoressa effettua esame su una paziente per sospetto linfoma di Hodgking

Cos'è e come si manifesta il linfoma di Hodgkin

Il linfoma di Hodgkin è un tumore del sistema linfatico, una rete di vasi e organi che aiuta l'organismo a combattere le infezioni e a mantenere l’equilibrio dei fluidi corporei. Questo tipo di linfoma prende il nome dal medico Thomas Hodgkin, che lo descrisse per la prima volta nel 1832.

Si distingue per la presenza delle cellule di Reed-Sternberg, cellule giganti anomale che si trovano nei linfonodi e che rappresentano il principale criterio diagnostico della malattia. Il linfoma di Hodgkin può colpire persone di ogni età, ma si manifesta più frequentemente nei giovani adulti tra i 20 e i 30 anni e negli anziani oltre i 65 anni.

Cause e fattori di rischio

Le cause esatte del linfoma di Hodgkin non sono ancora completamente comprese, ma alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità di sviluppare la malattia.

  • Infezione da virus Epstein-Barr (EBV): il virus responsabile della mononucleosi è stato associato a un rischio maggiore di sviluppare il linfoma di Hodgkin.
  • Sistema immunitario indebolito: le persone con malattie autoimmuni o con un sistema immunitario compromesso (ad esempio, a causa dell'HIV o di terapie immunosoppressive) possono avere un rischio più elevato.
  • Familiarità: sebbene il linfoma di Hodgkin non sia una malattia ereditaria, avere un parente stretto affetto dalla patologia potrebbe aumentare leggermente il rischio.
  • Esposizione a sostanze tossiche: alcune ricerche hanno ipotizzato, ma senza solide prove, che l'esposizione a pesticidi, solventi e altre sostanze chimiche potrebbe giocare un ruolo nello sviluppo della malattia.
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Sintomi del linfoma di Hodgkin

Il linfoma di Hodgkin può manifestarsi con sintomi iniziali poco specifici, spesso scambiati per infezioni comuni. Tra i sintomi più frequenti si trovano:

  • Gonfiore indolore dei linfonodi, in particolare in aree come il collo, le ascelle o l'inguine.
  • Febbre persistente senza causa apparente.
  • Sudorazioni notturne abbondanti.
  • Perdita di peso inspiegabile.
  • Prurito diffuso senza eruzioni cutanee visibili.
  • Stanchezza cronica e debolezza generale.
  • Episodi rari di dolore ai linfonodi dopo l’assunzione di alcol.

Questi sintomi possono variare da persona a persona e possono essere confusi con altre condizioni meno gravi, motivo per cui una diagnosi tempestiva è fondamentale.

Diagnosi del linfoma di Hodgkin

Per diagnosticare il linfoma di Hodgkin, lo specialista procede con una serie di esami mirati:

  • Visita medica e anamnesi: lo specialista valuta la presenza di sintomi e l’ingrossamento dei linfonodi.
  • Esami del sangue: permettono di monitorare la funzionalità degli organi e individuare eventuali anomalie nei globuli bianchi e rossi.
  • Biopsia linfonodale: consiste nel prelievo di un linfonodo o di un campione di tessuto per l’analisi microscopica alla ricerca delle cellule di Reed-Sternberg.
  • Tomografia computerizzata (TC) e PET-TC: questi esami di imaging consentono di valutare l'estensione della malattia e la sua localizzazione nel corpo.

Trattamento del linfoma di Hodgkin

Le terapie per il linfoma di Hodgkin dipendono dallo stadio della malattia e dalle condizioni generali del paziente. Le principali opzioni terapeutiche includono:

  • Chemioterapia: il trattamento più comune, spesso somministrato in combinazione con la radioterapia, per eliminare le cellule tumorali e prevenire la diffusione della malattia.
  • Radioterapia: utilizzata soprattutto nei pazienti con malattia localizzata, consiste nell’impiego di radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali nei linfonodi colpiti.
  • Immunoterapia: nuove terapie mirate, come gli anticorpi monoclonali, aiutano il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali.
  • Trapianto di cellule staminali: nei casi più avanzati o recidivanti, il trapianto autologo di cellule staminali può essere una strategia terapeutica efficace per ripristinare il midollo osseo dopo trattamenti intensivi.

Grazie ai progressi della medicina, il linfoma di Hodgkin è oggi una delle neoplasie con il più alto tasso di guarigione, con sopravvivenze a lungo termine superiori all’80-90% nei pazienti trattati precocemente.

Quanto è diffuso in Italia

Nel 2024 sono stimate circa 2.218 nuove diagnosi (1.203 tra gli uomini e 1.015 tra le donne). Nel 2022 i decessi stimati sono 420 (250 uomini e 170 donne). Il tasso di sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell’85% tra gli uomini e 87% tra le donne, con una probabilità di vivere ulteriori 4 anni condizionata ad aver superato il primo anno dopo la diagnosi pari al 91% per gli uomini e 92% per le donne. Sono 62.300 le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di linfoma di Hodgkin.

[Dati AIOM - Associazione Italiana Oncologia Medica pubblicati in “I numeri del cancro in Italia - 2024”]

Nota bene: Le informazioni fornite non sostituiscono il parere di uno specialista. Per valutazioni personalizzate, è fondamentale consultare un medico.

Le 5 domande più frequenti sul linfoma di Hodgkin

No, non è considerato una malattia ereditaria, anche se esiste una lieve predisposizione familiare.

La principale differenza risiede nella presenza delle cellule di Reed-Sternberg, caratteristiche del linfoma di Hodgkin e assenti nel linfoma non-Hodgkin

Sì, con le terapie attuali la percentuale di guarigione è molto alta, soprattutto se diagnosticato in fase iniziale.

Non esistono strategie di prevenzione specifiche, ma mantenere uno stile di vita sano e controllare eventuali sintomi sospetti può favorire una diagnosi precoce.

Sì, molti pazienti riprendono una vita normale dopo il trattamento, anche se possono essere necessari controlli periodici per monitorare la salute generale.

Ultimo aggiornamento:04.06.2025

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