Chiudi
Alimentazione
Caterina Fazion
pubblicato il 04-07-2023

Allergie crociate: cosa sono e come evitarle?



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Bruciore e prurito in bocca mangiando frutta e verdura? Potrebbe essere una sindrome orale allergica dovuta ad un'allergia crociata. Ecco che cos'è e come gestirla

Allergie crociate: cosa sono e come evitarle?

Raffreddore e occhi arrossati non sono gli unici inconvenienti dell’allergia. Alcuni tipi di frutta e verdura, infatti, se ingeriti da parte di soggetti sensibilizzati ai pollini, possono causare fastidiosi disturbi al cavo orale, come prurito e bruciore. Si tratta di allergie crociate, che possono essere attenuate con qualche accortezza.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Irene Berti, responsabile della Struttura Semplice di allergologia e dermatologia pediatrica dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste

Allergie in aumento: colpa anche del cambiamento climatico

Allergie in aumento: colpa anche del cambiamento climatico

15-03-2021

 

Cosa sono le allergie crociate?

Nel mondo vegetale ci sono alcune proteine, chiamate panallergeni, condivise tra pollini e frutta. Questo spiega perché, soggetti in cui l’allergia al polline è più matura, ad esempio adolescenti e giovani adulti, quando mangiano la frutta, possono avvertire prurito, formicolio e bruciore del cavo orale (Sindrome Orale Allergica). L’esempio più classico è la cross-reattività tra polline della betulla e mela, ma questa reazione può avvenire anche con ingestione di altra frutta appartenente alla famiglia delle Rosacee come pesche, albicocche, pere, ciliegie o frutta secca. Le graminacee, invece, possono interagire in particolare con il pomodoro, mentre le composite con il melone. Le reazioni crociate possono verificarsi anche tra altri elementi come ad esempio acari e crostacei. In quest’ultimo caso raramente si possono osservare anche sintomi sistemici.

Download

REGISTRATI

per scaricare o sfogliare il materiale

Alimentazione e salute. Le risposte scientifiche a domande frequenti

CONTENUTO PLUS

Contenuto
Plus

Sei già registrato? ACCEDI

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

 

Come evitare i sintomi della Sindrome Orale Allergica?

Le proteine che causano la Sindrome Orale Allergica sono estremamente labili e facilmente denaturabili con il calore. Pertanto, questi soggetti lamentano fastidio prevalentemente quando mangiano la frutta fresca, molto meno con frutta e verdura cotta (strudel di mele, marmellate, succhi di frutta). Anche sbucciare la frutta può aiutare a ridurre i sintomi della Sindrome Orale Allergica, in quanto la maggior parte degli allergeni si trovano proprio nella buccia.

Le proteine che causano la Sindrome Orale Allergia, oltre che dal calore, sono distrutte dalla digestione gastrica e pertanto, non venendo assorbite, non danno sintomi sistemici. Per la SOA non c'è una terapia specifica, anche se, volendo, si può assumere l'antistaminico per attenuare il disturbo. Solitamente, nel giro di 20-30 minuti il prurito e il pizzicore a bocca e gola si esauriscono spontaneamente. Scegliere se mangiare o meno l'alimento dipende dal singolo soggetto e da quanto è disturbato dall’ingestione. È importante non confondere le reazioni crociate, secondarie all’allergia ai pollini, con le allergie primarie, ben più pericolose.

 

Che differenza c’è tra allergie crociate e allergie primarie?

Alcuni alimenti possono essere coinvolti in entrambe le condizioni. La frutta secca, ad esempio, può essere coinvolta sia in reazioni crociate, con sintomi solitamente lievi, sia in allergie primarie. Queste, che esordiscono di solito nei primissimi anni di vita, sono caratterizzate da una sensibilizzazione alle proteine stabili, resistenti al calore e alla digestione e quindi possono produrre reazioni gravi, anche di tipo anafilattico. Per appurare se si tratti di reazione crociata o allergia primaria è utile effettuare un prelievo di sangue con dosaggio degli anticorpi specifici.

I soggetti allergici al polline della betulla, ad esempio, potrebbero presentare una reazione crociata ingerendo le nocciole sgusciate. Questo frutto, infatti, nascendo da una betullacea, può presentare molecole allergeniche condivise con i pollini della betulla. Mangiando invece crema spalmabile al cioccolato che contiene nocciole trattate, spesso non si ha alcun tipo di problema. Un bambino con sensibilità primaria alle nocciole, invece, potrà avere reazioni sistemiche anche con le nocciole trattate in quanto le molecole stabili non vengono degradate né dal calore, né dalla digestione. In questo caso le reazioni possono essere gravi, fino al sopraggiungere dello shock anafilattico.

Sostieni la ricerca scientifica d'eccellenza e il progresso delle scienze. Dona ora.

Dona ora per la ricerca contro i tumori

Dona ora per la ricerca contro i tumori

Sostieni la vita


Scegli la tua donazione

Importo che vuoi donare

Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina