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Alimentazione
Fabio Di Todaro
pubblicato il 13-09-2013

Nutrient sensing: è il motore che regola il nostro metabolismo



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Gli alimenti non agiscono soltanto come forma di energia, ma regolano anche la comunicazione tra le cellule dell'organismo. L'ultima evidenza in una ricerca pubblicata su Science

Nutrient sensing: è il motore che regola il nostro metabolismo

Gli alimenti non rappresentano soltanto un apporto di energia, ma regolano anche la comunicazione tra le cellule dell’organismo. L’ultima evidenza in una ricerca su Science

Considerare la dieta come un aritmetico apporto di energia è un approccio soltanto in parte corretto e ormai superato. Oggi, quando si parla di nutrizione, oltre al numero di calorie si valutano anche le proprietà degli alimenti ingeriti. È il concetto alla base del nutrient sensing, considerato il motore che regola la crescita cellulare e l’andamento del metabolismo.

 

COCKTAIL DI SALUTE

La dieta ha un impatto enorme sulla salute, com’è opinione ormai condivisa nella comunità scientifica. Per la prima volta, però, due ricercatori dell’istituto di malattie metaboliche dell’Università di Cincinnati, negli Usa, hanno parlato delle azioni, dirette e indirette, che gli alimenti ingeriti hanno sull’organismo (il lavoro scientifico è stato pubblicato recentemente su Science). Le molecole digerite, di fatto, agirebbero secondo un meccanismo endocrino, pur non essendo sintetizzate dall’organismo.

«Il concetto di nutrizione molecolare è stato introdotto cinque-sei anni fa e man mano è stato sempre più considerato - spiega Enzo Spisni, docente di fisiologia della nutrizione all’università di Bologna -. L’uomo non è una centrale termica che brucia energia. Da anni si sa che le cellule endocrine della mucosa intestinale sono piene di recettori del gusto che percepiscono i segnali molecolari - carboidrati, proteine, lipidi, vitamine, minerali - lasciati dagli alimenti e li inviano al sistema nervoso centrale, da cui viene avviata la produzione di citochine e altri segnali paracrini (hanno lo stesso meccanismo degli ormoni, ma agiscono a breve distanza, ndr)». Le evidenze più consistenti tratte finora riguardano i grassi e le proteine e costituiscono la nuova sfida che i sistemi di sanità pubblica dovranno affrontare nel redigere le future linee guida per una corretta alimentazione. 

 

LE GIUSTE INTERAZIONI

Dell’importanza del pesce nella dieta si parla sempre, ma perché vengano divulgati questi consigli è spesso poco chiaro. Oggi si sa che gli acidi grassi omega 3, contenuti anche nella frutta secca e negli oli vegetali, interagiscono con i recettori Gpr120, localizzati soprattutto nei muscoli e nel tessuto adiposo. Il legame, è stato visto anche in vivo, riduce l’infiammazione, l’aumento di peso e l’iperglicemia. Riscontri positivi sono arrivati anche dagli amminoacidi ramificati, abbondanti soprattutto nella carne. Si è visto che la leucina (un amminoacido essenziale coinvolto nella sintesi proteica: nel muscolo e nel fegato) è in grado di entrare nelle cellule e attivare la proliferazione cellulare: un processo che, nel tessuto muscolare di uno sportivo, favorisce l’aumento della massa. Ecco perché, a molti di essi, si consiglia un pasto ricco in proteine prima dell’allenamento. Allo stesso tempo, però, una dieta iperproteica risulta dannosa se suggerita a un soggetto sedentario: in questo caso gli amminoacidi ramificati vanno a colpire principalmente le cellule beta del pancreas, causando la loro rimozione e, di conseguenza, una ridotta secrezione di insulina. Sconsigliato è l’apporto di fruttosio, se non nei diabetici: ha un indice glicemico più basso rispetto al glucosio, ma è in grado di alterare il metabolismo dei trigliceridi. Di questo passo, tra qualche anno, ognuno avrà la dieta che si merita.

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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