Uno studio francese suggerisce che una dieta ricca di questi alimenti potrebbe favorire l'infiammazione e aggravare la psoriasi

Una dieta ricca di alimenti ultra-processati potrebbe peggiorare l’attività della psoriasi. A suggerirlo è uno studio pubblicato aluni mesi fa su JAMA Dermatology, che ha analizzato il legame tra consumo di questi cibi –ricchi di zuccheri, grassi e additivi- e l’infiammazione tipica della malattia. La psoriasi è una patologia cronica della pelle, con basi genetiche e immunitarie, ma fattori ambientali come l’alimentazione sembrano giocare un ruolo sempre più rilevante. I dati indicano che chi consuma più alimenti ultra-processati ha maggiori probabilità di presentare forme attive della malattia.
COSA SONO GLI ALIMENTI ULTRA-PROCESSATI?
Gli alimenti ultra-processati comprendono tutti quei prodotti confezionati che hanno subito numerose lavorazioni industriali. Tra questi rientrano prodotti da forno e snack confezionati, bevande gassate, cereali zuccherati e cibi pronti al consumo o da riscaldare. Questi alimenti sono spesso arricchiti con coloranti, emulsionanti, aromi e altri additivi, risultando molto calorici a causa dell’alto contenuto di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale. Tuttavia, sono poveri di nutrienti essenziali come vitamine e fibre, fondamentali per il benessere dell’organismo. Negli ultimi decenni, il consumo di alimenti ultra-processati è aumentato in maniera significativa in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi occidentali. Tuttavia, sempre più studi evidenziano un legame tra il consumo di questi prodotti e un rischio maggiore di sviluppare malattie come obesità, disturbi cardiovascolari, diabete e cancro del colon-retto e la psoriasi potrebbe aggiungersi a questa lista.
I RISULTATI DELLO STUDIO
Il nuovo studio, condotto in Francia, ha analizzato i dati raccolti da oltre 18.500 persone con un'età media di 62 anni, il 74% delle quali erano donne. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi in base alla loro esperienza con la psoriasi: chi non l'aveva mai avuta, chi l’aveva senza sintomi attivi e, infine, chi presentava la malattia attiva. In particolare, il 10% del campione ha riferito di avere la psoriasi, con il 4% dei casi classificati come attivi e il 6% come non attivi. Tutti hanno compilato diari alimentari per registrare ciò che mangiavano, con particolare attenzione al consumo di alimenti ultra-processati, come snack confezionati, bibite gassate e cibi pronti. I risultati hanno mostrato che le persone con psoriasi attiva tendevano a essere più spesso obese e a soffrire di altre condizioni, come malattie cardiovascolari e diabete, rispetto a chi non aveva la psoriasi. Inoltre, chi consumava più alimenti ultra-processati aveva il 36% di probabilità in più di avere una forma attiva della malattia, rispetto a chi ne consumava meno. Anche dopo aver considerato fattori come l’età, il peso e altre condizioni mediche, l’associazione tra gli alimenti ultra-processati e la psoriasi attiva è rimasta evidente. Tuttavia, ulteriori verifiche, compresi i casi di psoriasi confermati da dermatologi, hanno indicato che l’effetto potrebbe essere meno marcato. Nonostante ciò, i risultati complessivi suggeriscono che un consumo elevato di alimenti ultra-processati potrebbe favorire l’infiammazione legata alla psoriasi.
UN LEGAME ANCORA DA INDAGARE
I risultati dello studio suggeriscono che una dieta ricca di alimenti ultra-processati, caratterizzati da un alto contenuto calorico, zuccheri, grassi e sale, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare forme attive di psoriasi. Tuttavia, trattandosi di uno studio osservazionale, non permette di stabilire un rapporto di causa-effetto, ma solo di identificare un’associazione. Ad esempio, è possibile che la psoriasi attiva influenzi la salute mentale dei pazienti, portando a scelte alimentari meno salutari. Nonostante ciò, un punto di forza dello studio è l’attenzione posta nel correggere i dati per fattori confondenti, come l’età, il consumo di alcol, l’indice di massa corporea (BMI) e altre malattie.
Questo approccio rafforza la validità dell’associazione osservata, suggerendo che il legame tra alimenti ultra-processati e psoriasi potrebbe non dipendere esclusivamente dalla loro relazione con l’obesità, che è a sua volta un noto fattore di rischio per la malattia. Saranno necessarie ricerche più approfondite, come studi controllati e randomizzati, per analizzare l’impatto specifico di determinati gruppi di alimenti o modelli alimentari sulla psoriasi. Tali ricerche potranno fornire prove più solide, utili per sviluppare linee guida dietetiche cliniche basate su evidenze scientifiche. Nonostante il rapporto tra dieta e psoriasi sia ancora poco studiato, lavori come questo recente studio rappresentano un primo passo importante per esplorare nuove connessioni e generare ipotesi da confermare con nuove ricerche.