Altre News
Edoardo Stucchi
pubblicato il 05-12-2014

Difetti visivi visti da vicino



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Correzioni sempre più precise e sicure offrono la possibilità di eliminare gli occhiali. Ma la migliore soluzione è la prevenzione. L’intervento per cataratta il più frequente

Difetti visivi visti da vicino

È facile parlare di pandemia quando si parla di occhi. Bastano i numeri a giustificarlo: 30 milioni di persone in Italia con difetto visivo di qualunque tipo, distribuiti in 12 milioni di miopi, 15 milioni di ipermetropi, 3 milioni di astigmatici. Alcuni pazienti soffrono di due di questi difetti. Tutti si possono correggere con diverse tecniche, tanto che oggi la cecità riguarda soltanto alcune patologie specifiche, come la retinite pigmentosa, che non ha ancora trovato soluzione. Nemmeno con un trapianto.

 

I DIFETTI VISIVI

Fra le patologie della vista che creano più fastidi c’è la cataratta, una opacità del cristallino naturale che dopo i sessant'anni comincia ad offuscare la vista fino alla cecità. Ma anche a questo problema c’è un rimedio, chirurgico: la sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale. Se ne fanno oltre cinquecentomila ogni anno in Italia. Ll’intervento chirurgico è più frequente, con risultati eccezionali. Ma vediamo come gli oculisti affrontano questa epidemia attraverso le parole del professor Lucio Buratto, fondatore e direttore scientifico del Centro ambrosiano oftalmico, chairman del congresso internazionale di chirurgia refrattiva, che riunisce da 36 anni a Milano esperti in oculistica da tutto il mondo.

 

LE MALATTIE PIU’ DIFFUSE

La vera pandemia è la cataratta, con 22 milioni di casi nel mondo che raddoppieranno nel 2020. Ma anche la miopia giovanile, la sindrome dell’occhio secco, glaucoma e degenerazione maculare senile avranno un aumento che andrà dal 40 al 70%, principalmente nei paesi industrializzati, Italia compresa. La prima considerazione degli esperti è il fatto che l’occhio per 40 milioni di anni è servito per vedere da lontano, in grandi spazi. Oggi, invece, è sempre più costretto a vedere da vicino e con la luce artificiale, in ambienti asciutti, riscaldati e condizionati, cui bisogna aggiungere l’allungamento della vita da 75 a 85 anni, che determina un calo fisiologico della salute di qualsiasi organo.Fra i fattori di rischio per gli occhi uno strato di ozono sempre più compromesso, con overdose di raggi UV, pericolosi; un’alimentazione non corretta, stili di vita disordinati.

 

CATARATTA

La tecnica chirurgica tradizionale, la facoemulsificazione, è affiancata da alcuni anni dal laser a femtosecondi, in Italia utilizzato da alcuni studi privati e di qualche centro pubblico (una ventina) contro un migliaio nel mondo. «Dopo tre anni di attività – dice Lucio Buratto – il laser a femtosecondi ha mostrato grandi vantaggi, una precisione di intervento, una sicurezza operativa e un decorso operatorio e post operatorio più semplice, con una guarigione più veloce.  E un miglior recupero funzionale dell’occhio operato. L’unico difetto, il costo, maggiore rispetto alla chirurgia standard». Oggi, inoltre, il paziente non è più obbligato a scegliere se inserire un cristallino nuovo correttivo per la visione da lontano o da vicino. Esistono cristallini multifocali, con i quali la visione avviene utilizzando automaticamente le diverse zone della lente, come succede con gli occhiali multifocali. E anche cristallini artificiali in grado di risolvere altri difetti visivi (astigmatismi elevati, rischio di maculopatia senile).

 

 

MIOPIA

La genetica gioca un ruolo importante nella miopia, ma studi recenti dell’università di Canton, in Cina  e una ricerca danese del 2013, hanno evidenziato la sostanziale importanza del cambiamento di stile di vita: dalle nuove tecnologie multimediali ai telefoni intelligenti che  richiedono la visione ravvicinata, dalla minore attività fisica al poco lavoro all’aria aperta. Così la miopia dell’adulto avrà un sostanziale aumento del 40-50% da qui a 30 anni, con conseguenze anche su patologie associate: distacco e rotture di retina e aumento di persone affette da miopatia degenerativa con neovascolarizzazione coroideale.  La chirurgia refrattiva sarà un buon salvacondotto per eliminare gli occhiali, soprattutto nei giovani, ma dovremo fare i conti con il riscaldamento globale, che produrrà un aumento della sindrome dell’occhio secco.

 

MACULOPATIA E GLAUCOMA

Sono queste altre due patologie che nei prossimi 20-30 anni avranno un’incidenza che arriverà fra l’80 e il 90%, il prezzo da pagare per l’allungamento della vita, che per uomo e donna ha già superato i 75 anni. L’occhio degli anziani ha ghiandole lacrimali meno attive e quindi palpebre e cornee saranno meno lubrificate. E le nuove generazioni, a causa dell’esposizione alla luce blu degli schermi dei tablet e smartphone, saranno maggiormente colpiti dalla maculopatia degenerativa e dalla sindrome dell’occhio secco.

 

CHIRURGIA PREVENTIVA

Per chi non soffre ancora di cataratta, quindi pazienti adulti ma ancora giovani, ma è affetto da forte miopia, non risolvibile con il laser a eccimeri,  esistono cristallini fachici che vengono inseriti lasciando in sede il cristallino naturale, migliorando la vista e la qualità di vita del paziente. E in un futuro non molto lontano, grazie alla estrema precisione degli strumenti a disposizione, sarà possibile sostituire il cristallino indipendentemente dal problema cataratta, per correggere il difetto visivo e non usare più gli occhiali.

 

 


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina