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Daniele Banfi
pubblicato il 07-10-2019

Il Nobel 2019 alla scoperta di come le cellule rispondono all'ossigeno



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Quando le concentrazioni di ossigeno cambiano, le cellule rispondono in maniera differente. Poter agire su questo meccanismo è cruciale per il trattamento delle patologie coronariche, tumorali e renali

Il Nobel 2019 alla scoperta di come le cellule rispondono all'ossigeno

Come rispondono le cellule alle differenti concentrazioni di ossigeno? Sono William G. Kaelin Jr, Sir Peter J. Ratcliffe e Gregg L. Semenza i premi Nobel per la medicina 2019. A loro il merito di aver identificato i meccanismi molecolari che le cellule mettono in atto in risposta ai livelli di ossigeno presenti nel sangue. Scoperte importanti che hanno aperto la strada alla comprensione e trattamento di importanti patologie come quelle coronariche, tumorali e renali.

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OSSIGENO ESSENZIALE PER LA VITA

Se la vita è possibile lo si deve essenzialmente all'ossigeno. Da un punto di vista cellulare questo prezioso elemento è fondamentale per la trasformazione di ciò che ingeriamo in energia disponibile per far funzionare l'intero corpo. Quando questi livelli cambiano, in particolare quando c'è poco ossigeno, la cellula deve essere in grado di riconoscere il cambiamento e attuare una serie di processi adattativi fondamentali per poter continuare a sopravvivere. Meccanismi dunque essenziali per la vita.

TUTTE LE CELLULE SI ADATTANO A SECONDA DELLE CONCENTRAZIONI DI OSSIGENO

A Semenza va il merito di aver scoperto come le differenti concentrazioni di ossigeno regolano la produzione di eritropoietina (EPO), un ormone implicato nella produzione di globuli rossi, entità necessarie al trasporto di ossigeno. A Ratcliffe, che anch'esso ha studiato il legame con l'EPO, di aver scoperto che la risposta alle variazioni di ossigeno avviene non solo nelle cellule del rene -deputate alla produzione di EPO appunto- ma anche nelle altre cellule del corpo. A Kaelin invece il merito di aver scoperto che il gene VHL è implicato nell'impedire la trasformazione delle cellule normali in cellule cancerose e che queste ultime, mancando di VHL, presentano alti livelli di epressione di geni che normalmente si riscontrano in condizioni di bassi livelli di ossigeno.

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NUOVA LUCE SU MALATTIE CORONARICHE, ANEMIA E CANCRO

Scoperte importanti, quelle dei 3 Nobel, che hanno contribuito a fare luce nella comprensione e trattamento di malattie come l'insufficienza renale cronica e l'anemia, patologie che portano ad un ridotto rifornimento di ossigeno nelle cellule. Non solo, l'impatto di queste scoperte si sta dimostrando fondamentale nella lotta ai tumori. Nelle cellule del cancro infatti i meccanismi molecolari che vengono messi in atto a seconda delle concentrazioni di ossigeno servono al tumore per proliferare e invadere i tessuti circostanti. Non è un caso che uno degli sforzi dell'industria farmaceutica sia quello di agire su questi meccanismi per impedire la crescita e diffusione della malattia. 


 

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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