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Cardiologia
Antonella Cremonese
pubblicato il 05-09-2013

La prima colazione che salva il cuore



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Un importante studio americano dimostra che cominciare la giornata senza una buona colazione mette a rischio di malattie coronariche

La prima colazione che salva il cuore

La prima colazione, intesa non come un semplice  caffè, è il pasto più importante della giornata? Allo stato delle cose, risulta che la tazza di the o caffelatte accompagnata da brioche, biscotti o cereali, non è da trascurare. Uno studio pubblicato  su Circulation  spezza una lancia in favore della prima colazione: gli uomini che non hanno l’abitudine di farla presenterebbero un rischio d’infarto e di malattie coronariche aumentato del 21 per cento.


SINGLE PIU’ A RISCHIO

Il risultati sono stati ottenuti con  l’aiuto di questionari alimentari raccolti presso 26.902 individui  di sesso maschile in età da 45 a 82 anni, e che esercitano una professione sanitaria. Nel corso di 16 anni (lo studio ha seguito i soggetti dal 1992 al 2008) si sono verificati 1.572 accidenti cardiaci. Gli uomini che saltavano la colazione erano più giovani, fumavano di più, lavoravano a tempo pieno, spesso non erano sposati, facevano meno attività fisica, consumavano più alcol. Come si vede, il fatto di trascurare la colazione è risultato accompagnato a fattori di rischio che possono essere stati una concausa degli accidenti cardiaci, se non addirittura la causa che li ha determinati, ma la ricercatrice Leah Cahill, nutrizionista della Harvard School of Public Health e autore principale della ricerca, ribadisce che non è senza significato  la presenza di una storia alimentare che esclude la prima colazione. Ci sono abitudini dannose per l’organismo, così nel non mangiare che nel mangiare. Per esempio, è noto che i famosi “spuntini di mezzanotte”, quando non si riesce a dormire e si pensa di riuscirci meglio mangiando qualcosa, non sono per nulla raccomandabili.

 


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