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Ginecologia
Redazione
pubblicato il 09-08-2013

Italiane ignoranti in fatto di sesso



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Una indagine condotta dalla Sigo rivela che le giovani non conoscono né i benefici della contraccezione né le indicazioni più semplici della prevenzione. La pillola resta, comunque, la forma preferita. I ginecologi: ‘Occorre rendere l’educazione sessuale materia obbligatoria nelle scuole’

Italiane  ignoranti in fatto di sesso

Una indagine condotta dalla Sigo rivela che le giovani non conoscono né i benefici della contraccezione né le indicazioni più semplici della prevenzione. La pillola resta, comunque, la forma preferita. I ginecologi: ‘Occorre rendere l’educazione sessuale materia obbligatoria nelle scuole’

Sono precoci le giovani italiane, ma impreparate alla prima esperienza sessuale. Complice anche una scarsa informazione da parte di medici e insegnati o, di contro, il ricorso a fonti poco accreditate, quali il web o il passaparola. Lo attesta una recente indagine condotta dalla Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (Sigo) che spinge alla necessità di una più attenta e sensibile educazione sessuale.

LO STUDIO – Mille ragazze tra i 14 e i 25 anni delineano il profilo di una ‘prima volta’ a rischio: non è solo questione di gravidanze indesiderate, ma anche di contrazione di malattie sessualmente trasmissibili. È un problema a cui gli esperti guardano con attenzione, peggiorato negli ultimi tre anni: un 5% in più di giovanissime, rispetto al 2010, non utilizza nell’intimità alcuna forma di contraccettivo sia proprio o del partner. Chi, con più avvedutezza, ricorre ad una ‘protezione’ preferisce la classica pillola, mentre una buona parte si affida al coito interrotto.

BABY MAMME - Il risultato è uno solo: un boom di nascite fra baby mamme poco più che diciannovenni, salite a circa 10 mila, secondo le ultime stime attestate dall’Istat. L’Italia, però, ‘vanta’ anche un altro primato negativo: la disinformazione in tema di educazione sessuale. «Solo 3 ragazze su 10  – spiega Mauro Busacca, ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Milano – ha ricevuto informazioni corrette e competenti da parte di specialisti mentre ancora una percentuale troppo elevata si affida per risolvere i propri dubbi a fonti non qualificate».  Occorre dunque attivare una sensibilizzazione capillare a partire già dalle scuole. «In Italia, diversamente da molti altri Paesi d’Europe – continua il ginecologo – l’educazione sessuale non è una materia obbligatoria, utile ad insegnare e promuovere l’uso corretto della contraccezione con il vantaggio non solo di proteggere da problematiche direttamente correlate all’attività sessuale, ma anche con benefici sulla sindrome premestruale e la regolarizzazione del ciclo, la carenza di ferro nell’organismo e un migliore controllo di acne e irsutismo».

INDICAZIONI La pillola resta dunque uno tra i migliori strumenti di contraccezione, con una sicurezza prossima al 100%, alta tollerabilità e ridottissimo impatto sul metabolismo, dicono gli esperti. «E’ controindicata – conclude Busacca – solo alle fumatrici, in caso di obesità o in donne con un rischio genetico di trombosi. Con l’aiuto del ginecologo, che deve restare il referente per tutte le problematiche o informazioni di ordine sessuale fra le giovani e non solo, si potrà scegliete la tipologia di farmaco più indicata e modularla nel rispetto delle esigenze contraccettive, delle caratteristiche della persona e di eventuali effetti collaterali, ormai quasi inesistenti».

Francesca Morelli


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