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Redazione
pubblicato il 03-05-2021

Come gestire una diagnosi di cancro sul luogo di lavoro?



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Non è raro che una persona ammalata di cancro subisca discriminazioni sul posto di lavoro. I più fragili sono i liberi professionisti. I consigli per far valere i propri diritti

Come gestire una diagnosi di cancro sul luogo di lavoro?

Nonostante le tutele garantite dalla legge, molte persone subiscono penalizzazioni sul lavoro a causa di una malattia oncologica: discriminazioni, mobbing, demansionamento o comunque mancati avanzamenti di carriera.


Sono forme di discriminazioni subdole, spesso difficili da contrastare perché sfuggono al controllo della legge: il cambiamento di un ruolo, l’allontanamento da compiti di responsabilità ricoperti prima della malattia, l’eccessiva rigidità nell’applicazione delle regole. E le cose possono essere ancora più complicate per i lavoratori autonomi che godono di minori tutele: in questo caso la malattia può essere vista dai clienti come causa di scarsa affidabilità.


Nonostante ciò, è difficile nascondere il cancro sul luogo di lavoro. Gli effetti collaterali dei trattamenti, le assenze, i cambiamenti nelle abitudini rendono evidente la presenza della malattia. Purtroppo, a oggi, le armi in mano ai lavoratori per contrastare questo fenomeno sono poche. L’unica via percorribile, in presenza di discriminazioni documentate, è quella legale.


La legge considera discriminazioni sanzionabili quelle in cui una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sarebbe trattata un’altra in una situazione analoga a causa di una condizione personale (per esempio, non ottenere una promozione per le condizioni di salute), oppure quelle in cui comportamenti apparentemente neutrali messi in atto dal datore di lavoro in realtà sono finalizzati a penalizzare una specifica persona (assegnare un premio di produttività esclusivamente sulla base del numero di giornate di presenza sul luogo di lavoro).


Se si pensa di essere stati discriminati e di disporre della documentazione che lo dimostri è possibile rivolgersi a un avvocato esperto di diritto del lavoro o a un sindacato dei lavoratori.

 


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