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L'esperto risponde
Paolo Veronesi
pubblicato il 05-10-2020

Science for Peace and Health: dal gene editing all'intelligenza artificiale



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Le ragioni che ci hanno portato a scegliere di approfondire questi temi spiegate dal presidente Paolo Veronesi. Conferenza dal 9 al 14 novembre

Science for Peace and Health: dal gene editing all'intelligenza artificiale

Seppure in maniera differente - dettata dalla condizione di pandemia nella quale ancora ci troviamo - anche quest’anno la Fondazione Umberto Veronesi ha organizzato per il prossimo novembre la dodicesima edizione della «Conferenza Mondiale Science for Peace and Health»” dal titolo «Vertigini scientifiche. Dal gene editing all’intelligenza artificiale».

Chi ci conosce e sostiene da anni avrà sicuramente notato un cambiamento nel titolo. Al conosciuto «Science for Peace» abbiamo aggiunto la parola «Health». La conferenza di quest’anno - nata dall’idea di mio padre Umberto, che era fermamente convinto che tutto ciò che ha a che fare con la scienza, la ricerca e la conoscenza ha a che fare anche con la pace - ha voluto allargare i propri ambiti di riferimento, aprendosi maggiormente alla salute come argomento cuore della ricerca scientifica che è divenuto così centrale nella riproposizione del progetto originario.

Gli obiettivi rimangono sempre gli stessi. Innanzitutto vogliamo diffondere una cultura di pace tra i giovani. Sin dalla prima edizione della conferenza gli studenti sono stati i principali interlocutori perché vogliamo diffondere una cultura della non violenza educando alla pace e al dialogo focalizzando l’attenzione soprattutto - ma non esclusivamente - sui più giovani. In secondo luogo vogliamo favorire maggiori investimenti in ricerca scientifica perché è proprio quest’ultima il vero motore di progresso dell’umanità.

Quest’anno dedicheremo particolare attenzione a due tecnologie che potrebbero cambiare in maniera significativa il mondo in cui viviamo: l’intelligenza artificiale e il gene editing. In questi due campi il progresso scientifico ha raggiunto livelli elevatissimi e di fronte a noi si aprono scenari che sono difficili da immaginare e proprio per questo eccitanti, ma anche pericolosi. Oltre a indagare cosa sono intelligenza artificiale e gene editing e a quali campi possono essere applicati, la conferenza ne approfondirà le implicazioni etiche e pratiche, cercando di capire quali vantaggi potrebbero portare e quali sono i rischi da evitare. Intelligenza artificiale e gene editing sono infatti potenzialmente in grado di liberare l’umanità da alcuni problemi rilevanti, ma potrebbero rivelarsi strumenti di controllo se lasciati nelle mani di pochi e non adeguatamente governati.

Aspetti che verranno analizzati da differenti punti di vista. Ogni giorno della conferenza avrà un tema specifico sull’impatto dell’intelligenza artificiale e del gene editing come «Libertà e controllo», «Società e lavoro», «Risorse e sostenibilità», «DNA e virus», «Progresso ed etica» e «Impegno e ricerca». Un’edizione unica resa possibile grazie al contributo del nostro Comitato di Programma - composto da Guido Barbujani, Emma Bonino, Marta Dassù, Domenico De Masi, Marco Ottaviani, Telmo Pievani, Carlo Alberto Redi, Giuseppe Testa e Chiara Tonelli - al quale va il mio ringraziamento.

L’appuntamento è per la settimana dal 9 al 14 novembre in diretta streaming sui canali della Fondazione Umberto Veronesi. Vi aspettiamo «virtualmente» numerosi con la speranza di rivederci presto di persona. Un augurio di una buona conferenza a tutti!


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