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L'esperto risponde
Redazione
pubblicato il 22-08-2013

Si può stimolare l'ovulazione?



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Risponde il Prof. Michele Vignali, Professore Associato di Ostetricia e Ginecologia, Università degli Studi di Milano

Si può stimolare l'ovulazione?

Non ho le mestruazioni, mi hanno detto che non ovulo. È possibile indurre l’ovulazione, anche in vista di una futura gravidanza? R.C., Savona

Sì, oggi esistono diverse tecniche o terapie farmacologiche che permettono di stimolare la produzione di follicoli e indurre così l’ovulazione, ma per prima cosa occorre capirne il motivo.

Le ragioni che portano all’amenorrea (l’assenza di ciclo) possono essere infatti di diversa natura: lo stile di vita (stress importanti, forti diete con perdite di peso o al contrario un rapido incremento del peso corporeo), l’intensa attività fisica (specie se praticata a livello agonistico), patologie endocrine (patologie della tiroide) che possono influire sulla normale secrezione degli ormoni sessuali femminili, importanti malattie con cure intensive o i disordini ormonali che influiscono sul normale andamento degli ormoni femminili.

Se il problema alla base, dopo opportuni accertamenti, è una anovulatorietà cronica è possibile indurre, con una terapia farmacologica, lo sviluppo e la maturazione di uno o più follicoli nelle ovaie al fine di consentire il concepimento.

Per determinare con accuratezza l’evoluzione dello sviluppo dei follicoli e monitorare la proliferazione dell’endometrio (lo strato mucoso che riveste la cavità uterina) bisogna effettuare ripetute ecografie pelviche in determinati momenti del ciclo e specifici esami del sangue volti a misurare i livelli ormonali che permettono di individuare il momento dell’ovulazione di una donna, dunque il periodo di maggiore fertilità.

Negli ultimi anni si sono sviluppate terapie farmacologiche dell’induzione dell’ovulazione che più si avvicinassero alla fisiologica secrezione ormonale della donna, con lo scopo di ridurre i possibili effetti collaterali e ridurre il rischio di formazione di un numero eccessivo di follicoli e di ovociti e di conseguenza il rischio di fecondazioni multiple.

Un importante vantaggio in questa formulazione terapeutica è data dall’impiego dell’ormone LH ricombinante che consente di accorciare la durata e i dosaggi della terapia farmacologia, di agevolare lo sviluppo di follicoli ovarici di maggiori dimensioni (cioè di quelli che hanno più probabilità di crescita e successo) e di diminuire invece il numero di follicoli più piccoli, meno visibili e controllabili, che possono aumentare il rischio di gravidanze multiple.

L’induzione dell’ovulazione ha però alcuni effetti collaterali - gonfiore, dolori addominali inferiori, mal di testa e stanchezza – i quali possono comunque essere ridotti con un attento monitoraggio della terapia, che deve essere modificata in base alla risposta ottenuta da ogni singola paziente.


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