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Redazione
pubblicato il 09-04-2020

Zoonosi: perché alcuni virus «saltano» dagli animali all'uomo?



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Le zoonosi sono determinate dal salto di specie («spillover») di virus, batter e parassiti. Si tratta di un fenomeno vecchio di millenni, accentuato però da alcune abitudini moderne

Zoonosi: perché alcuni virus «saltano» dagli animali all'uomo?

Le zoonosi sono malattie infettive che si trasmettono dagli animali vertebrati all’uomo: possono essere causate da virus, batteri, parassiti o altri tipi di patogeni. Non sempre gli animali sono direttamente fonte di infezione: spesso i microrganismi sono trasmessi all’uomo da acqua e cibi contaminati. In alcuni casi però, si può verificare il cosiddetto salto di specie per cui un patogeno, in genere un virus, può passare direttamente dall'animale all'uomo.


Le zoonosi possono rappresentare un rischio serio soprattutto per le fasce di popolazione più fragili, come anziani, persone con sistema immunitario compromesso o con patologie croniche eppure in condizioni particolari come la gravidanza. Tuttavia, soprattutto per malattie emergenti e sconosciute, le zoonosi possono costituire una seria minaccia per la salute di tutte le fasce di popolazione.

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ORIGINE DI UNA ZOONOSI: IL SALTO DI SPECIE

Il salto di specie (in inglese «spillover») è un processo naturale per cui un patogeno degli animali evolve e diventa in grado di infettare, riprodursi e trasmettersi all'interno della specie umana. Nel caso dei virus, che sono i patogeni più comuni nelle zoonosi, si tratta sempre di un cambiamento nei loro geni. I virus, mutando, possono acquisire nuove capacità, tra cui produrre nuove versioni delle proteine del capside in grado di riconoscere cellule umane, penetrare in esse e replicarsi efficacemente. Accade più frequentemente nei virus a Rna, come i Coronavirus, che hanno in media un tasso di mutazione più elevato e quindi possono più facilmente acquistare la capacità di infettare le cellule umane.


Il salto di specie avviene in genere a seguito di un contatto prolungato tra l'uomo e l'animale portatore del patogeno originale: nel caso dei virus, ad esempio, possono essere necessari vari tentativi di «salto» da parte di ceppi virali che mutano casualmente. Più prolungata e ravvicinata è l'esposizione animale-uomo, più è statisticamente probabile che un virus muti casualmente in un ceppo nuovo in grado di infettare l'essere umano.


ZOONOSI: COMPAGNE DELL'UMANITA' TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Le zoonosi sono un fenomeno naturale col quale la specie umana convive da millenni: molte di queste sono sfociate in vere e proprie pandemie che hanno segnato e influenzato la storia umana. Tuttavia il mondo moderno, rispetto al passato, facilita ancora di più la trasmissione di malattie infettive. Il numero di esseri umani sulla Terra sfiora gli 8 miliardi, di cui il 55 per cento vive nei grandi centri urbani, una quarantina dei quali con più di 5 milioni di abitanti; questa percentuale inoltre cresce dell'un per cento ogni anno.


La tecnologia dei trasporti e il flusso quotidiano di persone che si spostano sia per motivi economici che turistici, rende teoricamente possibile il trasporto di un agente patogeno da un capo all'altro del pianeta nel giro di 24 ore. Tra gli altri fattori che rendono il mondo moderno più a rischio di zoonosi infettive vi sono le alterazioni degli ecosistemi e l'espansione delle aree urbane o antropizzate. L'habitat delle specie selvatiche da cui si originano i virus è sempre più ridotto e «invaso» da attività umane, costringendo animali selvatici a una coabitazione ravvicinata e forzata con l'uomo e con gli animali addomesticati (polli, suini, bovini).


Anche i cambiamenti climatici e l'inquinamento atmosferico giocano un ruolo; a causa dei primi, infatti, si espandono gli ambienti favorevoli alla proliferazione di insetti e altri animali veicolo di agenti patogeni. L'inquinamento atmosferico, invece, rende le persone mediamente più vulnerabili alle infezioni respiratorie, nel caso di zoonosi che si propagano tramite via aerea. In questo scenario, se non si verificherà un'inversione di tendenza nella crescita demografica umana e, soprattutto, se non si gestirà il nostro rapporto con l'ambiente in maniera più sostenibile, le zoonosi infettive sono destinate ad aumentare come frequenza nei decenni a venire.



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