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Neuroscienze
Donatella Barus
pubblicato il 12-12-2018

Quasi 44 milioni di persone affette da demenza nel mondo



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Il numero globale di persone colpite da Alzheimer o altre forme di demenza è raddoppiato dal 1990 al 2016. Oltre all'invecchiamento, quattro i principali fattori di rischio implicati

Quasi 44 milioni di persone affette da demenza nel mondo

Il numero di persone nel mondo affette da demenza è raddoppiato dal 1990 al 2016: da 20,2 a 43,8 milioni. Questo dato, che si spiega con l’aumento e con l’invecchiamento della popolazione, è un sonoro avvertimento: l’accudimento di donne e uomini colpiti da Alzheimer o da demenze vascolari sarà un impegno crescente nei prossimi decenni. Per i sistemi sanitari, per le famiglie e per i caregiver.

L'INDAGINE

A fare il punto della demenza nel mondo è un’indagine finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation e pubblicata su Lancet Neurology. I dati, raccolti da una rete internazionale di esperti, riguardano 195 paesi. Degli oltre 40 milioni di persone colpite, 27 milioni sono donne. Nel 2016 Alzheimer e altre demenze sono stati la quinta causa di morte globale; la seconda, dopo le cardiopatie ischemiche, se si considerano le persone oltre i 70 anni. A registrare la più alta prevalenza di cittadini che ne sono affetti sono la Turchia e il Brasile, il dato più basso è in Nigeria in Ghana.

I FATTORI DI RISCHIO E LA PREVENZIONE

Che fare per affrontare il problema? Soprattutto essere consapevoli dell’impatto che questa disabilità ha oggi e avrà in futuro sulla vita delle persone, in termini di qualità di vita e di sostenibilità dei sistemi sanitari. È ancora limitato il margine di intervento in termini di prevenzione, data la natura complessa di questo tipo di disturbi neurodegenerativi. Evitare di invecchiare non si può, ma esistono dei fattori che possono rallentare l'invecchiamento del cervello e ridurre o ritardare il rischio di demenza. Alcune conferme utili sono emerse anche da questa indagine. Il peso della malattia è stato misurato in disability-adjusted life year (DALY), ovvero nel numero di anni persi a causa di malattia, disabilità o morte. Quasi un quarto di questo peso complessivo, hanno spiegato gli autori, può essere collegato a quattro fattori di rischio modificabili: peso in eccesso (indice di massa corporea, o BMI, elevato), glicemia alta a digiuno, dieta ricca in bevande zuccherate o dolcificate e fumo.

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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