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Neuroscienze
Redazione
pubblicato il 14-09-2016

Troppa luce artificiale nuoce alla salute?



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Uno studio olandese rilancia il sospetto che la luce artificiale faccia male se rompe il corretto ritmo luce-buio: ossa e muscoli più fragili. Mai dormire con una lampada accesa

Troppa luce artificiale nuoce alla salute?

Piano con la luce elettrica. Non solo per tenere bassa la bolletta, ma per tenere alto lo stato di salute. Troppa luce artificiale fa male. Non è la prima volta che questo sospetto viene alla ribalta della ricerca medica e ora un esperimento compiuto all’Università di Leiden, nei Paesi Bassi, la rilancia con la pubblicazione dei dati sulla rivista Current Biology. «Il nostro studio dimostra che l’assenza del ciclo luce-buio nell’ambiente porta al peggioramento di un gran numero di parametri indicativi dello stato di salute», commenta la dottoressa Johanna Meijer che ha guidato la ricerca. Tra questi indicatori risultano un’attivazione del sistema immunitario in senso infiammatorio, l’indebolirsi dei muscoli, segni precoci di osteoporosi. Tutti segnali che di solito si accompagnano all’età che avanza e che sono accomunati dal tratto della fragilità.

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DANNI REVERSIBILI

«La bella notizia», aggiunge la dottoressa Meijer, «è che una volta rispristinato nell’ambiente il normale ciclo luce-buio i precedenti effetti negativi spariscono. Sono, dunque, reversibili». L’esperimento è stato condotto a livello di topi sottoposti a luce artificiale continua per 24 settimane. Nel frattempo veniva esaminata l’attività cerebrale delle cavie: il normale ritmo che regola l’andamento dell’orologio biologico principale (masterclock) situato nella zona soprachiasmatica dell’ipotalamo risultava notevolmente rallentato. Una volta restituiti a un ambiente col giusto avvicendamento di luce e buio, i topi risultavano aver recuperato il corretto ritmo delle “lancette” neuronali e il pieno benessere fisico nel giro di due settimane.

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IL RITMO DELL’EVOLUZIONE

«Eravamo abituati a considerare la luce e il buio come stimoli non dannosi o neutrali rispetto alla salute», conclude la ricercatrice olandese, «invece sempre più studi puntano a smentire questa opinione. Forse non bisognerebbe sorprendersi pensando che la vita si è evoluta dai tempi dei tempi sotto la costante pressione del ciclo luce-buio». E l’illuminazione artificiale è venuta non da tantissimo (seguendo il metro dell’evoluzione) a rompere questo ritmo circadiano (24 ore) imperniato sulla luce e la sua assenza. Concorda con le tesi di Leiden la psichiatra Cristina Colombo, responsabile del Centro dei disturbi dell’umore all’Ospedale San Raffaele di Milano: «La luce è importantissima per la nostra salute. A non rispettarne il giusto alternarsi ci si ammala. I turni di lavoro di notte, per esempio, non sono dannosi soltanto perché alterano il ciclo sonno-veglia, ma anche perché si resta esposti alla luce artificiale in aggiunta a quella naturale del giorno».


LE GALLINE «INGANNATE»

La dottoressa Colombo cita un esempio: «In certi allevamenti le galline vengono sottoposte a una successione luce-buio ogni 12 ore anziché le normali 24. Per loro un giorno reale vale due giorni e, di conseguenza, fanno due uova anziché una. Già, più cicli uguale più uova. Ma queste galline poi muoiono anzitempo». E se si dorme normalmente, di notte, ma con la luce accesa? «Fa malissimo», è la risposta. «Non si arriva agli stadi più profondi del sonno perché il nostro orologio biologico è sollecitato dalle lampade. Si deve dormire di notte al buio per un riposo salutare». Siamo in tempi in cui si parla di inquinamento luminoso: c’è anche un versante d’ordine medico? «L’inquinamento luminoso fa male alla salute», conclude perentoria Colombo.


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