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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 12-09-2018

Diabete e tumori: è il glucosio a modificare l'attività dei geni



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Chi soffre di diabete è più predisposto a sviluppare alcune forme di tumore. Alti livelli di glucosio infatti sono capaci di alterare la struttura del Dna

Diabete e tumori: è il glucosio a modificare l'attività dei geni

Diabete e cancro vanno di pari passo. Chi ne soffre, infatti, ha un maggior rischio di andare incontro ad una neoplasia. Un legame che sembrerebbe risiedere nella capacità del glucosio - quando è a elevate concentrazioni - di modificare l'espressione di alcuni geni agendo direttamente sull'epigenoma, quel complesso di proteine che regola i processi a livello del nostro Dna. La scoperta, pubblicata su Nature nelle scorse settimane, aggiunge anche un altro importante tassello: la metformina - farmaco antidiabetico molto diffuso - sembrerebbe in grado di prevenire questo processo. Un risultato in linea con quanto già ipotizzato, ovvero il ruolo protettivo di questa molecola nello sviluppo di alcune forme di cancro.


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DIABETE E CANCRO, UN LEGAME FORTE SOPRATTUTTO NELLE DONNE

I dati parlano chiaro. Chi soffre di diabete di tipo 2 - quello legato principalmente agli stili di vita - è maggiormente predisposto a sviluppare un tumore. A certificarlo, ultimo in ordine di tempo, è uno studio pubblicato nel mese di luglio su Diabetologia, la rivista ufficiale della European Association for the Study of Diabetes (EASD). Nelle donne con la malattia il rischio di sviluppare un tumore sono il 27 per cento più alte rispetto a quelle non diabetiche. Negli uomini la percentuale è di poco più bassa, il 19 per cento. Un risultato chiaro ottenuto grazie alla revisione su 47 ricerche pubblicate sull'argomento per un totale di oltre venti milioni di individui coinvolti.

IL RUOLO DEL GLUCOSIO NELL'ALTERARE L'EPIGENOMA

Tra le varie cause di questo legame - ancora non chiarite del tutto - vi è il ruolo dell'infiammazione. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che l'infiammazione, condizione comune nelle persone con diabete di tipo 2, obesità e sindrome metabolica (una condizione che comprende valori elevati di circonferenza dell’addome, ipertensione, trigliceridi e glicemia), espone maggiormente al rischio cancro. Accanto a questa causa, una delle possibili spiegazioni sul perché il diabete predisponga ai tumori è da ricercarsi nel glucosio. Nello studio pubblicato su Nature i ricercatori hanno infatti scoperto - analizzando colture cellulari in laboratorio - che elevati livelli di glucosio sono in grado di modificare l'epigenoma attraverso la proteina TET2. In particolare dalle analisi è emersa la capacità del glucosio di alterare l'attività della metilazione del Dna, un processo cellulare fondamentale nella regolazione dell'espressione dei geni implicati nella crescita delle cellule. Alterazione che predispone ad un maggiore rischio di tumore.

 

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PREVENIRE IL CANCRO CON LA METFORMINA?

Ma lo studio porta un'altra interessante novità. Già da diverso tempo alcuni studi hanno evidenziato che nei pazienti diabetici in cura con metformina la probabilità di andare incontro ad alcuni tumori è stranamente inferiore rispetto alla media. Un esempio su tutti: nelle donne diabetiche la metformina sembra ridurre il rischio di sviluppare un tumore al seno del 20-30%. Una delle spiegazioni possibili potrebbe arrivare dallo studio appena pubblicato. Nelle analisi è infatti emerso che la molecola in questione agirebbe su uno dei meccanismi molecolari riguardanti l'epigenoma identificati dagli scienziati. Un risultato che spiegherebbe dunque il ruolo protettivo della metformina. Già nel 2012 infatti, in uno studio pubblicato dalla rivista Cancer Prevention Research, è stato dimostrato come tale molecola riduca il tasso di mutazione cellulare e prevenga l'accumulo di danni al Dna. Un effetto il cui meccanismo potrebbe essere quello identificato nell'ultimo studio pubblicato su Nature.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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