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Pediatria
Daniele Banfi
pubblicato il 08-02-2012

Influenza: ancora un mese per vaccinarsi



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Ancora troppo poche le persone che decidono di ricorrere al vaccino. All'appello mancano ancora 8 milioni di italiani a rischio. C'è tempo ancora un mese per farlo

Influenza: ancora un mese per vaccinarsi

Ancora troppo poche le persone che decidono di ricorrere al vaccino. All'appello mancano ancora 8 milioni di italiani a rischio. C'è tempo ancora un mese per farlo

L'inverno è alle porte e con esso anche l'influenza. Come ogni anno si apre l'eterna sfida tra chi è favorevole e chi è contrario al vaccino. Il parere dei medici è però unanime: la profilassi è necessaria soprattutto nei soggetti a rischio come anziani e bambini. Ma in quanti seguono fedelmente il consiglio? Secondo i dati presentati nei giorni scorsi dalla Società Italiana di Medicina Generale, solo il 60% della popolazione a rischio ha effettuato la regolare vaccinazione. Mancano dunque all'appello circa 8 milioni di italiani. Il conto alla rovescia è iniziato, restano meno di 30 giorni.

IDENTIKIT- L’influenza di quest'anno, sbarcata le settimane scorse in Italia e isolata in un paziente a Genova, sarà molto simile a quella della scorsa stagione. I dati che giungono dall’emisfero australe sono abbastanza rassicuranti ma saranno circa 4 milioni gli italiani colpiti. «L’obiettivo è raggiungere almeno il 75% della popolazione “fragile”, oggi siamo al 60% - afferma il dottor Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Sono malati cronici, anziani e bambini sui quali anche un virus debole, quale sarà quello che ci attende, può avere conseguenze pesanti. Il consiglio è ricorrere comunque all’immunizzazione, fino a fine dicembre, termine ultimo indicato dal Ministero della Salute». Particolarmente a rischio quest'anno saranno i bambini. Dal sistema di sorveglianza della SIMG viene rilevato che sono già 100.000 quelli da 0 a 5 anni che da metà ottobre sono caduti vittime delle sindromi influenzali.

PREVENZIONE- Per proteggersi, oltre al vaccino, è importante seguire alcuni consigli pratici, misure elementari di igiene, come evitare di tossire e starnutire vicino ad altre persone. Ma in assoluto lavare le mani rappresenta anche il miglior metodo per contrastare il diffondersi di varie malattie, influenza compresa. Ma come fare? Anche se può sembrare un gesto banale, è utile tenere sempre a mente alcuni preziosi consigli per un lavaggio corretto. Per prima cosa bisogna sapere che è meglio lavarsele con sapone e acqua calda per almeno 20 secondi. Un lavaggio accurato prevede la pulizia anche dei polsi e persino sotto le unghie. Quando? E' facile intuirlo: prima di preparare cibo o di mangiare, dopo essere andati in bagno, prima e dopo avere assistito chi è malato, dopo che ci si è soffiato il naso (e anche successivamente a starnuti i colpi di tosse) ed infine dopo la manipolazione di alimenti crudi, in particolare la carne e il pesce. Se proprio non c'è a disposizione l'acqua, il consiglio è quello di utilizzare prodotti disinfettanti a base di alcool.

IMPATTO ECONOMICO- Ma l'influenza, oltre ad avere un impatto sulla salute, non è da sottovalutare sotto l’aspetto economico: «Un giorno di ospedalizzazione per il Servizio Sanitario Nazionale rappresenta un esborso tra i 400 e i 600 euro, spiega Aurelio Sessa, medico SIMG e componente del sottocomitato scientifico ‘Influenza e Pandemie influenzali’ del Ministero della Salute. Il costo di un vaccino antinfluenzale comprato privatamente in farmacia oscilla tra i 10 e i 20 euro, mentre lo Stato, per quelli che acquista e mette a disposizione degli aventi diritto, spende circa il 50% in meno». In Europa circa il 10% delle assenze dal lavoro è determinato dall’influenza, con un costo in termini di mancata produttività compreso tra gli 8,4 e i 12,9 miliardi di euro.

 

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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