I neonati e il soffocamento accidentale: come ridurre i rischi
A nanna supini, nel loro lettino, e niente fumo intorno. Via anche tutti gli oggetti che possano ostruire le vie respiratorie del bambino, per ridurre i casi di soffocamento accidentale
Calano le morti improvvise in culla, aumentano i decessi dei neonati causati dai soffocamenti accidentali. Cambia - almeno negli Stati Uniti - la «classifica» delle emergenze nelle prime settimane di vita. A tracciare la mappa relativa agli Stati Uniti è una ricerca pubblicata su Pediatrics, coordinata da tre ricercatori del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Cdc) di Atlanta. L'istantanea è definita in un modo in cui in Italia non è possibile averla perché, come conferma Stefania Zampogna, responsabile del pronto soccorso pediatrico dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e vicepresidente della Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup), «nel nostro Paese non c'è un simile registro, ma sappiamo che in tutta Europa ogni anno 500 bambini muoiono per soffocamento. Quanto all'Italia, invece, possiamo dire che per la stessa ragione si registrano mille ricoveri ogni anno. Un dato stabile, se si va a ritroso di dieci anni».
LA FOTOGRAFIA SCATTATA NEGLI STATI UNITI
La ricerca conferma come il tasso di riduzione della mortalità tra i neonati sia in calo a partire dagli anni '90. La flessione più evidente è stata registrata tra il 1990 e il 1998 (-44,6 per cento, da 154,6 a 92,4 per centomila nati vivi): periodo corrispondente agli anni di maggiore informazione e sensibilizzazione sul tema. Mentre dal 1998 al 2015 la flessione c'è stata, ma di entità molto ridotta (-7 per cento). Come spiegarsi questo brusco rallentamento? «L'efficacia delle campagne informative potrebbe aver raggiunto un punto di saturazione, in concomitanza anche con l'avvio di campagne di controinformazione, condotte sopratutto attraverso il web», è il messaggio che emerge da un editoriale pubblicato sullo stesso numero della rivista. Ma a preoccupare di più è l'aumento dei casi di soffocamento involontario: +184 per cento tra il 1999 e il 2015.
COME AFFRONTARE UN ARRESTO CARDIACO?
COME EVITARE LA MORTE IMPROVVISA DEL NEONATO
Nonostante il calo di frequenza, le morti improvvise rimangono un'importante causa di mortalità infantile, con circa 3.500 decessi all'anno negli Stati Uniti. Come evitare la morte improvvisa - con cui si intende il decesso di un bambino nel primo anno di vita, che rimane inspiegabile dopo un'indagine approfondita - del neonato? La società americana di pediatria, che nel 1992 fu la prima a emanare delle linee guida, poi aggiornate nel 2005, nel 2011 e nel 2016, raccomanda di far riposare di notte un figlio in posizione supina, di condividere la stanza (ma non il letto) con il neonato, di rimuovere dal lettino il cuscino e tutti gli oggetti (giochi, peluche, copertine, lenzuola o vestitini) che possano ostruire le vie respiratorie del bambino ed evitare l'esposizione pre e post-natale al fumo di tabacco. Messaggi che la Food and Drug Administration - l'ente statunitense che si occupa di autorizzare l'immissione in commercio oltreoceano di farmaci e dispositivi biomedicali - ha voluto rispolverare negli scorsi mesi per rammentare la pericolosità dei cuscini imbottiti e dei sostegni laterali inseriti nelle culle che, ancora oggi, sono in qualche caso venduti finanche per la prevenzione della sindrome della morte improvvisa del lattante.
I bambini, soprattutto nei primi tre anni di vita, sono i più esposti al rischio di soffocamento da cibo, per una serie di ragioni concomitanti: «ridotto diametro delle vie aeree, dentizione incompleta, scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi». A cui occorre aggiungere la ricorrente abitudine a compiere più azioni in contemporanea: come la masticazione associata al gioco, al parlare o al guardare la tv. «L'ambiente in cui il bambino mangia nei primi anni di vita, oltre a essere sempre sorvegliato dai genitori, deve essere rilassato e tranquillo - prosegue Zampogna -. Un bambino dovrebbe mangiare sempre seduto a tavola e con la schiena dritta, oltre che lentamente: facendo bocconi piccoli e masticando bene prima di deglutire». I cibi che più di frequente sono responsabili di questi episodi hanno delle caratteristiche comuni: la forma rotonda (olive, mozzarelline, pomodori, polpette, ciliegie e uva) o cilindrica (wurstel, salsicce e carote), sono appiccicosi (burrod’arachidi, formaggi densi, pesca, prugna e susina), fibrosi (sedano, mela, ananas) o troppo grandi (grandi pezzi di frutta e verduracruda). Sono pericolosi pure gli alimenti duri («sono difficili da masticare per la fisiologica mancanza di denti del bambino») e comprimibili («possono scivolare nelle vie aeree prima che il bambino riesca a morderli e adattarsi alla forma dell’ipofaringe»).
Bambini: i consigli per evitare il soffocamento da cibo (Linee di indirizzo Ministero della Salute, 2017)
Carne, pesce, salumi Carne e pesce vanno cotti sino a quando diventano morbidi e poi tagliati in pezzi piccoli. Vanno eliminati nervature, ossicini e lische. Carne e wurstel sono gli alimenti più spesso associati a incidenti gravi. I salumi e il prosciutto vanno tagliati a piccoli pezzi (max 1 cm) da masticare uno alla volta
Legumi Fagioli, piselli, ceci e lenticchie vanno cotti e poi schiacciati
Frutta e verdura cruda La frutta e la verdura cruda, specie quella di consistenza dura o fibrosa (le mele, il sedano, l'ananas) va cotta o grattugiata, eliminando eventuali semi, noccioli, bucce dure
Sorveglianza Il bambino piccolo dovrebbe mangiare sempre sotto la supervisione di un adulto, non va lasciato solo
Verdure a foglia Vanno cotte e poi sminuzzate, se consumate crude vanno tagliate finemente, eliminando filamenti e fibre dure
Frutta disidratata Ammorbidire lasciandola in ammollo in acqua e tritare finemente
Creme spalmabili Burro d'arachidi o altri alimenti spalmabili vanno somministrati spalmandoli in uno strato sottile sulle fette di pane
Ambiente tranquillo e dedicato Il bambino dovrebbe mangiare seduto, con la schiena bene appoggiata, in un ambiente tranquillo senza troppe distrazioni. Andrebbe evitato il pasto davanti alla tv, in auto o mentre sta giocando. Meglio che impari a non mangiare mentre gioca, corre o usa videogame. Non dare da mangiare al bambino piccolo mentre piange o ride
Alimenti secchi Gli alimenti che si rompono in pezzi duri, come alcuni biscotti, i cracker, vanno sbriciolati o ridotti in farina prima dell'anno d'età
Cereali in chicchi Mais, grano, orzo, ma anche muesli andrebbero tritati finemente e somministrati sotto forma di farina anzichè in chicchi prima dell'anno d'età
Arachidi, semi, frutta secca Meglio evitarli fino ai 4-5 anni d'età. In ogni caso tritarli o pestarli finemente
Alimenti a forma cilindrica Carote, wurstel o salsicce devono essere tagliati prima in lunghezza (a listarelle) e poi in pezzi più piccoli (circa 5mm), evitare di tagliarli a rondelle. Rimuovere eventuali budelli o bucce. I wurstel, insieme alla carne, sono gli alimenti più spesso coinvolti in episodi gravi di soffocamento
Dolciumi Caramelle, confetti, marshmallow, gelatine, gomme da masticare, ma anche patatine e pop corn andrebbero evitati fino ai 4-5 anni d'età
Alimenti tondeggianti Uva, ciliegie, olive, mozzarelline e simili devono essere tagliate in pezzi da 5 mm circa, avendo cura di togliere noccioli e semi
Pasto su misura Il bambino non andrebbe mai forzato a mangiare. Va incoraggiato a fare bocconi piccoli, masticare a lungo e lentamente prima di deglutire. Vanno scelti alimenti adatti alla sua età e al suo livello di sviluppo, evitando quelli inadatti e difficili da masticare
Formaggi I formaggi a pasta filata, come le mozzarelle, vanno tagliati finemente