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Pediatria
Francesca Morelli
pubblicato il 28-06-2016

La perdita d’udito si può prevenire in 6 casi su 10



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Dall’Organizzazione Mondiale della Sanità arrivano le regole d’oro per prevenire il rischio di ipoacusia nei piccoli. Proteggere l’udito favorisce lo sviluppo armonico del bambino

La perdita d’udito si può prevenire in 6 casi su 10

«Childhood hearing loss: act now, here's how», ovvero «Perdita di udito infantile: agire ora, ecco come»”. È questo il titolo del documento diffuso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare alla sordità dei piccoli, un problema spesso sottovalutato. Invece secondo le più recenti stime, a soffrirne sono oltre 32 milioni di bambini, ma in sei casi su dieci la sordità potrebbe essere prevenuta. E l’Organizzazione Mpondiale della Sanità insegna come.

Ascoltare musica ad alto volume con le cuffie rende sordi

 

LE CAUSE DELL’IPOACUSIA INFANTILE

Non è sempre questione di geni. Soltanto nel quaranta per cento dei casi possono essere loro i responsabili della sordità. Ma alla perdita di udito, fin dalla primissima infanzia, possono contribuire anche altri fattori: nel trentuno per cento dei casi delle malattie infettive importanti e trasmissibili, fra queste il morbillo, la parotite, la rosolia e la meningite; complicazioni alla nascita, come la prematurità o il basso peso o ancora l’ittero neonatale che possono incidere sull’insorgenza della patologia per il diciassette per cento; infine in una percentuale minore, pari all’incirca al quattro per cento, può essere indotta da alcuni farmaci presi, inconsapevolmente, dalla mamma in gravidanza e che possono avere effetti dannosi sull’udito del feto.

Così il cervello si riorganizza quando l'udito se ne va

 

LA PREVENZIONE

L’Organizzazione Mondiale della Sanità diffonde però anche buone notizie asserendo che in più delle metà dei casi l’ipoacusia infantile può essere prevenuta, adottando alcune misure cautelative, riassumibili in 3 corretti comportamenti individuali. Ovvero:

1) Vaccinarsi contro le malattie prevenibili;

2) Accertarsi circa gli effetti collaterali dei farmaci, come quelli ad esempio utilizzati per trattare malaria e la tubercolosi, che potrebbero provocare al nascituro un danno uditivo;

3) Proteggersi contro i rumori pericolosi di qualsiasi natura essi siano: da quelli ambientali a quelli dei decibel musicali, sparati nelle orecchie dalle cuffie ad alto volume e così via.

A questi si aggiungono poi comportamenti rivolti al grande pubblico. Infatti l'Organizzazione Mondiale della Sanità propone la strutturazione di programmi di diagnosi precoce attraverso lo screening dell'uditoin neonati e bambini, ma anche la maggiore sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull'ipoacusia infantile, le cause, la prevenzione, la diagnosi e il trattamento: azione che hanno come conseguenza un tasso più ridotto di malattia in età adulta e laddove necessario la migliore accettazione delle cure, degli apparecchi acustici in particolare, fino al sostegno alle organizzazioni di pazienti ipoacusici e l’implementazione di servizi dedicati a loro e alle famiglie.

Così il troppo volume ci rende sordi

 

I BENEFICI

Proteggere la salute acustica, ha ripercussioni positive anche sulla crescita armonica e sullo sviluppo intellettivo dei bambini. «Un buon udito – dichiara Jerry Northern, professore emerito alla Scuola di medicina dell'Università del Colorado e Advisory Board Member della Hear the World Foundation - consente ai bambini di imparare a parlare e a svilupparsi, specie dal punto di vista cognitivo, in funzione e in rapporto all’età. Ecco perché è necessario informare i genitori, sensibilizzarli all’ipoacusia infantile, fornendo laddove necessario un adeguato sostegno per prevenire e curare il problema».


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