Chiudi
Pediatria
Fabio Di Todaro
pubblicato il 15-03-2017

Troppo zucchero danneggia il fegato dei bambini



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Secondo una ricerca del Bambin Gesù di Roma l’abuso di alimenti di origine industriale, ricchi di zucchero, danneggia le cellule del fegato. Lo specialista: «No a succhi di frutta e merendine ogni giorno»

Troppo zucchero danneggia il fegato dei bambini

Troppo zucchero rischia di trasformarsi in «veleno» per il fegato dei bambini. L’abuso sistematico degli zuccheri aggiunti ai cibi e alle bevande ha «gli stessi effetti pericolosi dell’alcol».

È quanto spiegano i ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, autori di uno studio che ha svelato i danni del fruttosio alle cellule del fegato dei più piccoli. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Hepatology.

 
Il fegato può essere grasso anche in chi è magro


COSì GLI ZUCCHERI DANNEGGIANO IL FEGATO

Lo studio è stato condotto tra il 2012 e il 2016 su 271 bambini e ragazzi affetti da steatosi epatica. In un bambino su due gli esami effettuati hanno rilevato livelli eccessivi di acido urico in circolo. Il composto in questione è uno dei prodotti finali della sintesi del fruttosio nel fegato.

Attraverso ulteriori indagini, incrociate con i dati emersi dal questionario alimentare somministrato ai pazienti, i ricercatori hanno dimostrato l’associazione tra gli alti livelli di acido urico e l’aggravarsi del danno al fegato, soprattutto tra i grandi consumatori di fruttosio.

In particolare è stato rilevato che la maggior parte dei bambini e ragazzi dello studio assumeva una quantità media giornaliera di fruttosio superiore a 38 grammi. Un livello ben al di sopra del limite massimo giornaliero di zuccheri aggiunti (glucosio, galattosio, fruttosio, saccarosio) indicato dall'American Hearth Association che raccomanda di evitarne la somministrazione sotto i 2 anni e di non superare i 25 grammi al giorno tra i 2 e i 18 anni. In sintesi: quanto più zucchero si ingerisce con la dieta abituale, tanto maggiore è il danno riportato dalle cellule epatiche.


DOVE SI TROVA IL FRUTTOSIO

Il fruttosio è uno zucchero naturale presente in diversi alimenti: soprattutto nella frutta, ma anche nei vegetali e nelle farine utilizzate per pastapane e pizza. Spesso risulta aggiunto anche nelle bevande zuccherate, in alcuni snack (dolci o salati) e in conserve di frutta: senza indicazioni specifiche in etichetta.

In una dieta bilanciata, il consumo di fruttosio naturalmente contenuto nei cibi non provoca effetti negativi. Diversa invece è la valutazione quando si parla del fruttosio contenuto negli sciroppi e nei dolcificanti utilizzati principalmente dall’industria nelle bevande e in varie preparazioni alimentari.


L'Organizzazione Mondiale della Sanità invita a non consumare più di 12 cucchiaini di zucchero al giorno


SE LO ZUCCHERO E' TROPPO 

Il fruttosio viene metabolizzato, ovvero scomposto e trasformato, principalmente nel fegato. Questo processo di sintesi produce energia per il corpo, ma anche altri derivati come l’acido urico. Se la quantità di fruttosio ingerita sistematicamente è eccessiva, il percorso metabolico si altera e viene prodotto troppo acido urico.

Quando l’organismo non riesce a smaltire le alte concentrazioni in circolo, si innescano meccanismi pericolosi per la salute: aumenta lo stress ossidativo, le cellule non rispondono più allo stimolo dell’insulina e si innescano processi infiammatori delle cellule epatiche. Tutte condizioni predisponenti all’insorgenza del diabete e della steatosi epatica.


Glicemia alta: quali frutti è meglio mangiare?
 

NO ALL'ABUSO QUOTIDIANO DI FRUTTOSIO

Da qui il monito dei ricercatori, rivolto soprattutto ai genitori. Le errate abitudini alimentari adottate nel corso dell’infanzia possono determinare un aumento delle malattie del fegato. «Ormai sappiamo con certezza che l'elevato consumo di zucchero è associato a numerose malattie sempre più frequenti in età pediatrica come l'obesità, il diabete di tipo II e le malattie cardiovascolari - afferma Valerio Nobili, responsabile dell’unità di malattie epatometaboliche del Bambino Gesù, tra gli autori della pubblicazione -.

Con questo studio abbiamo dimostrato che un eccessivo consumo di fruttosio si associa ad alti livelli di acido urico e a un avanzato danno epatico, tanto da favorire la precoce comparsa di fibrosi prima e cirrosi poi a carico del fegato. È fondamentale evitare l’abuso di cibi e bevande con un elevato contenuto di fruttosio, modificando le cattive abitudini alimentari e gli stili di vita errati dei nostri ragazzi.

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina