Ago addio? In futuro i farmaci a mRNA, compresi i vaccini, potrebbero essere somministrati direttamente per via orale attraverso l'ingestione di una capsula. A dimostrarlo è uno studio, al momento realizzato in modello animale, pubblicato su Science Translational Medicine ad opera degli scienziati della Strand Therapeutics, azienda biotech statunitense.
I LIMITI DELLE TERAPIE ATTUALI
Negli ultimi anni le terapie a mRNA si sono diffuse sempre di più, spinte dalla pandemia Covid-19. Se da un lato i vaccini a mRNA sono i prodotti che hanno contribuito alla sconfitta del virus, oggi la ricerca sui prodotti a mRNA -oltre al campo delle malattie infettive- è particolarmente avanzata soprattutto nella lotta ai tumori. Sono infatti diverse, come raccontato in questo nostro approfondimento, le sperimentazioni già in fase avanzata.
Il principio è semplice: istruire le cellule a produrre specifiche proteine, utili ad attivare o regolare la risposta immunitaria. Ma c’è un ostacolo tecnico ancora da superare: l’mRNA è fragile e viene facilmente degradato, soprattutto nell’ambiente acido dello stomaco. Per questo motivo, le terapie a mRNA devono oggi essere somministrate tramite iniezione, limitandone l’accessibilità e la frequenza d’uso. Ecco perché sono allo studio diverse soluzioni per cercare di somministrare questi farmaci attraverso vie alternative.
UNA CAPSULA PER VEICOLARE IL FARMACO
Nello studio da poco pubblicato, gli scienziati hanno sviluppato RNACap, una capsula rivestita da un materiale protettivo in grado di resistere ai succhi gastrici e rilasciare il contenuto direttamente nell’intestino. Il rilascio del principio attivo -in questo caso l'mRNA- avviene grazie alla peristalsi, i normali movimenti contrattivi del tratto gastrointestinale.
Nei test su ratti e maiali, la capsula sperimentata conteneva una formulazione liquida di mRNA utile alla produzione di IL-10, una molecola antinfiammatoria. Il risultato è stato una riduzione dei livelli di citochine infiammatorie nel sangue e nei tessuti intestinali, con un miglioramento dei sintomi simili a quelli della colite ulcerosa. Nei maiali, più vicini all’uomo per fisiologia intestinale, è stata confermata una marcata espressione di IL-10 dopo la somministrazione.
PROSPETTIVE E LIMITI
L’obiettivo dichiarato è l’estensione di questa piattaforma anche ad altri tipi di mRNA, incluse formulazioni vaccinali. Una somministrazione orale potrebbe migliorare l’aderenza nei pazienti cronici e rendere più rapida la distribuzione dei vaccini in contesti di emergenza. Restano tuttavia alcune criticità da affrontare: la stabilità dell’mRNA nel tempo, la produzione su larga scala delle capsule e l’ottimizzazione della formulazione per altri target molecolari. I risultati raggiunti però rappresentano una prima assoluta che dimostra la fattibilità del metodo.