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Osteosarcoma

Osteosarcoma
 

CHE COS’È

L’osteosarcoma è un tumore maligno raro che nasce dalle cellule ossee: osteoblasti (cellule che costruiscono l’osso) e osteoclasti (cellule che agiscono come spazzini dell’osso morto e aiutano l’osso a mantenere la sua forma naturale). Si tratta di una neoplasia aggressiva maggiormente presente in età pediatrica.

L’osteosarcoma può colpire qualsiasi segmento osseo, anche se la quasi totalità dei casi riguarda le ossa lunghe (omero, radio, ulna, femore, tibia e perone). In altre sedi la neoplasia risulta più spesso diagnosticata in adulti o anziani.

Esistono diverse forme dell’osteosarcoma: riconoscibili attraverso il grado di malignità (basso, intermedio, alto).

In quasi otto casi su dieci, la malattia risulta ad alto grado di malignità, dovuta alla velocità di replicazione delle cellule neoplastiche, la malattia può provocare anche metastasi, presenti in fase iniziale nel 15% dei casi.

Ciononostante, micrometastasi, ovvero piccoli aggregati di cellule neoplastiche che risultano invisibili agli esami diagnostici sono certamente presenti in oltre l’ottanta per cento dei pazienti.

 

I SINTOMI E LA DIAGNOSI

Non esistono sintomi specifici della malattia, se non un dolore acuto nel punto colpito dal tumore. Ciò chiaramente non equivale a dire che, ogni qual volta sia presente un dolore osseo acuto, si debba sospettare una diagnosi di osteosarcoma. Di sicuro, però, vale la pena non trascurare il sintomo se non vi è stato un trauma, o se il dolore perdura con continuità per più di due settimane.

Il dolore può risultare accompagnato da gonfiore, soprattutto se la neoplasia risulta essersi sviluppata a livello degli arti (sia inferiori sia superiori). In alcuni casi si può arrivare alla frattura dell’osso coinvolto dalla malattia, a seguito di traumi anche leggeri.

La diagnosi viene sospettata sulla base delle immagini e confermata attraverso il prelievo bioptico. Una radiografia della sede sospetta è solitamente il primo passo che viene compiuto. In caso di esito sospetto, un radiologo richiede una Tac con mezzo di contrasto o una risonanza magnetica per avere immagini più dettagliate dell’osso che si sospetta malato.

Esami come Pet o scintigrafia ossea servono a verificare se la malattia è confinata alla sede di partenza o se siano già presenti ulteriori sedi metastatiche. In ultima analisi, l’esame istologico è ciò che occorre per avere la conferma della diagnosi.

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COME SI CURA

Come accade per tutti i tumori, anche l’osteosarcoma richiede un trattamento multidisciplinare. In tutti i casi vi è l’asportazione chirurgica coadiuvata dal trattamento chemioterapico per tutti i casi in cui il tumore si presenta ad alta malignità.

Fino a cinquant’anni fa, l’intervento chirurgico consisteva nell amputazione dell’arto, oggi meno del cinque per cento dei pazienti necessità questa drastica soluzione, mentre per i più si predilige un approccio più conservativo: rimuovendo soltanto la porzione dell’osso colpita dall’osteosarcoma.

Alla rimozione della porzione di osso ammalato, può seguire l’impianto di una protesi. Nel caso dei bambini è necessario considerare la mancata crescita dovuta al sacrificio della cartilagine di accrescimento dell’arto scegliendo dispositivi capaci di allungamento nel tempo.

La chemioterapia (neoadiuvante) è utilizzata sia prima che dopo l’intervento di chirurgia ortopedica.

In casi molto rari (sedi inoperabili) può essere necessario ricorrere anche alla radioterapia, che nel caso dell’osteosarcoma ha uno scopo prevalentemente palliativo. Trattandosi di tumori che colpiscono soprattutto bambini, adolescenti e giovani adulti, è necessario definire prima dell’inizio delle terapie un percorso di preservazione della fertilità: crioconservazione dei gameti o dei tessuti germinali (per chi s’ammala prima della pubertà).

 

PREVENZIONE

Non esistono indicazioni specifiche per la prevenzione primaria dell’osteosarcoma. Al momento non sono infatti stati riconosciuti fattori di rischio legati all’ambiente e agli stili di vita.

 

 

QUANTO E' DIFFUSO

L’osteosarcoma è il tumore maligno primitivo dell'apparato scheletrico più frequente in età pediatrica e giovanile. In Italia, secondo i dati in possesso dell’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), si registrano ogni anno poco più di cento casi di osteosarcoma, che rappresentano all’incirca un quinto del totale delle diagnosi di tumori ossei.

 

Consulenza: Davide Maria Donati, direttore della clinica ortopedica e traumatologica III a prevalente indirizzo oncologico dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna

 

NOTA BENE: le informazioni in questa pagina non possono sostituire il parere e le spiegazioni del tuo medico

 

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