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Alimentazione
Francesca Morelli
pubblicato il 06-02-2015
aggiornato il 28-07-2020

Acqua e cibi acidificanti in tavola per combattere le infezioni urinarie



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Colpiscono soprattutto le donne in età fertile e sessualmente attive. Idratazione, alimenti a elevato residuo acido e corretti stili di vita sono le strategie preventive

Acqua e cibi acidificanti in tavola per combattere le infezioni urinarie

Le infezioni urinarie sono per lo più una patologia in rosa, colpiscono infatti ogni anno all’incirca il 10% di donne, con un picco di incidenza fra i 16 e i 35 anni, e il 50-60% della popolazione femminile è destinata a sperimentare la problematica nell'arco della vita.

Complice la struttura anatomica che, nella donna che posiziona l’uretra vicino all’ano, predisponendola ad essere maggiormente attaccata da germi e batteri. Ma le altre fasce di popolazione - uomini e bambini - non si devono sentire al riparo poiché, comunque, possono cadere vittime di bruciori nell'urinare o di infiammazioni delle basse o alte vie urinarie, seppure in percentuale minore.

Se il batterio entra in circolo, la cura è farmacologica. Ma prima che ciò avvenga si può agire preventivamente adottando corrette norme igieniche, di stile di vita e una attenzione alla dieta, idrica e alimentare con cibi acidi.

Quando è giusto parlare di cistite?

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23-07-2015
COSA SONO LE INFEZIONI URINARIE E QUALI LE LORO CAUSE

Le infezioni delle vie urinarie sono generalmente causate da batteri, più di rado da virus e solo eccezionalmente da funghi. È una condizione che può riguardare sia il tratto delle basse vie urinarie, che comprende la cistite e l’uretrite (in entrambi i sessi) e la prostatite (nell’uomo) sia quello delle alte vie urinarie soggette (pielonefrite e glomerulo nefrite).

Nelle donne in età fertile, l'attività sessuale è responsabile del 75-90% delle infezioni della vescica compaiono 24-72 ore dopo un rapporto sessuale costituiscono il 4 per cento delle cistiti però rappresentano il 60% di quelle che recidivano, cioè di quelle che ritornano spesso nell’arco dell’anno (per definizione almeno 4 volte l’anno), con un rischio aumentato in relazione alla frequenza dei rapporti sessuali.

Nell’uomo, invece, la cistite è spesso dovuta a una anomalia funzionale oppure anatomica del tratto genito-urinario. Esistono poi alcune condizioni predisponenti come una familiarità della malattia, la stipsi, il diabete mellito nella donna, una iperplasia della prostata e il non essere circoncisi nell’uomo.

Fra i fattori esterni, l’uso del catetere, specie se protratto nel tempo, può essere un elemento scatenante e comunque la prima causa di insorgenza correlata a un trattamento sanitario. Nei bambini le infezioni delle vie urinarie alte sono per lo più imputabili a reflusso vescico-ureterale (ossia la risalita dell’urina dalla vescica all’uretere e alla pelvi renale), le cistiti invece sono spesso collegate nei maschietti ad anomalie del tratto urinario.

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SINTOMI, DIAGNOSI E CURA

Bruciore alla minzione, la necessità di urinare spesso, oppure l'urgenza di dover fare pipì, in assenza di perdite vaginali, sono i sintomi che annunciano che qualche cosa non va a livello dell’apparato urinario. Solo di rado le urine si colorano di rosso, a causa di qualche perdita ematica (ematuria). 

Per avere diagnosi certa della natura della problematica occorre effettuare una analisi delle urine e, una volta stabilito il batterio infettante, e escluse altre situazioni possibili concomitanti, la cura è antibiotica.

 

PREVENZIONE

La protezione dell’apparato urinario la si attua già sedendosi a tavola, avendo cura di idratare e acidificare correttamente la dieta. Ecco perché.

L’idratazione

Occorre favorire la diuresi, stimolata da una corretta idratazione, che ha effetti preventivi. Permette infatti l’eliminazione dei batteri dalle vie escretrici. Inoltre se unita a cibi ricchi di fibre, l’idratazione favorisce la motilità intestinale contribuendo alla regolarità delle evacuazioni e alla riduzione della proliferazione di batteri fecali che sono una delle cause di infezione a livello delle vie urinarie.

L’acidificazione

Un regime alimentare con elevato residuo acido aiuta a diminuire il pH delle urine (ed è un fattore molto positivo, poiché alcuni batteri non crescono a pH bassi) e favorisce la minore adesione dei batteri alle pareti delle vie escretrici. Occorre quindi aumentare il consumo di cibi a effetto acidificante (con residui di cloro, fosforo e zolfo) e diminuire quelli alcalinizzanti (con residui di calcio, magnesio, sodio e potassio). 

Nello specifico, sono da favorire: 

  • Un adeguato introito di acqua, 1.5 o 2 litri al giorno, in base anche alla stagione e all’attività fisica o eventualmente tisane e infusi purchè senza zucchero

  • Il consumo di verdure, di cereali integrali e di frutta, variando i colori e rispettando la stagionalità

  • L’ aglio, la cipolla e le erbe aromatiche per insaporire i cibi

  • Il pesce fresco come fonte principale di proteine animali

  • I formaggi freschi a basso contenuto di grassi

  • L’ olio extravergine d’oliva a crudo per condire gli alimenti

  • Il latte fermentato e suoi derivati, come lo yogurt o il kefyr

Infine è bene valutare con il proprio urologo l’utilizzo di integratori alimentari specifici a base di frutti rossi, d-mannosio e probiotici

 

ALIMENTI NON CONSENTITI

Alimenti da evitare in fase acuta e limitare come prevenzione:

  • Alcolici

  • Caffè e tè

  • Spezie piccanti

  • Formaggi piccanti

  • Dolci

  • Bevande zuccherate

  • Condimenti ricchi in grassi saturi e trans grassi come burro, lardo, margarine, e fritture

  • Salse come maionese, ketchup, senape

  • Carni lavorate come insaccati

  • Prodotti in salamoia

Inoltre va moderato il consumo di sale e carni rosse (optando per i tagli più magri)

 

CONSIGLI COMPORTAMENTALI

A fianco della buona tavola non possono però mancare anche abitudini e stile di vita corretti che puntano soprattutto a una corretta igiene intima quotidiana. Occorre avere cura di effettuare movimenti che vanno dalla vagina all'ano; se si compie il movimento contrario si rischia, infatti, di trasportare materiale fecale a contatto con gli orifizi urinari e di innescare un’infezione. L'igiene personale, nella donna, va intensificata durante il ciclo mestruale. Anche l’eccesso di igiene non va bene, e neppure l’uso di detergenti troppo aggressivi che alterando la flora vaginale, possono predisporre anch’essi alle infezioni. È bene fare attenzione anche all’abbigliamento: la biancheria intima deve essere di cotone e i pantaloni non troppo stretti.

Nella vita di coppia è consigliato urinare prima e soprattutto dopo il rapporto sessuale poiché il flusso urinario facilita il trasporto verso l'esterno di eventuali batteri penetrati in vescica.

Infine eliminare alcuni importanti fattori di rischio: il fumo innanzitutto e la sedentarietà.

 

Consulenza: Elisabetta Costantini, direttore della struttura complessa di urologia a indirizzo andrologico e uroginecologico dell'azienda ospedaliero-universitaria di Perugia

 

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