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Alimentazione
Redazione
pubblicato il 23-08-2011

Latte umano prodotto da una mucca: è sano?



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Creato da ricercatori argentini grazie alla tecnica del Dna ricombinante, la stessa con la quale si sono realizzate molte sostanze, tra cui l’insulina. Il bovino geneticamente modificato produce un latte perfettamente identico a quello materno

Latte umano prodotto da una mucca: è sano?
Creato da ricercatori argentini grazie alla tecnica del DNA ricombinante, la stessa con la quale si sono realizzate  molte sostanze, tra cui l’insulina. Il bovino geneticamente modificato produce un latte perfettamente identico a quello materno

“Assolutamente no. A mio figlio non darei mai da bere quella cosa”. Ecco la frase che riassume il pensiero delle neo mamme alla notizia della creazione di una mucca in grado di produrre latte umano. Rosita, questo il nome dell'animale, è stata geneticamente modificata dai ricercatori del National Institute of Agrobusiness Technology e della National University of San Martin (Argentina) per produrre un latte identico a quello materno. Ma di cosa si tratta? Esperimento al limite della fantascienza o una semplice tecnica di laboratorio applicata ormai da anni?

LATTE MATERNO- Il latte materno è l'alimento principe nella dieta di un neonato. Le indicazioni dell'OMS in merito sono molto chiare. In esso vi sono contenuti tutti quei componenti che servono al bambino per crescere in maniera ottimale. Alle volte però complici alcuni problemi nella donna, è difficile produrne una quantità sufficiente per sfamare il bambino. In sostituzione si può optare per un latte artificiale che, seppur arricchito, non ha al suo interno due delle proteine più importanti contenute invece nel latte materno: la lattoferrina e il lisozima. Entrambe sono fondamentali nel potenziare le difese immunitarie. La prima è in grado di sequestrare il ferro sottraendolo al metabolismo dei microrganismi patogeni, causa di coliche nel neonato. La seconda invece è in grado di distruggere la parete cellulari di alcuni microrganismi. Nasce dunque da queste proprietà l'esigenza di creare un latte artificiale contenente le due proteine.

L'ESPERIMENTO- Da un punto di vista sperimentale l'idea dei ricercatori argentini è stata quella di far produrre alla mucca un latte in cui fossero presenti lattoferrina e lisozima. Per fare ciò è stata sfruttata la tecnica del DNA ricombinante, già ampiamente utilizzata nei laboratori di tutto il mondo per produrre su scala industriale numerose molecole che utilizziamo tutti i giorni. Tecnicamente sono stati aggiunti al DNA della cellula uovo di mucca i due geni umani responsabili della produzione delle due proteine. Un'operazione relativamente semplice che ha portato alla nascita di una mucca, Rosita, che ha la caratteristica di produrre del latte assolutamente identico a quello delle altre mucche ma con caratteristiche umane. Un latte di mucca umanizzato contenente lattoferrina e lisozima che non ha bisogno di ulteriori trattamenti e può andare direttamente nel biberon del bambino.

VECCHIE NOVITA'- L'idea dei ricercatori argentini non è altro che una nuova applicazione di una tecnica adottata da moltissimi anni e che ha contribuito a salvare milioni di vite. Prima degli anni ottanta tutti i preparati insulinici industriali venivano prodotti grazie al pancreas di bovini e di suini, ma era un processo di estrazione abbastanza complesso. La quantità di insulina era infatti molto scarsa. Oggi invece non tutti sanno che quella che viene iniettata è del tutto identica a quella umana ma, piccolo particolare, è prodotta da un microrganismo. Grazie alla tecnologia del DNA ricombinante infatti, inserendo un gene umano, è possibile produrre su vasta scala l'insulina umana. Una scoperta che, nonostante lo scetticismo iniziale dettato dall'idea di aver manipolato geneticamente un microrganismo, ha cambiato la vita di milioni di malati. Sarà così anche per il “latte umano di mucca”?

Daniele Banfi


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