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Alimentazione
Redazione
pubblicato il 04-07-2011

Sangria ai frutti rossi



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La ricetta di Marco Bianchi: Sangria ai frutti rossi

Sangria ai frutti rossi

SANGRIA AI FRUTTI ROSSI 

Ingredienti:

  • 2 L di vino rosso
  • 500 ml di succo di melograno
  • 200 ml di succo di mela non zuccherato
  • 250 g di mirtilli
  • 250 g di lamponi
  • 250 g di pesche
  • 250 g di fragole
  • chiodi di garofano
  • ¼ di radice di zenzero

Come si prepara?

Riunite tutti gli ingredienti e lasciate in infusione circa 5 ore prima di servire. Lo zenzero andrà grattugiato fin dall’inizio dell’infusione.

Servire la “sangria” molto fredda… 

Perchè fa bene?

L’uva è ricchissima di flavonoidi cioè « coloranti » naturali, che nell’uva si concentrano soprattutto in una parte tanto sottile, ma tanto forte: la buccia dell’acino.

Essa contiene sostanze uniche con poteri farmacologici oramai presi in considerazione molto seriamente dal mondo scientifico. In primis spicca il resveratrolo, una sostanza a cui è attribuita azione antitumorale e di fluidificazione del sangue, che può limitare l’insorgenza di placche trombotiche.

Come antiossidante, il resveratrolo impedisce l’ossidazione del colesterolo LDL, cioè quello cattivo. Sembra inoltre, vista la sua analogia con la struttura di estrogeni (ormoni) sintetici, che possa funzionare come antagonista dell’attività ormonale, in particolare nell’impedire l’assorbimento di estrogeni, fattore importante dal punto di vista della crescita di tumori ormono-dipendenti.

E`inoltre considerata una sostanza che favorisce la longevità. Nella medicina orientale è largamente diffuso l’utilizzo di una pianta assai ricca di resveratrolo: il Polygonum cuspidatum, con cui vengono curati disturbi al cuore e al fegato.

Nell’uva il resveratrolo è contenuto solo nella buccia; in quella dell’acino di uva rossa se ne trovano circa 50-100 microgrammi per grammo di peso secco, e la sua concentrazione nel vino rosso si aggira nel range 1,5-3 mg/l.

La sua somministrazione ai ratti di laboratorio ha provocato una riduzione del 98% dei tumori della pelle. Altri antiossidanti non di origine flavonoide ma sempre presenti nell’uva sono l’acido tartarico e quello gallico.

Il primo, chiamato acido cremortartaro, agisce anche come regolatore del pH e svolge un’azione rinfrescante, disintossicante e leggermente lassativa. E` comunemente utilizzato come additivo alimentare con sigla E334 e si ritrova nel mondo vegetale in diverse piante, ma specialmente nell’uva e nel tamarindo.

Seguono poi cetrioli, patate e ananas. L’acido gallico ha proprietà astringenti; è inoltre un altro antiossidante che lavora a nostro beneficio con potere antiemorragico, utilizzato nei casi di menorragia (anormale perdita di sangue durante il ciclo mestruale).

Come anticipato nell’Introduzione di questo libro, ricerche recentissime forniscono un altro motivo per consigliare il bicchiere di vino rosso per pasto: esso permette di regolare il nostro orologio biologico, cioè la melatonina, un ormone prodotto dal cervello.

I più ricchi di questa sostanza sono i vini a base di uve Nebbiolo, Sangiovese, Merlot e il Cabernet Sauvignon. L’uva è una fonte di ferro assimilabile ed è consigliata nei casi di anemia, in caso di artriti e reumatismi per la sua azione diuretica, in caso di stipsi grazie alla presenza di fibre e sostanze lassative naturali e in caso di gravidanza o convalescenza per il suo potere disintossicante. Un’ultima, importante notizia: abbiamo parlato di signora in nero e non in bianco: perchè ?

Dal punto di vista nutrizionale non vi sono differenze, ma l’uva nera « vince » per la maggiore presenza di ferro, e per una quantità di flavonoidi venti volte superiore rispetto alla bianca.

I contenuti di queste pagine sono in parte presi dai libri “I Magnifici 20” e “Le ricette dei Magnifici 20” di Marco Bianchi, editi da Ponte alle Grazie (collana Il lettore goloso di Allan Bay).

 

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