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Donatella Barus
pubblicato il 12-08-2014

«Così potete vivere più a lungo»



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Un gruppo di esperti dell’invecchiamento, tra cui l’italiano Luigi Fontana, avverte: «La ricerca deve prevenire le malattie croniche dell’età, pena il collasso del sistema sanitario»

«Così potete vivere più a lungo»

La ricetta per una vecchiaia in salute? Pensarci prima senza aspettare che le malattie croniche più comuni si facciano vive con i primi sintomi. Tre le strategie: promuovere una dieta sana, l’esercizio fisico regolare e contrastare i meccanismi metabolici e molecolari dell’invecchiamento, come l’accumulo di danno cellulare che si verifica con l’andare del tempo.

Come fare? Lo spiegano tre “saggi” dell’invecchiamento, dalle pagine dell’ultimo numero della rivista Nature. Sono Luigi Fontana, professore di medicina e nutrizione alla Washington University e all’università di Brescia, Brian Kennedy, direttore del Buck Insitute per la ricerca sull’invecchiamento di Novato, California, e Valter Longo, di origini genovesi e direttore del Longevity Institute della University of Southern California di Los Angeles.

I tre esperti puntano il dito sul fatto che spesso gli investimenti in ricerca biomedica premiano gli studi sul trattamento delle malattie e dimenticano la loro prevenzione. «Non c’è bisogno di essere un matematico o un economista per capire che il nostro attuale approccio alla salute non è sostenibile», ha dichiarato Luigi Fontana. Si calcola infatti che nel 2050 il numero degli ultraottantenni nel mondo sarà il triplo di quello attuale. La medicina consente di vivere a lungo anche con malattie croniche, fortunatamente, ma tutto questo, ribadisce lo scienziato, costa.

Insufficienza cardiaca, diabete, artrite, cancro e ictus sono le malattie croniche che affliggono gli anziani. Non arrivano all’improvviso: «Ci vogliono 30 o 40 anni di vita poco salutare e di attivazione di meccanismi legati all’età e a anomalie metaboliche, come ipertensione, colesterolo altro e diabete per portare un sessantenne all’insufficienza cardiaca» ricorda Fontana. E quasi sempre non arrivano uno alla volta, ma il 70 per cento delle persone con più di 65 anni ha almeno due delle condizioni sopra citate. «Gli studi su dieta, genetica e farmaci indicano che ritardare una delle malattie correlate all’età probabilmente tiene lontane anche le altre». «Quindi noi proponiamo di intervenire sugli stili di vita, come dieta personalizzata e programma di esercizi, che sono una strategia efficace. Ma si può anche pensare di intervenire a livello personalizzato sui meccanismi dell’invecchiamento per far sì che quel sessantenne non incontri mai l’insufficienza cardiaca» prosegue Fontana.

Gli scienziati ricordano che la ricerca sta svelando argomenti cruciali per una vita lunga e in salute, dagli studi di genetica sui centenari a quelli sugli effetti metabolici e molecolari della restrizione calorica, di cui lo stesso Fontana è un capofila, fino a quelli sugli effetti di farmaci già approvati o allo studio per altre malattie che paiono agire anche sui meccanismi della longevità (come la rapamicina, un antitumorale, o la metformina, usata per il diabete di tipo 2). «I geriatri dovrebbero iniziare a lavorare su persone di mezza età o anche più giovani»

L’appello si conclude con una considerazione: «Il denaro pubblico deve essere investito per estendere la durata della vita rallentando l’invecchiamento. Altrimenti ci troveremo in una crisi demografica di crescente disabilità e costi sanitari in aumento». «La combinazione fra una popolazione che invecchia, il peso delle malattie croniche che aumenta, la diffusione di obesità e diabete di tipo 2 – ha infine commentato Luigi Fontana - potrebbero presto rendere le cure sanitarie insostenibili per tutti tranne i più ricchi».

 

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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