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Cardiologia
Serena Zoli
pubblicato il 23-10-2012

L'ansia può accorciarci la vita?



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Uno studio su 5mila donne affette da un continuo stato di allarme mostra che i loro telomeri, estremità dei cromosomi, sono più corti del normale. Poiché questo restringimento è tipico dell’invecchiamento, le pazienti del test sembrerebbero più anziane di 6 anni. Ma è così?

L'ansia può accorciarci la vita?

Fobie e ansia possono farci invecchiare prima? Si dice comunemente che le preoccupazioni lo facciano, ma ora c’è un indizio di laboratorio: chi soffre di questi disturbi presenta telomeri un po’ più corti. E va subito spiegato che i telomeri sono porzioni di Dna poste agli estremi di ciascun cromosoma le quali, ogni volta che una cellula si divide, si accorciano un poco. Ma quando i telomeri diventano troppo corti la cellula non riesce più a moltiplicarsi per divisione e muore.

LA RICERCA - I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e Harvard University hanno misurato la lunghezza dei telomeri nei prelievi di sangue di 5.243 donne di età tra 42 e 69 anni che erano già sotto esame per uno studio su ansia e fobie. E hanno trovato che più alta era l’intensità del disturbo psichiatrico più corti risultavano i telomeri. Era come se le signore sotto studio – hanno calcolato i ricercatori americani - fossero di 6 anni più vecchie delle coetanee normali del gruppo di controllo. Dunque rughe più precoci e vita più corta? C’è di che mettersi ancor più in ansia, ma dall’Università di Pavia arriva una voce  che rassicura e spiega. «No, no, questo è un correre troppo, non si può saltare a questa conclusione sulla base di un dato. La ricerca è seria, ma anche chi l’ha fatta avverte che l’indagine è solo la premessa per altri approfondimenti. L’invecchiamento ha tanti fattori».

CAUSE DIFFERENTI - La professoressa Elena Giulotto, che insegna Biologia molecolare, avverte: «Intanto già alla nascita c’è chi ha telomeri più corti e chi più lunghi, esiste una variabilità naturale. Poi è emerso  che i cromosomi si danneggiano – e i telomeri si accorciano – per via di malattie vascolari, infettive, cancro. E’ dal 2002-2003 che ci sono diversi studi su questa correlazione. I telomeri sono noti dagli anni 1970-80, ma sono oggi particolarmente sotto indagine perché nel 2009 il Nobel è andato ad alcuni studiosi di queste terminazioni, quindi l’argomento è diventato più d’attualità, se così si può dire».
E’ vero che i telomeri sono uno dei fattori di invecchiamento cellulare, ma ci sono lavori, firmati anche da Premi Nobel, dice la professoressa Giulotto, che avvertono: telomeri più corti nelle donne che hanno subito violenza, telomeri che si allungano in chi fa yoga e così via. «Sono dati che hanno un senso statistico, ma che vanno presi molto con le pinze. I fattori dell’invecchiamento, ripeto, sono tanti. Ci vuole cautela».
C’è invece chi su queste correlazioni specula, dal laboratorio alla truffa il passo può esser breve. Alcune società, per esempio una americana e una spagnola, offrono e reclamizzano questo servizio a pagamento: fateci misurare i vostri telomeri e vi diremo quanta attesa di vita avete. «Moralmente non mi sembra corretto », commenta e conclude Elena Giulotto.

 

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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