Calano sensibilmente i contagi, i ricoveri e i decessi. I vaccini funzionano efficacemente nel proteggere da Covid-19. I risultati nel report dell'Istituto Superiore di Sanità
I vaccini contro Covid-19 funzionano. Se in nazioni come Israele e Stati Uniti -dove la campagna vaccinale è in fase avanzata è almeno la metà della popolazione ha già ricevuto la vaccinazione- gli effetti sono apparsi subito evidenti, ora che anche l'Italia si sta raggiungendo una buona copertura vaccinale l'effetto comincia a farsi sentire sensibilmente. Secondo il primo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, realizzato analizzando i dati del periodo compreso tra l'inizio delle vaccinazioni e i primi di maggio, la campagna vaccinale ha avuto come effetto una netta riduzione nel numero di contagi, ricoveri e decessi.
LA CAMPAGNA VACCINALE IN ITALIA
Secondo gli ultimi dati disponibili, da fine dicembre -data di inzio della campagna vaccinale contro Covid-19- ad oggi (19 maggio 2021) sono 28 milioni le dosi somministrate nel nostro Paese. Dietro a questo numero però ci sono molte sfumature: sul totale della popolazione solo il 15% ha completato l'intero ciclo e il 18% ha ricevuto almeno la prima dose. Dati destinati a migliorare, vista la profonda accelerazione delle ultime settimane, che però cominciano a tradursi in un cambio di traiettoria della pandemia.
DIMINUISCONO CASI, RICOVERI E DECESSI
Per valutare l'effetto delle vaccinazioni i ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità hanno preso in esame gli individui a cui è stata somministrata almeno una dose di Comirnaty (Pfizer-BioNTech), Vaxzevira (AstraZeneca) e mRNA-1273 (Moderna). Su queste persone è stata valutato il tasso di incidenza di diagnosi di infezione, ricovero e decesso. Una valutazione effettuata confrontando le probabilità del verificarsi di questi eventi dagli 0 ai 14 giorni dopo il vaccino (nella finestra temporale in cui questo non può ancora produrre effetti) con gli stessi avvenuti due settimane dopo la vaccinazione.
Dalle statistiche è emerso che il rischio di infezione, ricovero e decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione della riduzione che è circa dell'80% per il rischio di diagnosi, del 90% per il rischio di ricovero e del 95% per il rischio di decesso. Ma c'è di più: l'effetto si registra indipendentemente dal sesso e dalle fasce di età.
CONTINUARE CON LA CAMPAGNA VACCINALE
Risultati importanti, quelli emersi dal report dell'Istituto Superiore di Sanità, perfettamente in linea con quanto sta accadendo nelle nazioni più avanti di noi con la campagna vaccinale. Stando dunque a questi dati sempre più solidi non c'è spazio per le interpretazioni: i vaccini oggi disponibili in Italia, tutti, sono in grado di proteggere dalla malattia grave. Il virus, grazie alla vaccinazione, può essere disinnescato.
Daniele Banfi
Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.