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Fumo
Fabio Di Todaro
pubblicato il 30-05-2018

I genitori che fumano mettono a rischio il cuore dei bambini



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I bambini esposti a fumo passivo sviluppano condizioni che aumentano il rischio per il cuore in età adulta. L'appello ai genitori alla vigilia della Giornata mondiale contro il tabacco

I genitori che fumano mettono a rischio il cuore dei bambini

Si fa un danno alla propria salute, ma pure a quella dei propri figli. I genitori che fumano in casa creano un ambiente malsano, di cui risentono le vie respiratorie ma pure l'apparato cardiovascolare (cuore, arterie e vene) dei loro bambini. Fumo passivo e fumo di terza mano - quello con cui si viene a contatto attraverso gli oggetti, le superfici e i capi di abbigliamento - sprigionano infatti sostanze tossiche che rimangono negli ambienti anche per mesi e finiscono per essere inalate dai più piccoli, che tra le mura domestiche non hanno alternative: le sostanze vengono da loro inalate o comunque assorbite attraverso il contatto con la pelle. Un motivo in più per provare a smettere che viene ribadito alla vigilia della Giornata mondiale contro il tabacco, in programma come ogni anno il 31 maggio.

ARTERIE RISTRETTE NEI FIGLI DI FUMATORI

A indagare gli effetti del fumo di sigaretta passivo sul sistema cardiovascolare nelle popolazioni ad alto rischio come quella pediatrica sono stati alcuni ricercatori dei dipartimenti dell'Università Sapienza di Roma, che in uno studio pubblicato sulla rivista Thorax hanno documentato un aumento dello stress ossidativo e la presenza di una disfunzione endoteliale tra i bambini abituati a vivere in case abitate da fumatori. Le due conseguenze rappresentano un fattore di rischio per il cuore e per i vasi, poiché favoriscono la formazione della placca aterosclerotica che, ostacolando la circolazione sanguigna, rappresenta il preludio di infarti e ictus«Abbiamo valutato la produzione di ossido nitrico in un gruppo di bambini figli di fumatori e in un gruppo di controllo - afferma Lorenzo Loffredo, ricercatore in medicina interna e prima firma della pubblicazione -. Tra i primi abbiamo rilevato una minore produzione di ossido nitrico e un maggiore stress ossidativo: da cui l'alterazione della dilatazione arteriosa».  


I benefici dello smettere di fumare


COME AIUTARE I GENITORI A SMETTERE?

Gli effetti, già osservati in passato sugli adulti, sono a lungo termine. Ciò vuol dire, per usare le parole della pediatra Anna Maria Zicari, che ha presentato il lavoro nel corso del congresso della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip), che «il figlio di un fumatore non è detto che avrà un infarto, ma potrebbe dover convivere con una probabilità più alta di andare incontro a un evento cardiovascolare in età adulta». Un danno silente, dunque, di cui si rischia di accorgersi soltanto una volta grandi. Lo studio, documentando la stretta correlazione tra l'esposizione al fumo di seconda e di terza mano e il rischio cardiovascolare, vuole essere un monito per i pediatri. «Questi dati ci danno la forza dell’evidenza per intervenire con misure educazionali e per cercare di correggere gli stili di vita genitoriali e sociali - chiosa Marzia Duse, direttore del servizio di immunologia e allergologia pediatrica del policlinico Umberto I di Roma e presidente della Siaip -. Smettendo di fumare, mamma e papà possono incidere direttamente sullo stato di salute dei propri figli. Non si può più dire che non lo si sapeva. Oggi c'è piena consapevolezza circa i danni che un fumatore arreca anche a chi gli è vicino: tocca a noi trasmettere questa conoscenza ai genitori e provare a prenderli per mano per allontanarli dal fumo».

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E FUMO DI SIGARETTA?

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COME SMETTERE?

Dire addio alle sigarette non è facile. Significa combattere con i sintomi dell’astinenza, rinunciare a un’abitudine che ci ha accompagnato per anni, perseverare anche quando le motivazioni si indeboliscono. Il fumo non è semplicemente un vizio, ma una dipendenza forte e complessa che chiama in causa fattori biologici e psicosociali. Come tale, va trattata: evitando l’errore di banalizzarla e senza avere timore di avvalersi del supporto di professionisti in grado di guidare nel lungo percorso di liberazione dal fumo. A disposizione ci sono diverse opportunità: farmaci sicuri ed efficaci, sostituti della nicotina, terapie psicologiche e stratagemmi da mettere in atto ogni volta che viene voglia di una sigaretta. Decidere di smettere è il primo passo da compiere, mettere a punto un piano è come andare in terapia. Non bisogna avere paura di chiedere un aiuto, spesso determinante per passare dalle parole ai fatti. E per fare del bene alla salute propria, oltre che a quella di chi ci circonda.

 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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