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Fumo
Donatella Barus
pubblicato il 20-06-2013

Stop al fumo, più fibre e vitamine: così si riduce il rischio



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Nei forti fumatori (e negli ex) una dieta ricca di grassi di origine vegetale, frutta e verdura è associata ad una minore probabilità di cancro al polmone. Sono i primi dati del progetto Cosmos

Stop al fumo, più fibre e vitamine: così si riduce il rischio

Anche l’alimentazione potrebbe giocare un ruolo importante nella prevenzione del cancro al polmone. E’ la prima causa di morte per tumore al mondo e la prima regola per evitarlo è non fumare.

Ma un dieta ricca di fibre, frutta e verdura è associata a un minor rischio di malattia fra le persone più esposte di tutte, ovvero i forti fumatori.

A suggerirlo sono i dati raccolti nel corso del progetto Cosmos, avviato dall’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano e sostenuto dalla Fondazione Veronesi e da Airc, che per 10 anni ha coinvolto 5.200 fumatori in un programma di screening per la diagnosi precoce con Tc spirale a basse dosi. «Siamo solo all’inizio – commentano gli autori – e contiamo su questo patrimonio di dati per capire molti lati ancora oscuri del tumore del polmone».

LO STUDIO DELL'IEO

L’indagine è apparsa sull’European Journal of Epidemiology. I ricercatori dell’Ieo hanno seguito 4.336 pazienti, tutti fumatori o ex fumatori incalliti (almeno un pacchetto al giorno per 20 anni) e privi di segni di malattia al momento del reclutamento.

Hanno confrontato le informazioni sulle loro abitudini alimentari con la casistica oncologica (in poco meno di 6 anni sono stati diagnosticati 178 carcinomi polmonari).

E’ risultato che le persone che consumano più grassi vegetali hanno un rischio dimezzato di ammalarsi rispetto a quelle che ne consumano meno.

Un simile vantaggio sembrano averlo i forti consumatori di fibre e vitamine.

PRIME EVIDENZE

«Sono dati nuovi, in pochi hanno indagato la dieta in forti fumatori o ex forti fumatori, e nessuno così in dettaglio» spiega Patrizia Gnagnarella, dietista presso la divisione di Epidemiologia e Biostatistica dell’Ieo. «E’ un primo passaggio, che ci ha portato a identificare alcuni nutrienti estremamente interessanti, un pattern di vitamine e fibre e il consumo di grassi di origine vegetale. Questo studio ci dà per la prima volta una base scientifica per poter dare delle raccomandazioni nutrizionali specifiche per i forti fumatori. A breve – prosegue – pubblicheremo dei dati sugli alimenti e i gruppi alimentari più consumati e i loro possibili effetti sul rischio di carcinoma polmonare.  Abbiamo già qualche indizio su un marcato effetto protettivo della dieta mediterranea».

MENO CARNE ROSSA, PIU’ VERDURE

Secondo il World Cancer Research Fund, che nel 2007 ha compilato una revisione delle prove sui legami fra cibo e rischio di tumore al polmone, il peso della dieta è comunque minimo rispetto a quello del fumo.

Alcune ricerche suggeriscono che il consumo di carni rosse, quelle conservate e i grassi saturi sia associato a un rischio aumentato di carcinoma polmonare, mentre il consumo di frutta, verdure non amidacee, alimenti ricchi di selenio (noci, cereali), di quercetina o di carotenoidi sia legato a un effetto protettivo. Le certezze sono ancora poche, la speranza è di poterne acquisire proprio grazie a dati come quelli derivati dal progetto Cosmos, che nella sua seconda fase apre al reclutamento di 10.000 volontari.

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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