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Ginecologia
Redazione
pubblicato il 08-02-2012

Le linee guida del parto cesareo



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Quando è necessario il parto cesareo programmato? Domande e risposte sulle condizioni che portano a sceglierlo rispetto al parto normale.

Le linee guida del parto cesareo

In quali casi è preferibile il taglio cesareo programmato rispetto al parto naturale?

Il taglio cesareo è un intervento chirurgico non privo di rischi e deve essere eseguito solo se si verificano alcune condizioni mediche che lo rendono necessario.

Può essere necessario in alcune condizioni, tra cui:

  • Il feto è ancora in posizione podalica al termine della gravidanza, e quindi c’è il rischio che si presenti con le natiche invece che con la testa, e con le gambine e i piedini in posizione sfavorevole. Se le manovre di “rivolgimento” (dall’esterno o combinata esterno/interno) non riescono o non si possono tentare, il cesareo è necessario.
  • In caso di placenta previa, cioè se la placenta copre completamente o parzialmente il passaggio del feto nel canale del parto
  • Se la donna, a causa del diabete, porta in grembo un feto il cui peso stimato è uguale o superiore a 4,5 chilogrammi
  • Se la donna aspetta due gemelli, il parto si può svolgere in maniera naturale. Ma se al termine della gravidanza uno dei due gemelli si presenta in posizione podalica, è opportuno discutere con il medico le modalità più opportune.

Se il travaglio inizia prima del termine della gravidanza, la donna deve sottoporsi al cesareo?

No, non è provato che in questo caso il taglio cesareo sia più sicuro del parto naturale. La scelta dipenderà dalla valutazione del singolo caso. Secondo le linee-guida, non si deve programmare un cesareo prima della 39^ settimana di gravidanza.

Dopo un cesareo, per successivi parti sarà necessario il cesareo?

Dipende. Se non ci sono altre controindicazioni, la donna può affrontare il travaglio anche se ha già subìto un taglio cesareo. Studi scientifici indicano che i tagli cesarei ripetuti aumentano i rischi per la salute della donna. Ad ogni modo, va scelta una struttura che garantisca l’accesso alla sala operatoria in caso di necessità di un intervento d’urgenza.

Dalle linee guida ecco le risposte ad altri quesiti:

  • Parto in acqua: è importante per il benessere della donna che sceglie questa modalità, e non è dimostrata correlazione con l’evenienza di dover passare al taglio cesareo.

  • Parto con l’anelgesia perimidollare, più nota come epidurale: non è dimostrata correlazione tra esso e necessità di parto cesareo

  • Statura della donna inferiore a un metro e 50 : non è correlata con un’indicazione al cesareo

  • Madre con infezione da herpes simplex virus (HSV): va effettuato il cesareo, per proteggere il bambino da una contaminazione nel canale del parto

  • Madre con infezione da HCV (epatite C) : il taglio cesareo non è necessario

  • Madre con infezione da HIV: per consensus degli infettivologi, una donna in trattamento antiretrovirale e con una carica virale bassa può essere ammessa al parto naturale. (a. c.)

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