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Redazione
pubblicato il 23-06-2015

Gelato e dieta sono compatibili?



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Risponde Pier Luigi Rossi, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Igiene e Medicina Preventiva, Professore all’Università di Bologna e della Repubblica di San Marino

Gelato e dieta sono compatibili?

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Si può mangiare il gelato anche nel caso si stia seguendo una dieta dimagrante?
Rosa Maria B, Belluno

Risponde Pier Luigi Rossi, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Igiene e Medicina Preventiva, Professore all’Università di Bologna e della Repubblica di San Marino 

Si. Il gelato è un alimento che può essere inserito in uno schema dietetico dimagrante, in rapporto al carico alimentare giornaliero. Da solo o in combinazione con altri alimenti come frutta fresca di stagione oppure con un sano piatto di verdura cruda e fresca, il gelato può essere considerato un pasto veloce piacevole e valido sul piano nutrizionale, sebbene quest’ultimo dipenda dalla qualità nutrizionale degli ingredienti usati. Infatti il gelato è composto anche da latte, uova, contiene proteine ad alto valore biologico, ricche di amminoacidi essenziali.

Se si è a dieta, è meglio scegliere il gelato alla frutta piuttosto che alla crema, tenendo a mente che un cono con due palline alla frutta apporta all’incirca cento chilocalorie e una coppetta dello stesso peso, ma con crema e cioccolato, le fa svettare a 180. Essendo un alimento molto appetibile è bene evitare di mangiare il gelato direttamente dalla vaschetta, per non correre il rischio di finirla in un battibaleno, trasferendo il quantitativo desiderato in una coppetta o in un cono a cui si possono aggiungere anche due cialde che, anch’esse, danno nutrimento in quanto generalmente sono a base di cereali.

Il gelato può essere un alimento appetibile anche in caso di intolleranze. Chi ha infatti problemi con il lattosio e le proteine del latte (caseina) o chi desidera tenere ”a riposo” da glutine e caseina il proprio intestino, può scegliere un gelato composto con latte vegetale, di soia, riso, avena, mandorle. Il latte di soia, infatti, si ottiene dalla spremitura e bollitura dei semi della soia gialla, e oltre al vantaggio di essere privo di sostanze verso le quali si può essere intolleranti, è privo di colesterolo.

Anche il latte di riso non contiene glutine, ha un buon contenuto di proteine vegetali, minerali e vitamine, è di facile digestione, e non apporta colesterolo. Ancora il latte di avena ha dosi significative di proteine vegetali, calcio, fosforo, vitamine del complesso B, mentre quello di avena ha un basso indice glicemico e favorisce dunque il controllo degli zuccheri nel sangue. Infine il latte di mandorle è il più nutriente, contiene proteine e grassi omega 3 ed è molto ricco di calcio. In alternativa si può assumere anche un buon gelato alla frutta, senza latte vaccino, composto solo con acqua, frutta e zuccheri.

Infine un’ultima considerazione merita la modalità di produzione del gelato: artigianale e industriale. Quello artigianale viene prodotto con mantecazione, incorporando aria - fino al 30% - agli ingredienti alimentari per ottenere un risultato morbido e cremoso. Quello preconfezionato (industriale) di norma è soffiato con l’aggiunta di almeno il 100% di aria durante il processo di gelatura con il risultato che, talvolta, quest’ultimo pesa meno, e può perfino essere meno calorico.

In linea generale, il gelato è un alimento adatto a tutti, grandi (con una maggiore attenzione però per i diabetici) e piccini. Questi ultimi lo possono mangiare dai tre anni di età, traendo nutrimento dall’elevato contenuto di proteine ad alto valore biologico e di aminoacidi essenziali che li aiutano a crescere bene. Il gelato è adatto soprattutto in estate, quando i bambini possono essere inappetenti per le alte temperature, previlegiando fior di latte o gusti alla frutta, che sono più digeribili, in particolare alla mela e banana che sono anche i primi frutti frullati mangiati dai bambini, o alla nocciola, fragola, cocco, ciliegie. I gusti particolari - come il gelato al pistacchio o ai pinoli - vanno riservati invece dopo i sette anni per evitare possibili allergie alimentari. 


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