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Redazione
pubblicato il 13-07-2022

L'acqua di rubinetto è sicura?


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acqua

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Cosa sappiamo dell'acqua del rubinetto di casa? Meglio l'acqua in bottiglia o di acquedotto?

L'acqua di rubinetto è sicura?

Solo il 29,3% della popolazione italiana beve acqua da rubinetto (Libro Bianco, 2022). Un dato che trova spiegazione nella percezione di molti cittadini italiani, poiché è l’acqua proveniente dal rubinetto viene ritenuta di scarsa qualità.

Sono preoccupazioni fondate? L'acqua di casa è sicura? 

In realtà, come l’acqua minerale in bottiglia proviene da ambienti geologici ben definiti, naturalmente protetti, incontaminati e controllati periodicamente, anche le acque di acquedotto provengono per l’84,8% da falde sotterranee, anch’esse naturalmente protette. In entrambi i casi, prima di essere immesse nel mercato queste acque sono sottoposte a controlli rigorosi e se necessario a processi di purificazione, in modo tale da garantire un’acqua che sia sicura per il consumatore.

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Questo è ciò che avviene nella maggioranza dei casi; può tuttavia accadere che gli impianti e le tubature delle case non riescano a garantire la totale sicurezza dell’acqua di rubinetto. In questi casi potrebbe essere una buona soluzione quella di far valutare l’impianto, soprattutto nel caso di appartamenti e case vecchie.

Orientarsi verso l’acqua di rubinetto presenta comunque dei vantaggi ambientali non indifferenti, tra cui:

  • la riduzione di plastica monouso
  • la riduzione delle emissioni CO2 legate al trasporto delle bottiglie e al loro smaltimento.

Oltre a questo, è un vantaggio economico per noi consumatori che non dobbiamo aggiungere alla nostra spesa il costo dell’acqua in bottiglia.

Dove trovare informazioni sulla qualità dell'acqua che esce dal rubinetto di casa? Il Ministero della Salute ha reso pubblici i risultati dei controlli effettuati nel corso degli anni 2017, 2018 e 2019 per i parametri microbiologici, chimici e indicatori che sono oggetto di controllo ordinario, per approvvigionamenti idro-potabili superiori a 1.000 metri cubi al giorno come media o che servono almeno 5.000 persone. E specifica inoltre che "il cittadino può trovare informazioni sulle caratteristiche chimico-fisiche delle acque distribuite nelle aree di suo interesse nelle pubblicazioni a cura delle Autorità Sanitarie Locali, dei Comuni o nei siti regionali/provinciali, nelle comunicazioni periodiche e/o nei siti web del gestore idrico".

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