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L'esperto risponde
a cura di Francesca Morelli
pubblicato il 16-02-2022

Sangue nelle urine e nessun dolore: che fare?



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La presenza di sangue nelle urine, o ematuria, non è mai da trascurare. I consigli dell'esperto

Sangue nelle urine e nessun dolore: che fare?

Sono preoccupato per il sangue nelle urine. Dopo circa 10 giorni di iperattività urinaria, con necessità di urinare ogni 2 ore almeno e 3/4 volte per notte, improvvisamente e senza alcun dolore o fastidio, ho notato che le urine hanno assunto un colore rosa per tutta la durata della minzione. Circa un mese fa mi sono sottoposto a un'ecografia completa al basso ventre e la prostata è risultata ingrossata, mentre i valori PSA sono risultati nella norma. Che fare?

A.  (domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde)

 

Risponde il professor Luca Carmignani, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Urologia, Ospedale Policlinico San Donato, Milano

 

La presenza di sangue nelle urine, l’ematuria, è sempre un sintomo molto importante, soprattutto se non è correlato a bruciori o a disturbi riferibili a una ipotetica infezione.

In questi casi, è necessario eseguire, come correttamente è stato fatto, una ecografia per escludere la possibilità di un tumore alla vescica che, in gran parte dei casi, si annuncia anche con sangue nelle urine.

L’esito negativo dell’esame è certamente tranquillizzate, tuttavia è stata diagnosticata una ipertrofia prostatica, anch’essa da ‘motivare’.

Pertanto gli esami da eseguire sono due: un esame citologico delle urine, una sorta di pap-test delle urine, che associato all’ecografia permette di escludere con maggiore accuratezza la presenza di tumori dell’apparato urinario (e non limitatamente alla vescica) e successivamente una cistoscopia, ovvero un esame endoscopico un po’ più invasivo dell’ecografia, eseguito a livello ambulatoriale.

La cistoscopia permette di ‘visualizzare’ le pareti interne della vescica e dell'uretra, così da individuare possibili anomalie e/o patologie a carico della vescica e delle basse vie urinarie come calcoli, polipi, diverticoli o tumori e, se necessario, anche prelevare piccoli campioni di tessuto su cui eseguire un esame istologico. La cistoscopia dunque consente di ‘scovare’ l’origine e la sede del sanguinamento, ad esempio la prostata stessa, e avviare i trattamenti necessari.

La raccomandazione è di non trascurare il ‘sintomo’ del sangue delle urine, meritevole sempre di un accertamento.

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