Chiudi
L'esperto risponde
Redazione
pubblicato il 20-05-2025

Tumore al seno e integratori: che cosa occorre sapere



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Quando possono essere utili integratori di vitamina B12, vitamina D e vitamina K per le donne operate di tumore al seno? E quando invece occorre cautela? Le risposte dell'esperta

Tumore al seno e integratori: che cosa occorre sapere

Vorrei informazioni riguardo l'assunzione di integratori di vitamina B12 per le donne operate di tumore al seno. Ho letto pareri discordanti. Stessa perplessità per l'integrazione di vitamina D3 (in abbinamento alla K2) per le donne operate di tumore al seno in terapia ormonale. Grazie per la vs gentile risposta.

Silvia (domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde)

Risponde la Dr.ssa Elena Dogliotti, specialista in scienze dell’alimentazione, Supervisore e Divulgatore Scientifico per Fondazione Veronesi.

È importante chiarire alcuni aspetti delicati riguardo l’assunzione di integratori in donne con una storia di tumore al seno.

In generale, qualsiasi integratore va assunto solo in presenza di una reale carenza documentata. Questo vale anche per la vitamina B12, che svolge un ruolo chiave nella sintesi del DNA e nella proliferazione cellulare. Quantità eccessive di vitamina B12 potrebbero teoricamente interferire con questi processi, anche nei confronti delle cellule tumorali, motivo per cui non è raccomandato assumerla indiscriminatamente. Tuttavia, se c’è una carenza accertata, è importante correggerla, anche in presenza di un tumore, perché una carenza di B12 può causare problemi neurologici e anemia.

Inoltre, è importante sapere che, in alcune condizioni oncologiche, i livelli di vitamina B12 nel sangue possono risultare falsamente elevati. Questo può accadere non perché la vitamina sia realmente disponibile per le cellule, ma a causa di processi infiammatori, iperproduzione di proteine che trasportano la B12, sofferenza epatica, oppure, talvolta, produzione diretta da parte di alcuni tumori solidi.

In questi casi, per valutare in modo più accurato lo stato della vitamina B12, è utile misurare l’olotranscobalamina (la frazione attiva della B12), oppure l’omocisteina, un aminoacido che tende ad aumentare in caso di carenza funzionale di vitamina B12 e acido folico. Se l’omocisteina è elevata, può esserci una carenza funzionale di B12 anche se il valore totale della vitamina nel sangue risulta apparentemente alto.

Per quanto riguarda la vitamina D3, numerosi studi supportano il suo ruolo nella salute delle ossa e nel sostegno generale dell'organismo, anche nelle donne sottoposte a terapia ormonale adiuvante per tumore al seno, che aumenta il rischio di osteoporosi.

L’associazione con vitamina K2 è proposta perché questa vitamina aiuta a favorire il corretto utilizzo del calcio nelle ossa, evitando che si depositi nei vasi sanguigni. Tuttavia, ad oggi non esistono ancora raccomandazioni ufficiali sull’uso combinato di D3 e K2 in donne operate di tumore al seno. In ogni caso, sia la vitamina D3 che la K2 sono considerate sicure ai dosaggi corretti.

L’unica cautela con la vitamina K2 riguarda chi assume farmaci anticoagulanti (come warfarin o cumarinici), poiché la vitamina K può interferire con l'efficacia di queste terapie. In questi casi è fondamentale consultare il medico curante prima di iniziare qualsiasi integrazione. Come sempre, la gestione degli integratori deve essere personalizzata e condivisa con il proprio specialista, per garantire sicurezza ed efficacia.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina