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Redazione
pubblicato il 12-07-2022

Una verruca che sanguina può essere un tumore della pelle?



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Formazioni simili a verruche e piaghe aperte: così si può presentare un carcinoma spinocellulare. Dove compare, come gestirlo

Una verruca che sanguina può essere un tumore della pelle?

Ho una verruca sull’orecchio che ogni tanto sanguina. Il medico mi ha consigliato una visita specialistica perché sospetta un carcinoma a cellule squamose. È possibile? In caso si trattasse di quello, quante possibilità ho di guarire completamente?

(domanda tratta da Tumori della pelle. Domande e risposte su prevenzione, diagnosi e cura)

L’orecchio, come tutte le aree maggiormente esposte al sole (labbro inferiore, viso, cuoio capelluto di persone calve, collo, mani, braccia e gambe), è una delle aree in cui si presenta con più frequenza il carcinoma a cellule squamose o carcinoma spinocellulare. L’esposizione ai raggi ultravioletti è infatti il principale fattore di rischio per questo tumore cutaneo che rappresenta il secondo più diffuso dopo il basalioma.

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DA DOVE ORIGINA IL CARCINOMA A CELLULE SQUAMOSE

Il carcinoma spinocellulare ha origine raramente dalla cute sana, più spesso insorge in aree in cui sia già presente un danno cellulare, per esempio cheratosi attiniche, cicatrici, ulcere, ferite che faticano a guarire o danni da radioterapia. In genere i carcinomi spinocellulari si presentano come aree in cui la cute appare arrossata, squamosa, a margini irregolari e talvolta è ricoperta da croste oppure ulcerata e sanguinante. Altre volte compare sotto forma di un’escrescenza, con una depressione centrale, che può occasionalmente sanguinare. Questo tipo di lesione può aumentare di dimensione anche in poco tempo. Un’altra modalità di presentazione può essere quella di un rilievo, simile a una verruca, che si ricopre di squame e di una crosta e talvolta sanguina. Anche una piaga aperta, ulcerata e sanguinante che si copre di una superficie crostosa e che tende a non guarire può costituire un carcinoma spinocellulare.

 

PROBABILITÀ DI GUARIGIONE

Le probabilità di guarigione completa nei tumori a cellule squamose sono legate principalmente alla tempestività della diagnosi e all’efficacia dell’asportazione del tumore che riduca le probabilità di recidiva. Nei casi in cui la malattia è identificata in fase precoce, le probabilità di guarire completamente sono prossime al 100 per cento. Diverso è il caso in cui la malattia sia in fase metastatica: in tal caso la sopravvivenza a 10 anni è inferiore al 20 per cento se le metastasi si sono limitate ai linfonodi, mentre è più bassa del 10 per cento nel caso in cui la malattia sia estesa ad altri organi. Per questa ragione è importante una diagnosi quanto più possibile precoce della malattia.

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