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Neuroscienze
Donatella Barus
pubblicato il 11-08-2022

Covid: milioni di persone rimaste con deficit a gusto e olfatto



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Nel mondo sarebbero 15 milioni le persone con problemi persistenti di olfatto e 12 che non hanno recuperato il gusto, dopo il Covid-19

Covid: milioni di persone rimaste con deficit a gusto e olfatto

Potrebbero essere 27 milioni i casi di deficit persistente di olfatto e gusto post Covid-19, persone che nel mondo sono ancora alle prese con odori e sapori inesistenti o alterati. Una ricerca apparsa sul British Medical Journal ha provato a tirare le somme del fenomeno.

Sin dall’inizio della pandemia da virus Sars-CoV-2 le disfunzioni ad olfatto (anosmia) e gusto (ageusia o disgeusia) sono stati fra i sintomi più studiati. A distanza di due anni e mezzo, però non è ancora chiaro quanto il Covid-19 comprometta la capacità di sentire odori e sapori, per quanto tempo, chi siano le persone più a rischio di problemi prolungati. Ora un gruppo di ricercatori internazionali, coordinati dall’Università di Singapore, ha condotto una metanalisi, mettendo insieme i risultati di 18 studi su circa 3.600 persone.

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I RISULTATI

Fra tutti i pazienti che hanno dichiarato di avere perso l’olfatto o il gusto (o entrambi), fra il 4,4 e il 5,6 per cento hanno sviluppato disfunzioni durature. In totale, a luglio 2022, si tratta di 15 milioni di casi di deficit persistenti dell’odorato e 12 milioni di casi di persone con problemi a sentire i sapori.

 

I TEMPI DI RECUPERO

E quanto tempo c’è voluto per recuperare i sensi mancanti? Per quanto riguarda gli odori, hanno dichiarato di essere tornati alla normalità a 30, 60, 90 e 180 giorni rispettivamente il 74, 86, 90 e 96 per cento; ai medesimi intervalli, il 79, 88, 90 e 98 per cento ha riferito di aver recuperato il gusto.

 

CHI È PIÙ A RISCHIO

L’analisi degli studi ha anche evidenziato che le donne sembrano più esposte a deficit prolungati di gusto e olfatto. I pazienti che sin dall’inizio hanno manifestato in modo severo la disfunzione sensoriale e quelli con congestione nasale hanno mostrato più fatica a recuperare il senso dell’olfatto.

Dati come questi, sottolineano gli autori dello studio, contribuiscono a migliorare la conoscenza dei sintomi del cosiddetto long Covid e soprattutto a migliorare l’assistenza per le persone colpite da Covid-19. «Mentre la maggior parte dei pazienti recuperano il loro senso dell’olfatto e del gusto entro i primi tre mesi, un sottogruppo potrebbe sviluppare disfunzioni persistenti. Questi pazienti hanno bisogno di essere riconosciuti in tempo utile, di ricevere trattamenti personalizzati e un follow-up nel lungo periodo per eventuali sequele associate».

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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