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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 17-04-2019

Con la Crispr terapie anti cancro sempre più precise



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Utilizzando la Crispr è stato possibile ricostruire la mappa molecolare del cancro. In questo modo si sono identificati 600 possibili bersagli per nuovi farmaci

Con la Crispr terapie anti cancro sempre più precise

Cosa c'entra la Crispr, una tecnica per modificare il Dna, con la cura del cancro? Quello che all'apparenza sembrerebbe essere un legame privo di senso in realtà rappresenta una speranza nella lotta ai tumori. Utilizzando questo metodo è stato possibile identificare 600 potenziali geni target da colpire per mettere KO il tumore. Lo straordinario risultato -che pone le basi per lo sviluppo di nuovi farmaci a bersaglio molecolare- è frutto della ricerca del Wellcome Sanger Institute di Cambridge. Tra i tre autori principali dello studio pubblicato su Nature, due sono italiani, Francesco Iorio e Gabriele Picco.

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CHE COS'E' CRISPR?

Messa a punto da Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier, Crispr è una tecnica di laboratorio che consente, attraverso l’utilizzo di speciali enzimi scoperti inizialmente nelle cellule batteriche, di tagliare e sostituire con estrema precisione qualsiasi porzione di Dna. Utilizzata in via sperimentale per correggere alcuni difetti genetici alla base delle malattie rare, con Crispr è anche possibile rimuovere parti di materiale genetico in modo tale da spegnere selettivamente a proprio piacimento alcuni geni.

ACCENDERE E SPEGNERE I GENI DEL TUMORE

Avendo dunque la possibilità di eliminare con grande precisione porzioni di Dna, gli scienziati del Wellcome Sanger Institute hanno provato in laboratorio a "spegnere" centinaia di geni in cellule provenienti da diverse tipologie di tumore. Obbiettivo dell'esperimento era quello di valutare l'impatto dei geni eliminati sulla sopravvivenza e sulla replicazione del tumore stesso. Nei casi in cui si registrava una difficoltà di crescita significava che il gene eliminato era essenziale alla cellula per replicarsi e quindi potenzialmente sfruttabile a fini terapeutici. In questo modo, dopo un'attenta analisi bioinformatica volta ad escludere quei geni essenziali sia nel tumore sia nelle cellule sane, i ricercatori hanno individuato 600 possibili nuovi target su cui sviluppare i farmaci del futuro. Un numero destinato ad aumentare poiché la ricerca si è concentrata al momento sulle neoplasie più diffuse.

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CANCRO COME MALATTIA CRONICA

Un risultato importante, quello raggiunto dai ricercatori dell'istituo inglese, che rappresenta una delle prime mappe genomiche per la comprensione dei tumori, premessa base per lo sviluppo di nuove terapie al fine di rendere il cancro una malattia sempre più curabile e cronica grazie all'utilizzo combinato di immunoterapia e terapie a bersaglio molecolare che nei prossimi anni verranno sviluppate grazie anche al contributo di Crispr. Una speranza per gli oltre 373 mila italiani che ogni anno -secondo gli ultimi dati dell'Associazione Italiana Oncologia Medica- ricevono una diagnosi di tumore.

 

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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