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Oncologia

Immunoterapia sottocute: stessa efficacia, meno tempo e più comodità

L’immunoterapia sottocutanea si dimostra efficace quanto l’endovenosa, con vantaggi concreti in termini di tempo e gestione clinica. I risultati presentati all'European Lung Cancer Congress

L'immunoterapia sottocute rappresenta una valida alternativa a quella somministrata endovena. L'efficacia è la stessa ma la gestione diventa più snella sia per il paziente sia per la struttura ospedaliera. A dimostrarlo sono i sempre più numerosi studi che stanno comparando le due modalità di somministrazione. Al recente European Lung Cancer Congress 2025 dell'European Society for Medical Oncology (ESMO) sono stati presentati i dati di alcune analisi che hanno confermato come le formulazioni sottocute di pembrolizumab e amivantamab siano non inferiori alla classica via endovenosa.

COME FUNZIONA L'IMMUNOTERAPIA?

Negli ultimi anni l'immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento di molte neoplasie, tumore del polmone compreso. A differenza delle altre strategie di cura, l'immunoterapia consiste nella somministrazione di farmaci in grado di stimolare il sistema immunitario a riconoscere ed eliminare le cellule cancerose. Sino a poco tempo fa l'unica via di somministrazione dell'immunoterapia è stata esclusivamente quella endovenosa. Da tempo però, grazie al progresso nella manifattura dei farmaci, sono state sviluppate formulazioni che possono essere iniettate anche per via sottocutanea. Una modalità più semplice e veloce, che deve però garantire la stessa efficacia e sicurezza di quella tradizionale.

DALL'ENDOVENA A SOTTOCUTE

Ecco perché da qualche anno a questa parte sono in corso delle sperimentazioni cliniche volte a comparare i due metodi. Una di queste, presentata al congresso dell'ESMO, ha riguardato 377 pazienti con tumore del polmone metastatico trattati con pembrolizumab associato a chemioterapia, in formulazione sottocutanea o endovenosa. Nello studio di fase III MK-3475A-D77 la formulazione sottocute ha portato a risultati sovrapponibili con un'efficacia simile in termini di risposta (45,4% vs 42,1%), di sopravvivenza libera da progressione (8,1 vs 7,8 mesi) e sicurezza. 

Un altro trial -PALOMA-2- ha esplorato il passaggio da amivantamab endovena a sottocute in pazienti con tumore del polmone avanzato EGFR-mutato. Su 25 pazienti precedentemente trattati con la formulazione classica, la transizione alla via sottocutanea è risultata ben tollerata, senza nuove tossicità rilevanti e con un netto calo delle reazioni legate alla somministrazione. I dati hanno inoltre confermato la non inferiorità rispetto alla via endovenosa.

PIÙ VANTAGGI PER PAZIENTI E OSPEDALE

Ma c'è di più perché -oltre alla valutazione dei parametri di efficacia- al congresso sono stati presentati i risultati relativi ai vantaggi organizzativi per pazienti e strutture ospedaliere. Per lo studio MK-3475A-D77 è stata condotta un’indagine parallela che ha quantificato i benefici in termini di gestione. Rispetto all’endovena, il tempo attivo del personale sanitario si è ridotto del 46%, il tempo in poltrona del paziente del 50% e la permanenza complessiva in sala trattamento del 47%. Il tutto con una somministrazione che avviene in appena due minuti, contro i 30 richiesti dall’infusione endovenosa. Un dato che, tradotto in termini di efficienza, apre prospettive importanti per ottimizzare le risorse nei day hospital oncologici. Nello studio PALOMA-2 invece è stata condotta una valutazione circa la soddisfazione dei pazienti per la nuova modalità di somministrazione: l'83% ha preferito la somministrazione sottocute.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Questi dati suggeriscono che, almeno per alcuni farmaci già consolidati, la via sottocutanea possa rappresentare un’alternativa concreta alla somministrazione endovenosa. A parità di efficacia, si risparmiano tempo, risorse e disagi, a vantaggio tanto dei pazienti quanto dei sistemi sanitari. Ad oggi, in Italia, l'unica immunoterapia sottocute approvata è atezolizumab per il tumore del polmone. Ma visti i dati promettenti, in futuro potrebbero arrivarne molte altre.

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