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Oncologia
Serena Zoli
pubblicato il 17-04-2020

Covid-19: i ragazzi malati di cancro insegnano a vivere l'isolamento



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Due nemici da fronteggiare: il Covid-19 e il cancro. Ma i ragazzi ricoverati all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano insegnano la resilienza di fronte all'isolamento

Covid-19: i ragazzi malati di cancro insegnano a vivere l'isolamento

«Noi qui abbiamo due nemici da fronteggiare: il cancro e il Covid-19. E ricordiamoci che i tumori uccidono più del Coronavirus. Quindi il nostro problema è di curare bene i ragazzi come sempre e senza farli ammalare dal virus». Maura Massimino dirige la divisione di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. I bambini e gli adolescenti ricoverati sono quasi 20, mancano quelli delle altre regioni, tornati agli ospedali di origine per le restrizioni di questo periodo.

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Come stanno, i ragazzi, in riferimento all’allarmante situazione generale? «Direi che non ne risentono - spiega la specialista -. Abbiamo spiegato tutto all’inizio, una volta che sanno si tranquillizzano. Perché, poi, si sentono protetti: da noi, che li curiamo, e dai genitori. La madre o il padre o un fratello maggiore stanno sempre qui con loro, nella loro stanza. Certo, per tutti noi adulti che usciamo e rientriamo nel reparto è veramente essenziale che ci proteggiamo dal virus. Noi curanti, poi, non saremmo facilmente sostituibili».


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L’ISOLAMENTO RIENTRA NELLA CURA

Quanto a termini per noi nuovi, dovuti alla pandemia, come isolamento e distanziamento sociale, la dottoressa sorride: «Purtroppo i bambini e i ragazzi li conoscono bene. Fanno parte della loro cura: nei periodi in cui la terapia indebolisce molto le difese interne, devono stare chiusi in camera e a distanza di sicurezza dagli altri. Sta a noi adulti, curanti e famiglia, dare un senso di stabilità. Specie ora che siamo stati abbandonati da tutti». Da tutti chi? «Con le nuove disposizioni, niente più volontari, non più insegnanti, non più trasportatori. Sì, per trasportare da casa a qui i bambini non ricoverati. Abbiamo degli educatori pagati da noi. Per fortuna c’è Youtube».

MAESTRI DI VITA DA YOUTUBE CON IRONIA

La «fortuna» sta nel fatto che i ragazzi hanno creato da tempo un tutorial, cioè una lezione in rete, su Youtube che con autoironia hanno chiamato Tumorial. E lì, di video in video, spiegano i pezzi critici della loro vita. Ma con un’allegria e un movimento continuo che sembra di stare in un bar di ragazzini scatenati. Anche se i temi sono i capelli (che si perdono e allora «ci si può sentire cool anche così» o supplire con una lunga parrucca rosa), il turbante (dimostrazione pratica di come si fa), le cicatrici (come occultarle), la scuola, l’isolamento, le «cazzate da non fare»…. «Si tratta di un bel sostegno psicologico - conclude la dottoressa Massimino - perché, da curati, diventano loro i curanti per gli altri».

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Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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