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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 13-12-2015

Immunoterapia: la nuova arma contro i tumori



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Scatenare le difese immunitarie per eliminare il cancro. Una strategia che ora è realtà

Immunoterapia: la nuova arma contro i tumori

Chirurgia, radio e chemioterapia. Per anni sono state queste le armi per combattere i tumori. Oggi, accanto a queste realtà già consolidate, l’immunoterapia entra di diritto a far parte delle nuove strategie nella lotta al cancro. A testimoniarlo sono i sempre più numerosi studi clinici a riguardo.

L’ultima edizione del congresso ASCO di Chicago, il più importante appuntamento mondiale dedicato all’oncologia clinica, è stato dedicato in gran parte proprio all’immunoterapia.

Un approccio di grande successo tanto da essersi meritato, nell’ultima edizione della prestigiosa rivista Nature, un numero speciale. Non più un’eterna promessa ma solida realtà.

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SCATENARE LE DIFESE

Come spiega Michele Maio, direttore del dipartimento di immuno-oncologia dell’azienda ospedaliera Le Scotte di Siena, «tecnicamente si tratta di un concetto semplice quanto geniale: sfruttare e pilotare il sistema immunitario affinché possa rispondere in modo adeguato alla presenza di un agente estraneo come il cancro».

Se il sistema immunitario è una realtà complessa e trovare il modo di regolarne il funzionamento è sempre stato difficile, l’impasse si è sbloccata a partire dai primi anni Duemila con lo sviluppo di farmaci biologici in grado di interferire con i nostri meccanismi di difesa.

A fare da apripista è il melanoma, il più diffuso cancro della pelle.

COS'È E COME FUNZIONA L'IMMUNOTERAPIA?

CAMBIO EPOCALE

Il nostro sistema immunitario è abituato a riconoscere tutto ciò che di estraneo e presente all’interno del corpo. Ciò avviene anche con i tumori.

Purtroppo però non sempre la risposta è adeguata e le cellule cancerose prendono il sopravvento.

Una possibile strategia è quella di pilotare il sistema immunitario in modo tale da rispondere con più vigore.

Ciò è possibile grazie bloccando i circuiti regolatori del sistema immunitario. Per fare un esempio, quando incontra il virus del raffreddore, il sistema immunitario attiva i linfociti T per cercare e neutralizzare il virus.

A un certo punto, però, la caccia deve essere fermata, entrano in funzione meccanismi che “spengono” questa risposta.

Gli immunoterapici tolgono il freno al sistema immunitario. «Prima dell’avvento dei nuovi farmaci il melanoma, se diagnosticato in fase avanzata, era una neoplasia che non lasciava scampo. Oggi la situazione è radicalmente cambiata e la sopravvivenza è arrivata al 20% a 5 anni dalla diagnosi» continua Maio.

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PROSPETTIVE FUTURE

«Abbiamo a disposizione delle armi davvero efficaci. Il futuro della lotta ai tumori passerà dal combinare più terapie. I risultati cominciano a vedersi. Il trattamento del cancro cambia: andiamo verso una cronicizzazione della malattia.

Il sistema immunitario, se aiutato, potrà tenere a bada quel poco che resta del tumore, dando la possibilità al malato di sopravvivere bene e a lungo», conclude Maio.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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