Chiudi
Pediatria
Redazione
pubblicato il 23-10-2013

Per colpa dello smog neonati sottopeso



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

La constatazione deriva da un grande studio internazionale che ha rilevato come donne incinte ed esposte all’inquinamento atmosferico rischiamo più facilmente di dare alla luce bambini dal peso molto inferiore alla media

Per colpa dello smog neonati sottopeso

 

La constatazione deriva da un grande studio internazionale che ha rilevato come donne incinte ed esposte all’inquinamento atmosferico rischiano più facilmente di dare alla luce bambini dal peso molto inferiore alla media

L’inquinamento è responsabile della nascita di bambini sottopeso? Purtroppo la risposta è sì. Secondo il grandissimo studio internazionale ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects), le donne incinte esposte all’inquinamento atmosferico e al traffico corrono un rischio significativo di dare alla luce un bambino di peso inferiore alla media.

Lo studio, pubblicato on line su The Lancet Respiratory Medicine, è stato condotto tra il 1994 e il 2011 su 74.178 partorienti, in 12 Paesi europei. Le concentrazioni di elementi inquinanti sono state misurate nel domicilio di ciascuna donna, ed è stata misurata la densità del traffico sia sulla strada più vicina all’abitazione, sia in tutte le vie principali entro un raggio di 100 metri dalla casa.

POLVERI SOTTILI - Si è puntato il dito, in particolare, sulle polveri sottili che provengono dal gas di scappamento degli automezzi, dagli impianti di riscaldamento e dalle attività industriali. E si è stimato che all’aumento delle polveri sottili nell’aria corrisponde un preciso tasso di rischio di una minore crescita del feto, anche se la percentuale di polveri era al di sotto dei valori-limite fissati dalle norme europee. Accanto al rischio creato dalle polveri sottili (PM 2,5), sono responsabili in  grado minore anche altri agenti inquinanti, tra cui il diossido di azoto e l’ossido di azoto.

Quindi, lo smog è associato al rischio di ipotrofia fetale: bambini che alla nascita pesano meno di 2 chili e mezzo e hanno il cranio con un perimetro ridotto rispetto alla media. Situazione assimilabile a quella della madre fumatrice.

Gli esatti  meccanismi fisiopatologici dell’inquinamento sulla salute del feto sono ancora poco conosciuti, ma sono state lanciate  ipotesi preoccupanti. La riduzione del perimetro del cranio suggerisce possibili effetti sullo sviluppo del sistema nervoso centrale, e si pensa anche che gli agenti inquinanti possano avere effetti perturbatori sul sistema endocrino.

Nello studio ESCAPE, i tassi di esposizione media delle gestanti alle polveri sottili PM 2,5 variavano, a seconda della zona, tra i 10 e i 30 microgrammi/m3.

IL DOVERE DEI GOVERNI -  I ricercatori hanno stimato che se i livelli fossero stati ridotti a 10 microgrammi, vale a dire il valore-limite definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci sarebbe stato un calo del 22% nelle nascite di bimbi sottopeso. Gli autori dello studio hanno quindi invitato i governi europei ad adottare politiche in grado di diminuire l’inquinamento.

E aspettando che questo succeda, le mamme in attesa come possono difendere il loro bambino? Jonathan Crigg, uno scienziato britannico che è un’autorità nel campo della qualità dell’aria, ha risposto con un consiglio piccolo ma importante: evitare assolutamente i marciapiedi delle strade ad alto traffico.

Antonella Cremonese


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina