La conferma da uno studio americano: le vittime si portano dietro disturbi psichici e somatici. L’importanza di un intervento precoce: sulla vittima e sul “bullo”
Flashback, crisi d’ansia, disturbi del sonno: per quel che riguarda la sfera psicologica. Palpitazioni, dolori addominali, stipsi, finanche diarrea: come somatizzazione delle situazioni conseguenti al danno psichico. Il bullismo - nella vittima, ma anche nel carnefice - lascia segni visibili anche molti anni dopo. E le relazioni interpersonali, a casa e nell’ambiente scolastico, rischiano di non essere mai più come prima.
Maltrattamenti e abusi accorciano la vita di dieci anni
STRASCICHI PESANTI
I bambini che hanno alle spalle esperienze di bullismo mostrano peggiori performance mentali e fisiche. La conferma arriva da uno studio pubblicato su Pediatrics: condotto su oltre 4mila adolescenti, ha evidenziato come episodi di bullismo perpetrati nel tempo provocano maggiori e più gravi conseguenze per la salute. A questo dato - ottenuto dopo tre rilevazioni ottenute in momenti differenti della crescita -, i ricercatori hanno aggiunto un aumento dei sintomi depressivi e una riduzione dell’autostima piuttosto diffusi in tutte le vittime.
«Lo studio evidenzia l'importanza di un intervento precoce per fermare il bullismo - afferma Laura Bogart, ricercatrice del dipartimento di pediatria dell’ospedale di Boston e prima firma della pubblicazione -. Occorre approntare una strategia di interventi costanti nel tempo: anche se gli episodi di bullismo non compaiono più da diversi anni, è necessario affrontare gli effetti persistenti». Se non riconosciuto e fronteggiato in tempo, il bullismo può anche indurre la vittima a pensare di non avere scampo. Nasce da questa consapevolezza l’idea che non esista alternativa al suicidio, come dimostrano anche recenti fatti di cronaca.
CYBERBULLISMO: COME INTERVENIRE?
COME CAMBIA UN ADOLESCENTE
L’emergenza attuale è il cyberbullismo, ovvero il sopruso nei confronti di un coetaneo che parte dal web. Quanto alle conseguenze, tra forme tradizionali e di bullismo 2.0, però cambia poco. Ragazzi o ragazze che siano, chi subisce queste angherie cambia il modo con cui si relaziona agli altri: diventa più silenzioso e introverso, esclude alcuni amici dalla sua vita, spesso si rifiuta di andare a scuola. «Ma non si dichiarerà mai apertamente con uno o entrambi i genitori - afferma Eugenio Aguglia, direttore della clinica psichiatrica dell’Università di Catania -. Le vittime di bullismo presentano spesso disturbi psicosociali e della personalità. È bene sapere, però, che l’intervento del medico deve riguardare anche il cosiddetto “bullo”. Sia lui che la vittima sono persone che faticano a mettersi in relazioni con gli altri, solo che chi commette violenza sopperisce a questa difficoltà con i muscoli».