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Cardiologia

Quando il diabete di tipo 1 viene da adulti

Succede nella metà dei casi. Si chiama di tipo 1 e richiede dosi continue di insulina. Uno studio svedese dimostra che comporta più malattie cardiovascolari e decessi

Il diabete tipo 1 è da sempre chiamato “diabete dei bambini” o “infantile” perché si sviluppa in età precoce (e dura tutta la vita). Ma accade anche che la patologia si presenti negli adulti, con caratteristiche proprie finora poco studiate. Ora arriva dalla Svezia, dal Karolinska Institutet, una ricerca specifica: il diabete tipo 1 in un adulto aumenta il rischio cardiovascolare e i casi di morte, come si dice in medicina, “per tutte le cause”.

10.000 PERSONE DOPO I 40 ANNI

Lo studio, pubblicato su European Heart Journal, ha preso in considerazione in particolare coloro che hanno ricevuto la diagnosi dopo i 40 anni. In totale, sono state esaminate 10.184 persone diagnosticate tra il 2001 e il 2020, confrontate con oltre 500.000 soggetti simili ma senza diabete. I risultati mostrano una maggiore predisposizione del gruppo con diabete a malattie cardiovascolari e morte precoce, incluse infezioni e cancro.

LA PROGNOSI MIGLIORA CAMBIANDO STILE DI VITA

«I principali motivi della prognosi sfavorevole risultano il fumo, il sovrappeso/obesità, lo scarso controllo del glucosio. Abbiamo anche constatato che questi pazienti sono meno propensi a usare i dispositivi di assistenza, tipo la pompa per l’insulina», dichiara la prima autrice dello studio Yuxia Wei. I risultati evidenziano la serietà del diabete di tipo 1, anche quando insorge più tardi nella vita. «Dimostriamo comunque che la prognosi può migliorare smettendo di fumare, perdendo peso e controllando meglio il glucosio, anche nelle età più avanzate», afferma l’autrice senior Sofia Carlsson.

DUE DIABETI, DUE MECCANISMI

Gli studiosi svedesi vogliono ora indagare i fattori di rischio per lo sviluppo del diabete tipo 1 nell’adulto e la sua relazione con complicanze microvascolari. Il diabete più comune è però il tipo 2, spesso detto “dell’adulto” o “non insulino-dipendente”. Le cause sono diverse: il tipo 1 è autoimmune (il sistema immunitario distrugge le cellule pancreatiche che producono insulina), mentre nel tipo 2 c’è resistenza all’insulina e ridotta produzione dell’ormone.

SE È AUTOIMMUNE, LE CAUSE NELL’AMBIENTE?

Per approfondire, interviene Gian Paolo Fadini, ordinario di Endocrinologia all’Università di Padova: «Sì, si dice “dei bambini”, ma circa la metà dei casi riguarda adulti, e sta aumentando più che nei bambini. Forse ha contato il Covid, l’obesità infantile… Essendo una malattia autoimmune, forse le cause sono da cercare nell’ambiente e nei cambiamenti della nostra esposizione microbica».

PIÙ MORTI PER INFARTO E ICTUS

Secondo Fadini, lo studio del Karolinska è interessante perché segnala un aumento di infarti e ictus in chi sviluppa il diabete tipo 1 da adulto: «Più che nella popolazione generale, ma meno che nel tipo 2. Hanno anche valutato le morti per cancro e infezioni. Il dato “per tutte le cause” indica che si tratta di persone fragili, più esposte a varie malattie, anche respiratorie o renali».

UNA MALATTIA DIFFICILE DA ACCETTARE

Il diabete tipo 2 è molto legato alla dieta. Ma anche nel tipo 1 l’alimentazione ha un ruolo, così come evitare il fumo, mantenere il peso e fare esercizio fisico. Il microinfusore di insulina è lo strumento ideale per questi pazienti, perché assicura un’erogazione continua dell’ormone e consente un controllo glicemico più stabile. Fadini aggiunge un aspetto psicologico importante: «Se il diabete arriva a 3 anni, il bambino cresce con la malattia. Ma se arriva a 40, quando sei strutturato nella tua vita, con lavoro, famiglia e abitudini consolidate, le 4-5 iniezioni giornaliere possono essere destabilizzanti. Difficile da accettare».

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