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L'incredibile storia della lotta alla poliomielite

"La malattia da 10 centesimi" di Agnese Collino è l'avvincente racconto di come la poliomielite ha cambiato la nostra società

L'incredibile storia della lotta alla poliomielite

 di Donatella Barus*

Non c’è legame tanto fedele come quello fra l’umanità e la malattia. “In ogni atto medico ci sono sempre due parti coinvolte, il medico e il paziente, o, in un senso più ampio, il corpo sanitario e la società” scriveva ottant’anni fa Henry E. Sigerist, all’epoca direttore del Johns Hopkins Institute of Medical History. “La storia della medicina diventa così storia sociale”.

La malattia da 10 centesimi di Agnese Collino non tradisce questa traccia. Il volume è una storia della poliomielite “e di come ha cambiato la nostra società”.

Agnese Collino, biologa molecolare e divulgatrice scientifica, racconta una malattia che ha segnato una parte importante della scienza e della società durante il secolo scorso e che oggi si colloca ancora in una posizione di passaggio, fra generazioni che ne ricordano la minaccia e altre per cui è probabilmente poco più concreta della peste manzoniana (a meno che abbiano letto Philip Roth a scuola). E lo fa in un momento storico particolare, quello della pandemia di Covid-19, il brusco risveglio del mondo industrializzato che sembrava avere rimosso le malattie infettive dal suo orizzonte.

Perché “la polio” ha segnato l’immaginario e le paure di tante persone nel secolo scorso? E quanto pesa oggi l’eredità della lotta a questa malattia? L’autrice ci accompagna verso la risposta a queste domande con un libro di grande spessore documentale – la ricchissima bibliografia lo testimonia – che riesce con miracolosa agilità a non incagliarsi intorno ai nodi nozionistici, che pure non mancano. Al contrario, la dimensione centrale resta quella narrativa e divulgativa, trainata da un’evidente passione per la ricerca sui temi trattati e sostenuta da un’edizione gradevole e fruibile, che rende giustizia al contenuto.

Quella che Collino racconta, attraverso duecento anni di storia della poliomielite, è innanzitutto una storia di persone. Dalle vittime del “morbo misterioso” nei resoconti di stampa di inizio Novecento, attraverso i pionieri di una nuova filantropia, gli uomini di comunicazione, i decisori politici, i bambini ammalati e gli adulti disabili, i medici e i ricercatori, gli “scienziati della gente”, i padri e le madri in fila fuori dai centri vaccinali, Rosanna Benzi in tv, fino alle squadre di operatori al lavoro là dove la polio – nonostante tutto - colpisce ancora.

È poi una storia di scienza, che descrive l’ostinata caccia ai responsabili di una condizione che sembrava incarnare la malvagità della sorte. Una malattia che colpiva i bambini e i ragazzi, che poteva togliere loro la vita o le gambe per correre, che si diffondeva nei luoghi e nei momenti in cui ci si sarebbe dovuti sentire al sicuro, nelle scuole e nei centri estivi. Descrive cosa accade dopo l’identificazione del poliovirus, la partenza della “corsa mediatica al vaccino” come la chiama Collino, non a caso.

Si tratta infatti di una storia avvincente di vittime e di eroi (per citare Giovanni Rezza nella prefazione al volume) che ci porta a un sospirato happy ending (la quasi eradicazione della poliomielite dalla faccia della Terra). Ma durante il percorso ci rivela battaglie, compromessi e passi falsi senza i quali, come sottolinea la stessa autrice, non saremmo arrivati a un tale successo.

Racconta il necessario intreccio fra spinta umanitaria e interessi finanziari, fra innovazione scientifica e costume; svela quegli aspetti opachi del progresso biomedico sui quali anche nell’Anno Domini 2022 ci fa un gran bene riflettere, come le fughe in avanti a divulgare dati e notizie non pubblicati e revisionati, come la concorrenza fra prodotti farmaceutici, le incertezze nella comunicazione pubblica istituzionale e sanitaria.

È una storia di mobilitazione sociale e di advocacy. I dieci centesimi del titolo sono appunto le monetine raccolte con la March of Dimes, una delle più imponenti, folli e brillanti operazioni di sensibilizzazione e di fund raising mai ideate. Voluta dal Presidente americano Roosevelt e dal suo entourage, segna la nascita di una fondazione dedicata e di strategie di lobbying, di comunicazione e di marketing che hanno poi aperto la strada a una presenza oggi fondamentale, quella del terzo settore nell’assistenza ai malati e nel sostegno alla ricerca.

È infine una storia di salute e di progresso, con una sua morale intrinseca. Riporta alla luce l’importanza della prevenzione nell’accezione più ampia possibile, della capacità di “vedere prima”, ricorda come l’evolversi delle condizioni di salute delle donne e degli uomini a questo mondo segua l’evolversi delle condizioni socio-economiche, dei conflitti e degli armistizi, degli investimenti, dello sfruttamento ambientale. In tempo di pandemia e di crisi climatica, ricorda che il corso degli eventi può essere deviato, ad un prezzo altissimo, quei dieci pesantissimi centesimi che ciascuno di noi dovrà saper cavare di tasca propria.

 

LA MALATTIA DA DIECI CENTESIMI. Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società

Agnese Collino

Codice, 295 pagine

 

*la recensione è stata pubblicata sulla rivista The Future of Science and Ethics, vol. 6 2021



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