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Tumore al seno
Informazioni sui sintomi iniziali, fattori di rischio, prevenzione e trattamenti terapeutici disponibili.
Che cos’è il tumore al seno
Il tumore al seno, o carcinoma mammario, è una neoplasia che origina dalla crescita incontrollata di cellule all'interno della ghiandola mammaria. Quando il tumore è confinato ai dotti o ai lobuli della mammella, viene definito in situ (Stadio 0). In seguito, il tumore può iniziare a diffondersi ma restando di dimensioni ridotte (minore di 2 cm) e senza coinvolgere i linfonodi (Stadio 1). Successivamente, le dimensioni possono aumentare raggiungendo o meno i linfonodi (Stadio 2), fino ad estendersi ai tessuti nelle vicinanze del seno (Stadio 3) con un forte coinvolgimento linfonodale. Infine, si arriva alla fase più avanzata (Stadio 4), nota come tumore al seno metastatico, in cui si ha una diffusione anche in altri organi come ossa, fegato, polmoni.
Esistono diverse tipologie di carcinoma mammario, ciascuna con differenti tassi di crescita e risposte alle terapie. Pertanto, è fondamentale sottoporre il tessuto tumorale a test specifici per determinare il tipo di neoplasia presente.
Fattori di rischio
Il tumore al seno può essere influenzato da diversi fattori di rischio, alcuni modificabili e altri non modificabili:
- Età: il rischio aumenta con l’età, con la maggior parte dei casi diagnosticati in donne sopra i 50 anni.
- Familiarità: avere parenti di primo grado, come madre o sorella, che hanno avuto il tumore al seno, soprattutto in età giovane, incrementa la probabilità di sviluppare la malattia.
- Mutazioni genetiche: alterazioni in alcuni geni, come BRCA-1 e BRCA-2, sono associate a un rischio significativamente maggiore.
- Stile di vita: sovrappeso, obesità, sedentarietà, consumo di alcol, fumo e una dieta non equilibrata sono fattori di rischio modificabili.
- Terapie ormonali: l’assunzione prolungata della pillola anticoncezionale può contribuire lievemente all’aumento del rischio.
- Gravidanza e allattamento: avere un figlio prima dei 30 anni è un fattore preventivo, abbassando lievente il rischio di sviluppare un tumore al seno dopo la menopausa. Anche l’allattamento prolungato ha un effetto preventivo, perché consente alla cellula mammaria di maturare e completarsi.
Comprendere e, ove possibile, ridurre i fattori di rischio è fondamentale per prevenire l'insorgenza del tumore al seno.
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Sintomi
Sebbene l'obiettivo principale sia diagnosticare il tumore al seno prima della comparsa dei sintomi, è importante per ogni donna imparare a conoscere il proprio corpo e prestare attenzione a segnali come:
- Presenza di noduli, protuberanze o inspessimenti del seno: presenza di masse palpabili o infossamenti nel seno, variazioni di forma e dimensioni.
- Alterazioni dell’aspetto della pelle: gonfiori e arrossamenti o senzazioni di calore:
- Modifiche del capezzolo: secrezioni sierose o ematiche e lesioni simili a eczema, non collegabili a gravidanza o allattamento
- Ingrandimento dei linfonodi: gonfiore dei linfonodi sotto l'ascella.
Questi sintomi non indicano necessariamente la presenza di un tumore, ma è consigliabile consultare uno specialista in caso di riscontro.
Come prevenire il tumore al seno
La prevenzione del tumore al seno si basa su due strategie principali: prevenzione primaria, legata a stili di vita sani, e prevenzione secondaria, mirata alla diagnosi precoce.
Prevenzione primaria
- Alimentazione e peso: seguire una dieta equilibrata, come la dieta mediterranea, ricca di olio d'oliva, pesce azzurro, frutta, verdura e cereali, ha un effetto protettivo. Evitare eccessi di grassi e mantenere il peso corporeo sotto controllo è essenziale, poiché l'obesità, soprattutto dopo la menopausa, aumenta il rischio di sviluppare il tumore.
- Alcol: consumare bevande alcoliche può aumentare, seppur moderatamente, il rischio di tumore al seno sia prima che dopo la menopausa, quindi è meglio evitare bere alcolici.
- Attività fisica: praticare regolarmente sport riduce il rischio del 12%. Questo effetto è più evidente dopo la menopausa, ma iniziare fin dall'adolescenza può avere benefici a lungo termine.
Prevenzione secondaria
- Screening mammografico: programmi nazionali offrono mammografie gratuite ogni due anni per le donne tra i 50 e i 69 anni, con alcune Regioni che anticipano ai 45 anni o prolungano fino ai 74. La mammografia permette di diagnosticare il tumore in fase precoce, riducendo la mortalità e la necessità di interventi invasivi.
- Visite senologiche e indagini personalizzate: ogni donna dovrebbe sottoporsi a visite senologiche regolari e seguire le indicazioni del medico per ecografie, tomosintesi o risonanze magnetiche, in base al rischio individuale e familiare.
- Autoesame del seno: imparare a conoscere il proprio seno attraverso l’autopalpazione regolare dopo il ciclo mestruale può aiutare a rilevare cambiamenti da segnalare al medico, anche se non sostituisce gli esami diagnostici.
Adottare queste misure consente di ridurre significativamente il rischio e aumentare le possibilità di diagnosi precoce e trattamenti efficaci.
Come curare il tumore al seno
Il trattamento del tumore al seno si basa su una combinazione di strategie terapeutiche, personalizzate in base allo stadio della malattia, all'età della paziente e ai suoi desideri, come quello di preservare la fertilità. Le principali opzioni includono chirurgia, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapie biologiche, utilizzate singolarmente o in combinazione.
Chirurgia
La chirurgia rappresenta spesso il primo passo nel trattamento del tumore al seno, soprattutto quando il tumore è confinato al seno stesso. Negli ultimi anni, si è passati da interventi mutilanti (mastectomia) a tecniche conservative (quadrantectomia), che mirano a rimuovere la massa tumorale preservando il più possibile il tessuto sano. Inoltre, può essere effettuata per comprendere la stadiazione del tumore guardando se i linfonodi sono stati colpiti o meno. Se il linfonodo sentinella risulta sano, quindi, negativo all’esame citologico, l’intervento può essere meno invasivo. La chirurgia è utilizzata anche in casi di tumore metastatico per migliorare il controllo locale della malattia. Inoltre, è possibile effettuare una ricostruzione mammaria durante l’intervento stesso, riducendo lo stress per la paziente.
Radioterapia
La radioterapia, che utilizza radiazioni per distruggere le cellule tumorali, è spesso impiegata in combinazione con la chirurgia e la chemioterapia. Può essere adiuvante, ovvero effettuata dopo la chirurgia per ridurre il rischio di recidiva o eliminare eventuali cellule tumorali residue, o neoadiuvante, per ridurre la dimensione del tumore prima dell’intervento chirurgico. È anche utile (radioterapia palliativa) per alleviare i sintomi nelle pazienti con tumore avanzato o metastatico.
Chemioterapia
La chemioterapia prevede l'uso di farmaci chemioterapici per eliminare le cellule tumorali. Può essere somministrata prima della chirurgia per ridurre la dimensione del tumore, rendendo l’intervento meno invasivo, o dopo l’intervento per diminuire il rischio di recidiva. In caso di metastasi, può controllare la malattia e prolungare la sopravvivenza. I farmaci possono essere somministrati per via endovenosa o orale, a seconda del trattamento specifico.
Ormonoterapia
L'ormonoterapia è indicata nei tumori al seno sensibili agli ormoni estrogeni. Questo trattamento agisce bloccando l’attività degli ormoni o riducendone la produzione. Gli antiestrogeni impediscono agli estrogeni di stimolare la crescita tumorale, mentre gli inibitori dell’aromatasi riducono la quantità di estrogeni circolanti. Nelle donne in pre-menopausa, l’ablazione ovarica, ovvero la soppressione delle funzioni delle ovaie, consente di indurre una menopausa temporanea, diminuendo i livelli di estrogeni. L’ormonoterapia può essere utilizzata prima della chirurgia per ridurre la neoplasia o dopo il trattamento per prevenire recidive, in base alla presenza di specifici recettori nelle cellule tumorali.
Terapie biologiche
Le terapie biologiche, o terapie mirate, agiscono su specifici meccanismi molecolari e cellulari del tumore. Questi trattamenti includono anticorpi monoclonali, anticorpi coniugati e farmaci inibitori di processi cellulari, vaccini e terapie genetiche. Questi ultimi sono ancora in fase di sperimentazione. Ad esempio, un anticorpo monoclonale contro il recettore HER2, presente in alcuni tumori al seno, può ridurre il rischio di recidiva dopo il trattamento chirurgico. Le terapie biologiche, grazie alla loro specificità, sono spesso associate a minori effetti collaterali rispetto ad altre opzioni terapeutiche e possono essere utilizzate in monoterapia o in combinazione con altri trattamenti.
In alcuni casi, i trattamenti post-operatori come radioterapia, chemioterapia o ormonoterapia vengono adottati per eliminare eventuali cellule tumorali residue e ridurre ulteriormente il rischio di recidiva. La scelta del percorso terapeutico più adeguato viene sempre condivisa tra il medico e la paziente, tenendo conto delle caratteristiche del tumore e delle esigenze personali.
Quanto è diffuso in Italia
Nel 2024 sono stimate circa 53.686 nuove diagnosi di tumore alla mammella (621 tra gli uomini e 53.065 tra le donne). Nel 2022 i decessi stimati sono stati 15.500. Il tasso di sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell’88%, con una probabilità di vivere ulteriori 4 anni condizionata ad aver superato il primo anno dopo la diagnosi pari al 91%. Sono 925.000 le donne viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore alla mammella
[Dati AIOM - Associazione Italiana Oncologia Medica pubblicati in “I numeri del cancro in Italia - 2024”]
Le 5 domande più frequenti sul tumore al seno
I principali fattori di rischio includono l’età avanzata, familiarità con la malattia, mutazioni genetiche in alcuni geni come BRCA-1 e BRCA-2, sovrappeso, sedentarietà, fumo, consumo di alcol e dieta non equilibrata.
I sintomi iniziali possono comprendere la presenza di noduli o cambiamenti di consistenza nel seno, alterazioni cutanee, modifiche del capezzolo con secrezioni anomale e ingrossamento dei linfonodi sotto l’ascella.
Adottare uno stile di vita sano, mantenere un peso corporeo adeguato, praticare attività fisica regolare, evitare il fumo, limitare il consumo di alcol e seguire una dieta equilibrata può contribuire a ridurre il rischio.
Le opzioni terapeutiche includono chirurgia, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapie biologiche. La scelta del trattamento dipende dallo stadio della malattia e dalle caratteristiche individuali della paziente.
La prognosi del tumore al seno dipende dallo stadio in cui viene diagnosticato e dal tipo di neoplasia. Diagnosi precoci e trattamenti adeguati aumentano significativamente le possibilità di guarigione.
NOTA BENE: Le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.