
Lo stadio di un tumore descrive quanto la malattia si è sviluppata e diffusa nell’organismo al momento della diagnosi. È una classificazione fondamentale che aiuta i medici a definire la gravità della patologia, a scegliere le terapie più appropriate e a stimare la prognosi. La determinazione dello stadio avviene attraverso un processo chiamato stadiazione, che si basa su esami clinici, di imaging e di laboratorio.
Che cosa significa lo stadio di un tumore
Lo stadio di un tumore è un sistema di classificazione che descrive l’estensione della malattia nel corpo umano. In altre parole, indica quanto il tumore è grande, se è confinato nell’organo in cui è nato o se si è diffuso ai linfonodi o ad altre parti dell’organismo.
Non va confuso con il grado del tumore: mentre lo stadio riguarda la diffusione e l’estensione della malattia, il grado descrive quanto le cellule tumorali sono anomale rispetto alle cellule sane e quanto è probabile che il tumore cresca rapidamente. La combinazione dei valori di stadio e grado del tumore aiutano il medico nel fare la diagnosi e impostare il piano terapeutico.
Stabilire lo stadio è cruciale perché:
- Guida le scelte terapeutiche, ad esempio determinando se è indicata la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia o una combinazione di queste.
- Aiuta a prevedere la prognosi, fornendo informazioni sulle probabilità di controllo o guarigione della malattia.
- Permette di confrontare dati clinici, in quanto pazienti con lo stesso stadio possono essere paragonati nei trial clinici e negli studi scientifici.
Come si determina lo stadio di un tumore
Il processo di determinazione dello stadio, chiamato stadiazione, si basa su una valutazione combinata di:
- Dimensione del tumore primario e sua eventuale invasione dei tessuti circostanti.
- Coinvolgimento dei linfonodi regionali.
- Presenza di metastasi in altre parti del corpo.
Per raccogliere queste informazioni, il medico può utilizzare esami di imaging (come TAC, risonanza magnetica, ecografia, PET), biopsie e, in alcuni casi, interventi chirurgici esplorativi.
Esistono due momenti principali della stadiazione:
- Stadiazione clinica: si basa sugli esami effettuati prima di iniziare il trattamento.
- Stadiazione patologica: viene stabilita dopo la rimozione chirurgica del tumore, quando è possibile analizzare direttamente il tessuto asportato e i linfonodi.
I sistemi di stadiazione più comuni
Il sistema più utilizzato al mondo è il TNM, elaborato dall’American Joint Committee on Cancer (AJCC) e dall’Union for International Cancer Control (UICC).
- T (Tumor): descrive la dimensione e l’estensione del tumore primario.
- N (Node): indica se il tumore si è diffuso ai linfonodi vicini e quanti ne sono coinvolti.M (Metastasis): specifica se ci sono metastasi a distanza, ossia la diffusione del tumore in altre parti del corpo.
Combinando i valori di T, N e M, si assegna uno stadio complessivo che va da 0 a IV, con numeri e sottocategorie (per esempio, IIA o IIIB) che offrono una descrizione ancora più precisa.
Oltre al TNM, esistono sistemi specifici per alcune tipologie di tumori:
- Ann Arbor per i linfomi.
- FIGO per i tumori ginecologici.
- Altri sistemi per leucemie, tumori cerebrali e pediatrici.
Stadi del tumore: cosa indicano
Semplificando, gli stadi del tumore possono essere così descritti:
- Stadio 0 – Il tumore è in situ, cioè confinato nello strato di cellule dove ha avuto origine e non ha invaso i tessuti vicini.
- Stadio I – Il tumore è piccolo e localizzato nell’organo di origine, senza diffusione ai linfonodi.
- Stadio II – Il tumore è più grande o ha invaso i tessuti vicini, e può coinvolgere un piccolo numero di linfonodi regionali.
- Stadio III – Il tumore è localmente avanzato, con coinvolgimento significativo dei linfonodi o invasione dei tessuti circostanti.
- Stadio IV – Presenza di metastasi a distanza, ossia cellule tumorali che hanno raggiunto organi lontani.
Perché conoscere lo stadio è importante
Lo stadio influisce su ogni decisione terapeutica. Per esempio, un tumore in stadio iniziale può essere trattato con chirurgia e radioterapia, mentre uno in stadio avanzato può richiedere chemioterapia, terapie mirate o immunoterapia.
Conoscere lo stadio è essenziale anche per stimare la prognosi, valutare il rischio di recidiva e monitorare l’andamento della malattia nel tempo. Inoltre, è un elemento chiave per l’arruolamento nei trial clinici, poiché molti studi selezionano pazienti in base allo stadio.
Limiti e aggiornamenti dello stadio
Una volta assegnato alla diagnosi, lo stadio non cambia, anche se il tumore progredisce o regredisce. Tuttavia, in caso di recidiva o metastasi, si parla di progressione o di nuovo evento di malattia, senza riassegnare lo stadio iniziale.
Il sistema TNM viene periodicamente aggiornato per riflettere le nuove conoscenze scientifiche e le possibilità diagnostiche più avanzate. In alcuni casi, può essere effettuato un restaging dopo il trattamento, per valutare la risposta e pianificare eventuali terapie successive.
Le 5 domande più frequenti sulla stadiazione dei tumori
No, ogni tumore ha criteri specifici per la stadiazione, anche se molti seguono il sistema TNM. Alcune neoplasie, come le leucemie, utilizzano sistemi completamente diversi.
Lo stadio descrive quanto il tumore si è diffuso, mentre il grado indica quanto le cellule tumorali sono anomale rispetto alle cellule sane.
In alcuni casi, sì. Le terapie possono controllare la malattia anche a lungo termine, soprattutto con i progressi di immunoterapia e terapie mirate.
Il team medico, basandosi sui risultati di esami, biopsie e anamnesi clinica
Lo stadio assegnato alla diagnosi resta invariato, ma possono emergere nuove informazioni che precisano la situazione o identificano una progressione.