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Alimentazione
Caterina Fazion
pubblicato il 11-06-2024

Come prevenire e gestire l’acne?


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acne

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Scopriamo come prevenire, controllare e trattare l’acne grazie ad alimentazione, cura della pelle e trattamenti, farmacologici e non

Come prevenire e gestire l’acne?

L'acne è una malattia cutanea comune che colpisce milioni di persone di tutte le età. Sebbene sia spesso associata all'adolescenza, può persistere o manifestarsi anche in età adulta, influenzando la qualità della vita e la fiducia in se stessi. Prevenire, ridurne l'impatto e trattare l’acne è possibile attraverso una combinazione di strategie mirate. Scopriamo quali sono insieme alla dottoressa Norma Cameli, Direttore facente funzione dell’UOC Dermatologia Clinica dell’IRCCS Istituto Dermatologico San Gallicano -  IFO di Roma.

Qual è la dieta migliore contro l’acne?

Qual è la dieta migliore contro l’acne?

11-06-2024

 

I CIBI DA LIMITARE

Per quanto riguarda l’acne, negli ultimi anni si è studiato ampiamente il ruolo dell’alimentazione. Ecco una serie di alimenti di cui sarebbe meglio non abusare per prevenire la comparsa dell’acne o per evitarne un suo aggravamento.

  • Cibi a elevato carico glicemico: diversi studi hanno evidenziato la correlazione tra indice glicemico e indice del carico glicemico ed acne, dimostrando come in pazienti affetti da tale patologia che seguono diete povere di zuccheri si osservi un importante miglioramento del quadro cutaneo. Un’alimentazione a elevato carico glicemico, infatti, aumenta i livelli di insulina e IGF-1, ormoni coinvolti nella patogenesi dell’acne in quanto causano aumento degli androgeni con aumento della produzione di sebo. Inoltre, un eccesso di zuccheri ed insulina aumenta i livelli di cortisolo, fattore favorente l’acne.
  • Latticini, il cui consumo aumenta i livelli di insulina e IGF-1, in particolare a causa delle proteine del latte, che tra l’altro costituiscono un integratore di ampio utilizzo nell’ambito del fitness. Molti pazienti che ne fanno utilizzo, e che hanno una storia di acne o patologia in atto, infatti, riferiscono un peggioramento del quadro cutaneo dopo periodi di assunzione. Alcuni soggetti, inoltre, riferiscono una neo-insorgenza di acne attribuendola a tale integratore. Le proteine del latte aumentano anche i livelli di leucina, un amminoacido che aumenta la produzione di sebo e l’ipercheratinizzazione dell’unità pilo-sebacea. Anche i latticini aumentano i livelli di cortisolo.
  • Carne: un eccesso di carne provoca un aumento di leucina. Inoltre, alcuni alimenti a base di carne sono ricchi in grassi saturi che peggiorano il profilo insulinemico e sono pro-infiammatori.
  • Cibi grassi e fritti: ricchi di grassi saturi e trans, possono peggiorare o causare ostruzione dei pori e peggiorare l'infiammazione.

Per contrastare o prevenire l’acne, d’altro canto, è consigliabile un’alimentazione sana che preveda fonti di acidi grassi omega-3 e acidi grassi insaturi, al fine di contrastare l’iperinsulinemia, l’iperproduzione di androgeni e l’infiammazione. È importante sottolineare che l'effetto dell'alimentazione sull'acne varia da persona a persona. Inoltre, non bisogna eliminare alcun alimento dalla propria dieta, bensì concedersi degli sfizi con moderazione ed equilibrio, prediligendo per la maggior parte un’alimentazione anti-infiammatoria e “amica” della pelle.

 

GLI ALIMENTI PROMOSSI

Tra gli alimenti “amici” della pelle acneica annoveriamo:

  • Frutta e verdura: ricche di vitamine, minerali e fibre, svolgono un ruolo importante nel mantenere la pelle sana. In particolare, sono consigliati cibi ricchi di vitamina C, come agrumi, peperoni e broccoli, e di betacarotene, presente in carote, zucca e patate dolci.
  • Pesce: fonte di acidi grassi omega-3, che hanno proprietà antinfiammatorie e possono ridurre la produzione di sebo. Tra le scelte migliori troviamo salmone, sgombro, sardine e tonno.
  • Legumi: ricchi di fibre e proteine, aiutano a regolare i livelli di zucchero nel sangue e contrastare la resistenza all'insulina, un fattore che può peggiorare l'acne.
  • Cereali integrali: sono da preferire pane, pasta e riso integrali alle loro controparti raffinate, che hanno un indice glicemico più basso e rilasciano zucchero nel sangue più lentamente.
  • Frutta secca e semi: fonti di vitamina E, potente antiossidante che aiuta a proteggere la pelle dai danni causati dai radicali liberi. Tra le scelte migliori troviamo noci, mandorle, semi di lino e semi di chia.
  • Olio extravergine d'oliva: ricco di acidi grassi monoinsaturi e di vitamina E, aiuta a mantenere la pelle idratata e a contrastare l'infiammazione.

 

IL RUOLO DEGLI INTEGRATORI

Gli studi scientifici hanno evidenziato anche il ruolo di alcuni integratori nella patologia acneica.

  • Zinco: è un minerale essenziale che svolge un ruolo importante nella salute della pelle. Aiuta a ridurre l'infiammazione e a controllare la produzione di sebo, entrambi fattori che possono contribuire all'acne. Uno studio ha rilevato che l'assunzione di 30 mg di zinco al giorno per 3 mesi ha ridotto significativamente la gravità dell'acne nei soggetti con acne da moderata a grave. A dosi più ridotte, può essere utilizzato dai soggetti predisposti per la prevenzione.
  • Acidi grassi omega-3: grazie alle loro proprietà antinfiammatorie possono aiutare a ridurre l'infiammazione associata all'acne e la produzione di sebo.
  • Probiotici: i probiotici sono batteri vivi che possono aiutare a migliorare la salute intestinale e della cute agendo sul microbioma locale. Possono aiutare a ridurre l'infiammazione e a combattere i batteri che possono causare l'acne, regolando la flora cutanea.
  • Myo-inositolo: recentemente si è posta l’attenzione su questo integratore, preso in considerazione per il trattamento dell'acne correlata alla sindrome dell'ovaio policistico (PCOS); la letteratura scientifica degli ultimi anni mostra come esso possa aiutare a migliorare la sensibilità all'insulina e ridurre i livelli di androgeni, ormoni che per definizione risultano elevati nella PCOS e che sappiamo essere fortemente implicati nell’acne in quanto stimolano l’iperproduzione sebacea. Inoltre, il myo-inositolo aiuterebbe a ridurre l’infiammazione cutanea.

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TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

 

STRESS E INQUINAMENTO

Oltre all’alimentazione, altri fattori possono influenzare la comparsa o il peggioramento dell’acne, primi tra tutti stress e inquinamento. Lo stress cronico non è un’entità astratta che non lascia conseguenze, bensì è uno stato di allerta generalizzato dell’organismo umano che attiva una serie di assi e circuiti neuro-ormonali. L’ormone prevalentemente implicato, detto ormone dell stress, è il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali proprio in risposta a situazioni di stress fisico o emotivo. Quando i livelli di cortisolo sono elevati per periodi prolungati, può avere una serie di effetti negativi sulla salute, tra cui la comparsa o l'aggravamento dell'acne, in quanto aumenta la produzione di sebo, promuove l’infiammazione e altera la barriera cutanea indebolendola e rendendola più suscettibile alla colonizzazione da parte di batteri patogeni. È importante gestire lo stress promuovendo uno stile di vita più rilassato, in una routine che preveda dei momenti per sé, delle passeggiate all’aria aperta, dedicarsi alle proprie attività preferite, praticare esercizio fisico. Anche l’inquinamento atmosferico è ormai accertato che abbia un impatto negativo sulla salute della pelle, aggravando anche l'acne. Le principali cause di questo fenomeno sono: ostruzione dei pori da polveri sottili, gas nocivi ed altri agenti inquinanti, infiammazione e stress ossidativo da radicali liberi, generati dalle particelle inquinanti.

 

FUMO E ALCOL

La relazione tra acne e consumo di alcol è ad oggi ancora oggetto di studio, tuttavia, diverse ricerche dimostrano come l’alcol possa peggiorare l’acne. Come? Alterando l’equilibrio ormonale dell’organismo, con incremento nella produzione di sebo, peggiorando l’infiammazione cutanea a causa del danno ossidativo sistemico che si ripercuote sul benessere cutaneo ed alterando il microbioma intestinale, e di conseguenza cutaneo.  

La relazione tra fumo e acne, invece, è controversa. Alcuni studi mostrano che il fumo possa aggravare l’acne a causa del danno infiammatorio da specie reattive dell’ossigeno (ROs), del decremento nella produzione di vitamina E (un patente antiossidante) e del danno causato ai vasi sanguigni con vasocostrizione e conseguente decremento del supporto nutritivo e di ossigeno alla cute. È stata inoltre identificata una forma di acne non infiammatoria associata al fumo chiamata APAA (acne post-adolescenziale atipica) o semplicemente “acne del fumatore”.

 

L’IMPORTANZA DELLA SKIN-CARE

Nella prevenzione e nel trattamento dell’acne ha un ruolo fondamentale anche un’adeguata skin-care. È necessario infatti mantenere la cute pulita detergendola mattina e sera con prodotti adeguati non comedogenici, idratare la pelle, rimuovere il make-up prima di andare a dormire, in quanto quest’ultimo può ostruire i pori, ed evitare di toccare il viso con le mani sporche. Per le persone con pelle acneica o a tendenza acneica è fondamentale personalizzare la skin-care evitando assolutamente i rimedi naturali, l’applicazione di prodotti occlusivi e inadeguati come burri, creme, oli, troppo ricchi e densi, più adatti a pelli mature, secche e con rughe. Al giorno d’oggi va di moda la skin-care coreana che prevede, tra i vari step, la doppia detersione con utilizzo di burro struccante. Questo tipo di prodotti contiene spesso fattori comedogenici, come olio di cocco o di avocado, che occludono i pori e possono causare e peggiorare l’acne. In queste tipologie di cute, per struccarsi è dunque consigliato l’utilizzo di acqua micellare apposita, per poi procedere alla detersione del viso e successiva applicazione di prodotti specifici. Inoltre, nei soggetti a tendenza acneica è consigliato effettuare uno scrub delicato specifico o una maschera purificante 1-2 volte a settimana.

Tra i principi attivi da annoverare, utili nella skin-care di una cute a tendenza acneica, troviamo:

  • Acido salicilico: un BHA (beta-idrossi-acido) ad azione cheratoplastica (promuove la rigenerazione della pelle) e cheratolitica (rimuove le cellule morte della pelle, utile per pulire e liberare i pori ostruiti)
  • Acido glicolico: è un AHA (alfa-idrossi-acido) con azione esfoliante e depigmentante sugli esiti post-infiammatori
  • Acido azelaico: azione esfoliante, lenitiva, batteriostatica, sebo-regolatrice e depigmentante
  • Niacinamide: azione lenitiva, riequilibra la barriera cutanea

 

IDRATAZIONE E FOTOPROTEZIONE

Per quanto riguarda l’idratazione, bisogna sfatare il mito secondo cui la pelle a tendenza acneica debba essere tenuta “secca” e non idratata. Infatti, la cute acneica necessita di idratazione al fine di mantenere intatta la barriera cutanea e il microbioma e per non peggiorare l’infiammazione locale. Tuttavia, i prodotti utilizzati devono essere studiati per tale tipologia di cute, con prodotti contenenti spesso i principi attivi sovra-citati. La cute a tendenza acneica non va stressata con prodotti troppo aggressivi, che paradossalmente peggiorerebbero la condizione di base in quanto causa di infiammazione.

Va poi sottolineata l’importanza della fotoprotezione. È vero che l’esposizione solare cosciente e responsabile con adeguata fotoprotezione topica e di barriera migliora, nella maggior parte dei soggetti, il quadro cutaneo infiammatorio. Tuttavia, un’esposizione inadeguata porta ed esiti pigmentati post-infiammatori, che sono delle vere e proprie “cicatrici”, a peggioramento dell’infiammazione e al cosiddetto effetto rebound, ovvero un significativo peggioramento della patologia dopo breve apparente miglioramento post-esposizione solare smodata. La dermocosmesi, soprattutto nell’ultimo decennio, si è evoluta in modo tale da fornire prodotti di ottima qualità e con texture molto gradevoli, con finish opacizzanti e adatti anche ai pazienti e alle pazienti più esigenti. Anche le fotoprotezioni apposite in commercio si caratterizzano per leggerezza ed invisibilità una volta applicate, il che ne rende piacevole e sostenibile l’utilizzo quotidiano.

 

TRATTAMENTI FARMACOLOGICI

La skin-care è parte integrante del trattamento dell’acne ma, in base alla gravità, può essere affiancata a rimedi farmacologici sia topici sia orali, nonché a interventi procedurali. Le diverse opzioni terapeutiche possono essere associate tra loro. La terapia va adeguata in base al paziente, alla gravità, al tipo di quadro acneico, allo stile di vita e alla propria aderenza al follow-up. Per esempio, non possono essere prescritti retinoidi orali a una donna in età fertile che desidera una gravidanza nel breve periodo. Opzioni di trattamento comuni includono i farmaci topici, applicati direttamente sulla pelle interessata. Essi rappresentano la prima linea di trattamento per la maggior parte dei casi di acne e possono essere utilizzati in monoterapia (eccetto gli antibiotici topici) o usati in combinazione con altri farmaci topici o sistemici. Alcuni farmaci topici comuni per l'acne includono:

  • retinoidi topici: sono derivati della vitamina A, con azione comedolitica, anti-infiammatoria ed esfoliante. Normalizzano l’iper-proliferazione follicolare e l’ipercheratinizzazione. I retinoidi topici possono causare secchezza, irritazione e arrossamento, pertanto è importante iniziare con una bassa concentrazione modulando la posologia progressivamente. Sono fotosensibilizzanti, quindi è mandatoria la fotoprotezione quotidiana. Parliamo ad esempio di tretinoina, adaptalene, trifarotene, tazarotene;
  • antibiotici topici: utilizzati per il loro ruolo nei confronti di Cutibacterium acnes, non hanno azione comedolitica. Pertanto, possono essere prescritti insieme ai retinoidi topici per le loro azioni complementari. Parliamo ad esempio di clindamicina, eritromicina, minociclina;
  • perossido di benzoile: è un antimicrobico che rilascia specie reattive dell’ossigeno (ROs) e ha azione blandamente comedolitica. Tuttavia, può causare secchezza, irritazione e sbiancamento dei capelli e della cute, quindi è importante evitare il contatto con occhi, bocca e zone sensibili;
  • acido salicilico: ha azione cheratoplastica e cheratolitica (con concentrazioni tra 0.5 e 2 % di acido salicilico ed acido azelaico);
  • antagonisti dei recettori per gli androgeni: il clascoterone 1% in crema è stato approvato recentemente dall’FDA per acne volgare in pazienti con età superiore ai 12 anni. Lega i recettori per gli androgeni nell’unità pilo-sebacea inibendo l’iperproduzione sebacea;

Eesistono poi farmaci assunti per bocca, esercitando un’azione sistemica. Parliamo ad esempio di:

  • isotretironina: retinoide orale, farmaco principe nel trattamento dell’acne di grado severo o recidivante. Causa normalizzazione della differenziazione dell’epidermide, riduce l’escrezione di sebo del 70%, è anti-infiammatorio e reduce anche la presenza di Cutibacterium acnes. Richiede stretta osservazione medica con analisi e visite periodiche in quanto può alterarare l’emocromo, l’assetto lipidico ematico e gli enzimi epatici. È fotosensibilizzante e teratogenico, pertanto tutti i pazienti devono applicare fotoprotezione quotidiana e le donne in età fertile devono obbligatoriamente eseguire un test di gravidanza mensile ed utilizzare un metodo contraccettivo;
  • terapia antibiotica orale: rappresenta tuttora uno dei pilastri nel trattamento dell’acne infiammatoria moderata-severa. Questi antibiotici hanno proprietà anti-microbiche nei confronti di Cutibacterium acnes, nonché azione anti-infiammatoria. Possono causare antibiotico-resistenze ed alterazione della flora microbica intestinale, pertanto può essere utile associarli all’assunzione di fermenti lattici. Inoltre, sono fotosensibilizzanti. Parliamo ad esempio di tetraciclina, doxiciclina, minociclina cloridato, azitromicina;
  • pillola contraccettiva estro-progestinica: utile nel ripristino di un corretto profilo insulinemico ed ormonale, riducendo la quantità di testosterone circolante, è consigliata per le donne adulte affette da acne da PCOS e alterazione degli ormoni sessuali. Vengono utilizzate combinazioni anti-androgeniche, es. etinilestradiolo-drospirenone;
  • spironolattone: farmaco anti-androgenico e diuretico, utilizzato nell’acne delle donne adulte. Può dare alterazioni del ciclo mestruale (dismenorrea), tensione mammaria e senso di stordimento. Di solito si utilizza in combinazione con altri farmaci nell’acne recidivante o se vi sono controindicazioni ad altri trattamenti. Necessita di concomitante contraccezione in quanto può portare a femminilizzazione del feto maschio.
 

TRATTAMENTI FISICI

Trattamenti fisici da tenere in considerazione per prevenire l’acne ed evitarne il peggioramento sono:

  • Peeling chimici a base di acido glicolico, acido salicilico, acido mandelico, acido tricloacetico. I peeling hanno l’obiettivo di ottimizzare la terapia topica e/o sistemica.
  • Terapia fotodinamica (PDT) utilizza un agente fotosensibilizzante assorbito dalle unità pilo-sebacee, quindi una sorgente di luce per attivare il farmaco. La PDT agisce sulle ghiandole sebacee, ha un’azione anti-infiammatoria ed immunomodulante sull’acne e inoltre può influire sul microbioma cutaneo.
  • Laser-terapia: permette di trattare soprattutto le lesioni post-acneiche, ovvero i cosiddetti “esiti”. Il più utilizzato è il laser CO2 frazionale. Altri laser in uso nella pratica clinica per l’acne sono il DYE-laser, i diodi, la luce pulsata.
  • Microneedling: procedura che utilizza microaghi per stimolare la produzione di collagene e elastina. Pertanto è utilizzato, congiuntamente ad altre metodiche, per trattare gli esiti post-acneici.
  • Radiofrequenza (RF), altra strategia terapeutica utilizzata negli esiti cutanei post-acneici. Consiste nell’uso di onde elettromagnetiche che hanno un’azione termica e biologica sui tessuti. La RF aumenta la circolazione sanguigna locale e stimola la secrezione di alcuni enzimi e citochine che a propria volta stimolano la formazione di nuovi collagene, elastina ed acido ialuronico da parte dei fibroblasti.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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