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Ginecologia
Caterina Fazion
pubblicato il 19-09-2022

Pillola anticoncezionale: cosa sapere in caso di obesità



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La pillola anticoncezionale a base di estrogeni espone le donne obese a un rischio maggiore di trombosi. Ecco perché e quali sono le alternative preferibili secondo gli esperti

Pillola anticoncezionale: cosa sapere in caso di obesità

Le donne obese che fanno uso di contraccettivi orali contenenti estrogeni hanno un rischio molto aumentato di trombosi rispetto a chi evita questo tipo di farmaci. A confermarlo è un articolo di revisione pubblicato recentemente sull’Heart Failure, rivista della Società Europea di Cardiologia. Cerchiamo di capire perché gli estrogeni aumentano il rischio di trombosi nelle donne obese e quali sono le possibili alternative.

 

I RISCHI DEGLI ESTROGENI

L’obesità rappresenta un importante rischio per problematiche che predispongono alla trombosi come problemi cardiovascolari, diabete, aumento della pressione arteriosa e dislipidemie. La pillola a base di estrogeni rappresenta un fattore moltiplicativo di questo rischio, così come altri fattori tra cui fumo, emicrania e scarsa attività fisica.

«Nella donna obesa – spiega la professoressa Rossella Nappi, responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo dell’Università di Pavia – è già da molti anni che cerchiamo di far capire che non è una buona idea usare gli estrogeni, soprattutto in presenza di altri fattori di rischio come fumo o età superiore ai 35 anni. Questo studio non fa altro che rinforzare un concetto già esistente: non dovremmo mai iniziare una contraccezione con estrogeni in una donna obesa come prima scelta. Sarebbe meglio preferire la pillola progestinica o mini-pillola, a base di solo progestinico».

Le donne più a rischio sono quelle con BMI superiore a 30 che hanno meno di 40 anni: in questa fascia di età il rischio di trombosi aumenta di sei volte. Si tratta, infatti, delle donne che, più di tutte, cercano e utilizzano la contraccezione.

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LE ALTERNATIVE

L'effetto sinergico dell'obesità e dei contraccettivi orali combinati contenenti estrogeni sul rischio di trombosi deve essere considerato quando si decide che tipo di contraccezione ormonale prescrivere. Quali alternative agli estrogeni si possono scegliere, dunque, per evitare di aumentare il rischio di trombosi nelle donne obese?

Le pillole progestiniche (POP) rappresentano una validissima alternativa. Oggi in Italia ne abbiamo due disponibili: la prima a base di desogestrel, ormai ben rodata e priva della copertura brevettuale in gran parte dei paesi, e una seconda più nuova a base di drospirenone. Si tratta di una pillola interessante perché ha impatto positivo su molti fattori di rischio cardiovascolari. Ad esempio, ha azione blandamente diuretica e contrasta l'adipogenesi, molto utile in caso di ipertensione. Un’altra valida opzione è rappresentata da dispositivi intrauterini come la spirale anche se non vanno bene in caso di fibromi interni all'utero o per donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali.

 

 

GLI IMPIANTI SOTTOCUTANEI

Gli impianti sottocutanei ormonali, invece, inseriti dal ginecologo per via sottocutanea sul braccio, non hanno particolari controindicazioni e sono adatti alle donne obese, anche giovanissime.

«Gli impianti sottocutanei – riflette Rossella Nappi – rappresentano un validissimo aiuto per prevenire le gravidanze indesiderate e, di conseguenza, per limitare le interruzioni volontarie di gravidanza. Bisogna infatti calarsi nelle situazioni di vita reale e aiutare concretamente le nostre ragazze, cosa che, con i dispositivi sottocutanei è possibile. Per lunghissimi periodi, fino a tre anni, infatti, non devono preoccuparsi di nulla, mentre la pillola, che va presa quotidianamente, spesso viene dimenticata».

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PERCHÈ SI CONTINUANO A SCEGLIERE GLI ESTROGENI?

È ormai assodato che l'obesità e i contraccettivi orali combinati contenenti estrogeni abbiano un effetto sinergico sul rischio di trombosi. Per questo motivo, per le donne obese, è preferibile scegliere prodotti a base di solo progestinico come le pillole, i dispositivi intrauterini o gli impianti contraccettivi sottocutanei. Perché allora, molto spesso, si continuano a preferire le pillole estrogeniche anche in caso di obesità?

Bisogna considerare che la contraccezione a base di estrogeni, spesso, serve anche per curare determinate patologie o condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico, un'acne importante o irsutismo, ovvero crescita anomala di peli in soggetti femminili. La POP contenente solo progestinico spesso non risulta risolutiva in queste circostanza. «Una soluzione, seppure parziale, può essere rappresentata dall’uso degli estrogeni naturali che hanno un rischio trombotico più basso. Ancora più importante, però, sarebbe far capire alle ragazze che condizioni come acne o irsutismo migliorerebbero perdendo peso».

 

LA REGOLARITÀ MESTRUALE

Un altro motivo per cui si ricorre all’assunzione della pillola è legato alla tanto desiderata regolarità mestruale, che può essere garantita solo se si prende la pillola combinata estro-progestinica. «L’assunzione di una pillola progestinica – conclude la professoressa Nappi – , non garantisce il pieno controllo del ciclo: le mestruazioni potrebberoessere irregolari e potrebbero verificarsi delle perdite ematiche, il cosiddetto spotting. Pur non rappresentando sintomi pericolosi per la salute della donna, possono risultare fastidiosi e determinare una sensazione di insicurezza. In generale, bisognerebbe prestare più attenzione alle diverse situazioni che vanno valutate caso per caso. Se solo prescrivessimo la contraccezione con più precisione, abbatteremmo di moltissimo i rischi trombotici».

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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