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Alimentazione
Fabio Di Todaro
pubblicato il 17-02-2015

Ecco cosa c’è negli alimenti che portiamo a tavola



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La relazione annuale del Rasff evidenzia il primato dei controlli effettuati in Italia. Tra i prodotti più contaminati quelli che arrivano da Cina, Turchia e India

Ecco cosa c’è negli alimenti che portiamo a tavola

 

Gli italiani, tutto sommato, possono essere soddisfatti. Il cibo che finisce sulle nostre tavole è il più sicuro d’Europa, secondo soltanto a quello che si consuma in Gran Bretagna. È uno dei dati più rilevanti che emerge dalla relazione annuale sul sistema di allerta europeo stilata dal Ministero della Salute.

 

RASFF: DI COSA SI TRATTA?

Il sistema europeo di allerta rapido (RASFF) consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali posti a contatto con essi. Le segnalazioni arrivano dagli uffici locali del Ministero della Salute, dalle Asl e dal comando dei carabinieri che si occupa di tutela della salute. Settimanalmente, si trova il bollettino delle segnalazioni dei giorni precedenti. All’inizio di ogni anno, invece, la rete - che coinvolge l’Efsa, la Commissione Europea e gli Stati membri - diffonde i dati relativi ai 12 mesi appena trascorsi. Quattro le possibili notifiche: allerta (il prodotto è in commercio, c’è un grave rischio per la salute), informazione (il prodotto non ha raggiunto il mercato, non occorrono misure urgenti), news (utile a rafforzare i controlli) e respingimento alla frontiera (dopo lo stop ai confini di un Paese si rafforzano i controlli sulla matrice e sulla filiera). 

ITALIA SICURA

Dalla lettura del recente documento si evince come siano state 3097 - principalmente respingimenti alla frontiera, dunque alimenti mai entrati in commercio - le notifiche registrate nel 2014: in calo rispetto alle 3136 del 2013 (il punto più alto fu toccato nel 2010: 3721 segnalazioni). Al primo posto le contaminazioni alimentari (2604), seguite da quelle dei mangimi (309) e da quelle dei materiali posti a contatto con gli alimenti (185). L’Italia è risultato il primo Paese per numero di segnalazioni: ben 506, pari al 16,3% del totale.

Più che la salubrità degli alimenti disponibili nel nostro Paese, made in Italy o di importazione, il dato evidenzia l’accuratezza e la selettività dei meccanismi di controllo finalizzati a ridurre i pericoli sanitari associati al cibo. A seguire, tra gli Stati membri: Germania, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Belgio, Spagna e Danimarca. Da dove arriva la maggioranza dei prodotti alimentari segnalati al sistema Europeo? Spicca il primato della Cina (469 notifiche), cui seguono gli alimenti prodotti in Turchia (214), in India (200) e negli Stati Uniti (175). Tra i Paesi europei, “cartellino giallo” per la Spagna (167).

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PRODOTTI E CONTAMINANTI

Come evidenzia l'immagine in alto, tra gli alimenti più spesso segnalati dall’Italia ci sono i prodotti della pesca. Tra le Regioni, al primo posto per numero di segnalazioni c’è il Veneto, seguito da Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Come irregolarità più frequenti si riconoscono le contaminazioni microbiologiche (in tabella i patogeni più spesso riscontrati), seguite da quelle chimiche (fitofarmaci, micotossine, metalli pesanti, additivi e coloranti), dalla presenza di allergeni non dichiarati in etichetta e dalla commercializzazione di novel food e organismi geneticamente modificati non autorizzati. È la salmonella il contaminante più riscontrato durante i controlli sul cibo in Europa: soprattutto nella carne di pollo e nei mangimi per animali. Le notifiche per questo pericoloso batterio sono state 476, mentre Escherichia Coli e Listeria, gli altri due batteri più ricorrenti, superano di poco le cento segnalazioni.

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ALLERGENI IN ETICHETTA

Dallo scorso 13 Dicembre le etichette alimentari hanno cambiato look, sulla base delle indicazioni contenute nel regolamento europeo 1169 del 2011. Sebbene molte aziende avessero iniziato a modificarle con diversi mesi di anticipo, si sono registrate 78 notifiche per il riscontro negli alimenti di allergeni (principalmente glutine, latte e frutta secca) non indicati in etichetta: cereali per la prima colazione e prodotti da forno i prodotti più “colpiti”.

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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