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Alimentazione
Donatella Barus
pubblicato il 27-03-2011

La dieta mediterranea è la vera ricetta anti-asma



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Vitamine e antiossidanti possono ridurre i sintomi respiratori. L'esperto consiglia: più equilibrio a tavola e tanto movimento

La dieta mediterranea è la vera ricetta anti-asma

Esiste un legame significativo fra asma e alimentazione.

Lo suggeriscono i risultati di alcuni dei più interessanti studi che esplorano gli effetti degli stili di vita sulla più comune malattia cronica infantile, una patologia che, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce circa 300 milioni di persone al mondo.

LA DIETA CHE PROTEGGE IL RESPIRO

Un’alimentazione ricca di frutta e verdura, vitamine e antiossidanti può contribuire a controllare  sintomi degli “attacchi d’asma” (respiro faticoso e sibilante, senso di oppressione toracica e tosse).

Quello fra asma e nutrizione è un legame ancora in gran parte da esplorare, ma sempre più dati scientifici sembrano indicare che una dieta equilibrata e «mediterranea» gioca un ruolo protettivo, mentre sovrappeso, grassi animali e sedentarietà aggravano le difficoltà respiratorie dei piccoli asmatici.

A RISCHIO CON SNACK, TV E PLAYSTATION

In un articolo apparso sul Journal of the American Dietetic Association, un gruppo di nutrizionisti dell’Università di Atene ha riportato un aumento dei sintomi dell’asma negli adolescenti che consumano snack salati più volte a settimana e che trascorrono più di due ore al giorno a guardare la tv o giocare con i videogames. Al contrario, il rischio respiratorio è risultato tanto più basso quanto più i ragazzini erano abituati a una dieta mediterranea, fatta di verdura, frutta fresca, cereali, olio d’oliva, in altre parole un serbatoio di betacarotene, vitamine C e E, antiossidanti come selenio, flavonoidi e polifenoli.

INTEGRATORI, NON E’ DETTO CHE SERVANO

Nello stesso numero della rivista americana, un team di ricerca dell’Università di Aberdeen, in Scozia, ha esaminato l’influenza di antiossidanti, vitamina D e grassi polinsaturi sull’asma. Un’associazione fra questi elementi e l’asma c’è, concludono gli autori, ma per ora non ci sono prove sufficienti a consigliare l’uso di integratori e supplementi vitaminici per trattare la malattia o ridurre il rischio che si presenti.

MENO FIATO CON I CHILI IN PIU’

«L’asma resta una malattia cronica, non ci sono cure risolutive, a parte talvolta l’immunoterapia specifica, ma ci sono trattamenti efficaci per tenerla sotto controllo» spiega Sergio Arrigoni, esperto di asma pediatrica e immunoterapia dell’ospedale Macedonio Melloni di Milano.  E prosegue: «Non possiamo ancora considerare una dieta corretta alla stregua di una vera terapia, ma certamente aiuta a gestire i sintomi, soprattutto controllando l’ago della bilancia. E’ un’ipotesi concreta, infatti, che la dieta mediterranea (ricca di frutta, vitamina C, antiossidanti come il selenio) giochi un ruolo protettivo, mentre siano fattori negativi le diete di tipo nordico, in cui abbondano i grassi di origine animale». E’ del tutto evidente, invece, la relazione fra asma e obesità, anche dalle prove di funzionalità respiratoria, afferma Arrigoni: «Un bambino che si muove, fa sport  e mangia “all’italiana” ha meno rischi di un coetaneo in sovrappeso, che trascorre ore davanti alla tv e mangia hamburger. Più il bambino ingrassa e più fatica fa a ristabilirsi la funzione polmonare. Se ho due bambini con uno stesso tipo di asma, con la stessa terapia farmacologica, ma uno è normopeso e l’altro obeso, ebbene, quello in linea guarisce prima».

IN ITALIA

Già nel 2002 la seconda edizione dello studio SIDRIA (Studi Italiani sui Disturbi Respiratori dell’Infanzia e l’Ambiente), collegato allo studio internazionale ISAAC (International Study on Asthma and Allergy in Children), sottolineava l’importanza degli stili di vita. Su oltre 36 mila alunni di elementari e medie, sono apparsi più a rischio i ragazzini nemici di frutta e verdura, in sovrappeso, tele-dipendenti, golosi di cibi salati e bevande gassate.

SI’ ALLO SPORT, COME BECKHAM

Oltre ai farmaci appropriati, allora, ai piccoli col respiro corto (e ai loro genitori) possono servire alcuni semplici consigli: «Dieta equilibrata e movimento. Un bambino asmatico può e deve fare sport, non deve e sentirsi malato. Siamo noi medici a doverlo mettere in condizioni di potersi muovere. D’altra parte gli esempi non mancano -  continua Sergio Arrigoni - fra tutti Francesco Moser e David Beckham, campioni che anche grazie allo sport hanno potuto controllare egregiamente la malattia».

FUMO PASSIVO

E l’inquinamento? Secondo il già citato studio SIDRIA, risultano più esposti a tosse e catarro cronici i bambini che vivono accanto a strade con un intenso traffico di camion, mentre il nemico numero uno si conferma il fumo di mamma e papà. «Il fumo passivo è dannoso per i bronchi dei piccoli – conferma Arrigoni - e oggi sappiamo che ci sono bambini geneticamente più vulnerabili, ai quali mancano gli enzimi protettivi verso il fumo e che perciò hanno maggiori probabilità di ammalarsi. Immaginare cosa potrà fare in futuro l’ingegneria genetica è una scommessa stimolante».


Sergio Arrigoni è pediatra, responsabile di asma e immunoterapia presso il dipartimento di Pediatria dell’Ospedale Macedonio Melloni di Milano. Componente della Commissione Immunoterapia Specifica della SIAIP (Società italiana di immunologia ed allergologia pediatrica) per il triennio 2010-13.

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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